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Sono parecchi gli alimenti considerati afrodisiaci, o cibi dell'amore o stimolanti per l'attività sessuale. Spesso soltanto come risultato di tradizioni popolari o credenze che si sono tramandate nel tempo, che non sostituiscono le cure mediche tradizionali, ma ci aiutano a rendere la nostra cucina più creativa, stimolante e divertente. Aglio e cipolla Il ricettario popolare ci insegna che è possibile preparare anche bevande stimolanti, ad esempio facendo bollire in mezzo litro d'acqua tre spicchi d'aglio, un gambo di sedano e un rametto di santoreggia; infatti di queste tre piante, tutte eccitanti, sono stati proibiti per tantissimi secoli la coltivazione e il consumo all'interno dei conventi. Oppure si può preparare un vino "rafforzante l'amore" schiacciando una testa d'aglio e facendola macerare in un litro di vino bianco secco per dieci giorni; la bevanda va consumata prima dei pasti, come aperitivo, associata ad altri piatti afrodisiaci. Attenzione: per evitare che l'alito sappia poi di cipolla o di aglio, si possono usare molte erbe aromatiche fresche insieme, come prezzemolo, basilico, rosmarino, salvia...che hanno un ottimo effetto "deodorante", ovviamente da usare crude. Oppure si possono utilizzare le spezie essicate come i semi di finocchio, di coriandolo, di anice, di cumino che hanno il vantaggio di essere efficaci sia crudi che cotti. Ancora meglio sarebbe sgranocchiare a fine pasto qualche frutto di cardamomo, che libera un fresco aroma in bocca e favorisce la digestione. Cannella Finocchio Frutti di mare Mango Peperoncino e pepe nero Pesce Pinoli Rucola Salvia Santoreggia Sedano Tartufo Uova Zenzero |
Post n°9 pubblicato il 08 Giugno 2011 da CucinaConPassione
I cibi dell'amore sono tantissimi, e sono considerati efficaci nella tradizione popolare e nelle medicine antiche. I cibi afrodisiaci con i loro benefici sull'attività sessuale, sono stati riconosciuti per la loro efficacia anche dalla moderna ricerca scientifica.
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La cucina molecolare nasce da una disciplina scientifica che analizza le possibilità di manipolazione e modificazione degli alimenti dal punto di vista chimico e fisico con obiettivi diversificati. Infatti, se da un lato la cucina molecolare punta alla creazione di ricette innovative, dall'altro introduce nuovi ingredienti, tecniche e macchinari per studiarne le potenzialità ed ampliare il panorama culinario usuale. Individua e sperimenta insomma nuove tecniche di cottura e nuovi sapori sfruttando le proprietà fisico-chimiche dei cibi. La cucina molecolare approda in Italia nel 1990, quando per la prima volta nel Paese natale della dieta mediterranea ha luogo l'Atelier Internazionale di Gastronomia Molecolare, che da allora si tiene con cadenza annuale in Sicilia, alla ricerca di nuovi sapori e sperimentazioni. Il Manifesto della cucina molecolare 1. Ogni novità deve ampliare, non distruggere, la tradizione gastronomica italiana 2. Le nuove tecniche e i nuovi piatti devono valorizzare gli ingredienti naturali e le materie prime di qualità 3. Sarà una cucina attenta ai valori nutrizionali e al benessere di chi mangia, non solo agli aspetti estetici e organolettici 4. Realizzerà i suoi scopi creando nuove testure di ingredienti scelti in base ai criteri sopra enunciati. Creerà le nuove testure studiando le proprietà fisiche e chimiche degli ingredienti e progettando, a partire da queste, nuove architetture microscopiche. Le applicazioni pratiche della cucina molecolare sono molteplici e vanno dal congelamento mediante azoto liquido all'uso del tabacco in cucina, dalla frittura nello zucchero all'uso del vuoto spinto per la preparazione di mousse e meringhe. Grazie alla cucina molecolare, dunque, sono state inventate e sperimentate nuove modalità di preparazione, abbinamento e presentazione delle pietanze e si è raggiunta una conoscenza più approfondita dei meccanismi che regolano la cottura e la trasformazione dei cibi, consentendo di sfruttare le proprietà fisiche e chimiche degli alimenti per ottimizzare le tecniche di preparazione. La cucina molecolare oggi, tra polemiche e sperimentazioni Dopo le prime sperimentazioni e dimostrazioni pubbliche, la cucina molecolare si è rivelata una tendenza che va ben oltre la moda del momento: se sono pochi i ristoranti in cui gustare un menù molecolare, sono molteplici le applicazioni delle teorie molecolare ai fornelli, dove sempre più spesso gli chef sfruttano le tecniche scientifiche prese in prestito da questa forma di gastronomia. In pratica, a differenza della gastronomia molecolare "pura" che persegue l'estremizzazione dell'inusualità a scapito di gusto, consistenza e temperatura, i cuochi oggi propongono piatti "normali", ma li realizzano mediante le tecniche scientifiche scoperte e teorizzate dalla cucina molecolare. E' così che la gastronomia molecolare ha modificato la sua fisionomia e si presenta come l'applicazione della scienza e della fisica in cucina, permettendo alla ristorazione non di inventare pietanze nuove ed inusuali, ma di sfruttare la conoscenza dei fenomeni fisico-chimici che regolano la preparazione dei piatti per migliorare le pietanze stesse. Newsfood |
