"mi chiamo saso, c'ho ventanni, scrivo da tre e sono in cerca di collaborazioni etc etc..." è più o meno questa la tiritera che da qualche settimana mi tocca fare per prendere i contatti con qualche redazione locale o qualche casetta editrice...
certo i perugini non sono molto espansivi, a lezione ci sono anche gli eremiti che se ti siedi vicino loro si alzano e se ne vanno nell'angolino più isolato dell'aula ma finora su una decina di mail e curriculum inviati ho ricevuto solo una risposta...e manco affermativa. Quindi se cerchi un redattore giovane bello e brillante scrivimi!
Se serve so anche cucinare, ho qualche problema per il bucato, ma per il resto sono semi perfetto.
Io non mi scoraggio... continuo a cercare... Per le referenze contattare Ari che è venuta fino a Perugia per analizzare da vicino il morale di Uto.
Il suo referto dice che sono sempre di più un Watusso Spettinato affetto da una forma acuta di curiosità che mi porta a perdere tempo nei mercatini di antiquariato e provare gli abbinamenti gastronomici più azzardati, pan di stelle, norcinetti, nutella e fegatelli arrosto.
Si è convinta che sono cambiato e alla fine ha aggiunto "in meglio".
Me ne sono convinto anche io, sono cambiato, è ovvio, non so se in meglio ma non sono più come prima.
Ho cambiato città, vivo da solo, frequento gente nuova, c'ho un coinquilino alcolizzato, potevo mai rimanere l'Uto di prima?
C'ho più tempo per me, fino a quando qualcuno non mi farà scrivere posso solo studiare, "pensare", fare progetti nuovi, tengo tutto al caldo sotto un cappuccio, prima o poi arriverà il momento buono per mettere tutto fuori.
Per ora non ho tante certezze ma sono contento comunque, c'ho i miei spazi, i miei tempi, un pacco di Pan di Stelle sotto al letto e un barattolo di Nutella sul comodino da usare quando fuori dalla mia finestra è tutto grigio. Quando c'è un po' di nebbia che prima o poi si scioglie.
Poi ci sono un po' di persone su ci posso contare, con cui mi faccio meravigliosi "trip mentali-spaziali" col sottofondo di Pierò Pelù che ripete che c'è bisogno di ottimismo a colazione, dopo la notte che ho passato alla stazione.
Io alla stazione non c'ho passato una notte, c'ho passato qualche mese, ora mi inzuppo il mio ottimismo nel latte e caffè, mi sbriciolo i cornetti nel letto e mi uccido di pan di stelle.
Coi biscotti magici e le persone giuste tutto mi sembra più facile.