CLEAN moleskine
il moleskine è pulito perchè quando scrivo lo faccio qui.
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Stamattina mi sveglio, c'è il sole, penso ad una persona importante che oggi torna.
Butto a terra il piumone, scendo a piedi nudi dal letto, cammino scalzo sul parquet caldo, faccio entrare la luce dalla finestra e sorrido.
Poi sempre scalzo con gli occhi stropicciati scivolo nel corridoio, apro la porta della cucina e sento un odore strano...
è un sacco bello svegliarsi la domenica mattina e vedere che i tuoi coinquilini hanno già messo su qualcosa sul fornello, ma oggi è diverso, Stefano dorme, Alessandra è partita.
Poi ieri sera ci siamo imbucati anche alla festa dei ragazzi del terzo piano, non è avanzato nulla a casa e quest'odore non si spiega. Ci sono ancora i piatti sporchi nel lavandino ma non mi importa. Oggi è una bella giornata pre primaverile, anzi lo sai che faccio? Guardo quello splendido scorcio di Perugia che si vede dal finestrone sul lavabo.
Ma ecco che io st'odore lo sento più forte. Non è caffè.
Abbasso lo sguardo e c'è uno strano sguazzo tra i piatti! Non è sugo.
è proprio qualcuno che non è arrivato in bagno ed ha vomitato nel mio lavandino!
Tra i piatti già sporchi.
Basta poco per trasformare una tranquilla domenica in un giorno da incubo, adesso sono barricato in camera, è un film horror.
Prevedo che oggi non pranzerò, in frigo c'è il nulla, sottilette, marmellata di castagne, zucchine sotto aceto e gorgonzola. Poi diciamo che uno sguazzo nel lavandino non concilia la fame.
Sento che presto a Perugia non si parlerà più di Meredith, mandate a mente il nome Christian, ve lo dice Uto-Sollecito.
La foto in alto è quello che si vede dalla finestra della cucina, come vedete ho sbagliato a fare la lavatrice ed è venuto tutto blu, ma oggi vedo tutto nero.
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UTOTTOTTO STORIA SEMISERIE IN QUARANTATRE RIGHE
Utottotto è nato 19 anni fa nell'ospedale di Padre Pio e si è diplomato nella scuola in cui ha studiato Wladimir Luxuria. Come qualcuno può dedurre abita nella città natale di Pulsatilla e Renzo Arbore.
Porta il cognome di un noto cantante napoletano, sua madre quello di un poeta recanatese che ha passato tutta la sua vita prendendo freddo ad una finestra guardando una certa Silvia che non se l'è mai filato. Il poeta in questione dopo essere andato in bianco ha scritto "il passero solitario".
Il nome di Utottotto ricorda vagamente quello di un pittore che disegnava orologi fusi e giraffe in fiamme, convinto di essere portato per la pittura a 15 anni ha partecipato ad un paio di mostre collettive, suscitando solo l'interesse di un paio di avanguardisti (evidentemente miopi) e una ciurma di bambini che tuttavia non hanno comprato manco un quadro... (sottigliezze)
appesi i pennelli al chiodo e i quadri alla gola è finita la parentesi dandy.
Dopo aver scoperto che il suo avo recanatese è stato uno dei primi giornalisti italiani è entrato nella redazione di un giornale culturale
Ora spera solo di non fallire nel campo "letterario" altrimenti gli resta solo da cantare la neomelodica napoletana come il cantante con cui condivide il cognome.