Vecchi rimedi per spelare meglio l'aglio, per digerirlo meglio, per togliere l'odore dalle mani e tanti altri consigli. Provare... per credere! Spelare l'AGLIO facilmente Per spelare facilmente l'aglio basta schiacciarlo con la parte piatta del coltello e la buccia verrà via facilmente oppure bollire gli spicchi per 30 secondi, scolarli, passarli sotto l'acqua fredda, schiacciarli con le dita e l'aglio scivolerà fuori dalla sua buccia con estrema facilità! Senz'anima, l'AGLIO è più digeribile Togliete all'aglio l'anima; tagliando lo spicchio a metà negli spicchi un po' vecchi si trova una parte nel centro che è facilmente asportabile. Toglierla e buttarla. L'AGLIO "vestito" è più digeribile Mettere in padella l'aglio "vestito", cioè senza togliere la pelle, in questo modo la parte che si imbrunisce è la buccia. Per mantenerne di più l'aroma, lo si può soffriggere "vestito" dopo averlo schiacciato con la parte piatta della lama del coltello. L'odore Per eliminare l'odore dalle mani lavale con sapone di marsiglia a cui avrai aggiunto un cucchiaino di caffè in polvere. Lo stesso si può fare per eliminare anche l'odore della cipolla dalle mani. Alito che sa di AGLIO Alcuni affermano che masticare qualche seme di coriandolo dopo un pasto a base di aglio può liberare dal fastidioso odore... Far dorare l'AGLIO in poco olio Per fare dorare l'aglio velocemente in poco olio è importante che sia spellato. Ponendolo direttamente a contatto con l’olio inclinando la padella, radunando tutto l'olio in un punto, l'aglio in poco tempo avrà insaporito l'olio. |
Alcuni accorgimenti e tecniche per conservare e rendere quindi disponibili durante tutto l'anno le verdure. Se ben realizzata la conservazione mantiene inalterate le caratteristiche nutrizionali, proteggendo l'alimento dall'attacco di agenti esterni. E' necessario prestare sempre la massima attenzione prima di consumare un cibo conservato. CONGELAMENTO Utilizzato come sistema di conservazione casalingo per vegetali crudi o cotti. Importante considerare che l'alto contenuto di acqua unito ad un abbassamento di temperatura produce cristalli di ghiaccio interni che possono rovinare l'aspetto dell'alimento. (Vedi "Come si fa a congelare i funghi"). ESSICAMENTO Si ottiene con l'esposizione all'aria e al sole di prodotti freschi come per esempio i pomodorini e i fichi. Si tratta di una tecnica di conservazione antica, oggi usata in modo piuttosto artigianale. LIOFILIZZAZIONE Usata solo in ambito industriale consiste nel surgelare i cibi e sottoporli ad una condizione di vuoto spinto. La pellicola di vapore che si forma è aspirata ed eliminata fino a completo disseccamento. Il prodotto è poi sigillato e conservato a temperatura ambiente. Si mantengono tutte le caratteristiche nutrizionali dell'alimento. MESCOLANZA CON ZUCCHERO Usata per la frutta e verdure, lo zucchero agisce come il sale. Esempi di conservazione dolce sono le confetture di pomodori o lo zenzero candito. Si tratta di una soluzione di acqua e sale. Efficace per ogni tipo di ortaggio che va poi asciugato bene prima di consumarlo. SOTTO ACETO Da solo o abbinato allo zucchero l'aceto preserva le verdure in genere già cotte. Tra le preparazioni più comuni si ricordano i crauti, che si ottengono dal cavolo cappuccio tagliato a listarelle e lasciato fermentare in aceto e spezie per alcune settimane.(Vedi "Come si fanno i funghi sott'olio e sotto aceto " e "Come si fa a sterilizzare i vasetti"). SOTT'OLIO Simile all'aceto, l'olio, previa cottura dei vegetali inibisce le muffe e i batteri. In recipiente aperto la conservazione si protrae per qualche giorno, in recipiente chiuso per settimane. STERILIZZAZIONE Processo condotto a 130° con apposite macchine. A livello domestico la pratica si può usare facendo bollire i barattoli per 20-30 minuti. (Vedi e "Come si fa a sterilizzare i vasetti"). SURGELAZIONE Sistema da preferire al congelamento perchè l'abbassamento della temperatura avviene in tempi molto rapidi e permette di arrivare a temperature inferiori. I cristalli di ghiaccio che si formano all'interno dell'alimento sono di dimensioni ridotte e non danneggiano il cibo. Il risultato è la mancata fuoriuscita di acqua vegetale insieme a maggior turgidità dell'alimento. TINDALIZZAZIONE Pratica (utilizzata soprattutto per verdure sott'olio) che consiste nel portare a ebollizione per tre volte a distanza di 24 ore l’una dall’altra i vasetti pieni avvolti in una tela in modo che non si crepino. La bollitura deve durare circa 45 minuti e i vasetti devono restare nella pentola finchè l’acqua non sarà fredda. In questo modo eventuali spore di microorganismi presenti nella conserva sbocciano, ossia sporificano, liberando il batterio che si moltiplica ma senza aver tempo di produrre spore e con le 3 bolliture verranno debellati. alimentipedia.it |
Inviato da: chiaracarboni90
il 11/10/2011 alle 12:01
Inviato da: chiaracarboni90
il 13/07/2011 alle 10:36