CLEAN moleskine

con le mani poggiate sulla scrivania


Me lo ricordo dietro un tavolo, bianco, l'ombra del suo profilo, sempre in risalto, il nome del suo programma aveva una scritta gialla, "il fatto".Ero piccolissimo eppure me lo ricordo come se lo avessi visto ieri sera, ricordo ancora i suoi occhiali, le sue mani poggiate a ventosa sul tavolo, quasi una difesa, una forma di imbarazzo. In quella scatola nera piena di pubblicità, di ballerine e di cose finte i suoi capelli bianchi ti convincevano, ti dicevano che se lui era lì a raccontare storie vere e attuali la televisione non era ancora morta.Lui mi faceva compagnia mentre rimettevo a posto i miei giochi, la sera dopo il tg, mentre aspettavo la mia cena.Me lo ricordo preoccupato, con le mani sempre più poggiate a quella scrivania. Qualcosa stava cambiando, tutto il paese stava cambiando. Era arrivato il nuovo millennio e qualcuno credendosi l'incarnazione di Dio in terra l'ha cacciato, quella scrivania gliel'ha letteralmente strappata sotto le mani stanche.Me lo ricordo perfettamente quel periodo, quelle parole, "biagi ha fatto uso criminoso della televisione pubblica"S'è ritrovato fuori, senza poter raccontare quei "fatti" che mi avevano visto crescere. Enzo non c'aveva due tette da mostrare in prima serata, c'aveva un cervello pesante, pensante. E non andava bene.Non l'ho più visto, per cinque anni, e lui che per me era diventato un modello, ero costretto a vederlo su youtube, manco fossi un maniaco, un cospiratore o un sovversivo. Cercavo i suoi fatti su internet, sul suo sito rai, bloccato.Bloccato da qualcuno che oggi ha detto "Io stimo Biagi!""lo STIMO ma gli ho bruciato gli ultimi cinque anni di carriera, scusate, dimenticatelo e guardate come sono umano!" questo dovrebbe dire quell'ipocrita che oggi ha avuto il coraggio di dire che lui Biagi lo stima. L'ha cacciato ma lo stimava.Quella scrivania l'ha lasciata con discrezione, in silenzio, con gli occhi lucidi dietro le lenti.L'anno scorso è tornato, stanco, con cinque anni di rughe in più su quelle mani, con un cervello cinque anni più saggio, più preoccupato. Ha trovato un mondo diverso, stravolto. Distratto. L'hanno messo in seconda serata, come i film di Lino Banfi, come gli annunci delle hot line. è stato un attimo, il suo programma è finito.Stamattina alle nove, sul lungo mare di Bari fa freddo, il cellulare trilla, lo apro, è un messaggio.Ari mi dice "è morto enzo biagi". Se è possibile, per un attimo, ho sentito ancora più freddo.Quelle mani da quella scrivania le ha mollate per sempre.Penso che me lo ricorderò, con quella voce da nonno che ci chiede di andare avanti, con le mani sulla scrivania, salde, per non perdere il contatto con quei fatti che qualcuno non voleva più sentire.