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prima di partire. lo titolo in cirillico 'sto post?

Post n°84 pubblicato il 11 Marzo 2007 da Uto88

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C'ho il periodo Bregovic, era da quest'estate che non ascoltavo il folle Goran che con la sua "Wedding and funeral Band" canta qalcosa di incomprensibile. Ora ho ripreso ad ascoltarlo perchè sabato conto di partire per Praga e ascoltare Bregovic mi dovrebbe abituare alle sonorità della lingua Ceca di cui so già che non capirò una mazza. Intanto sto cantando qualcosa scritto in cirillico, spero solo che non stia bestemmiando i morti.

In questo viaggetto salteranno un bel po' di equilibri che fino a due settimane fa credevo stabili, è una sfida per capire come si metteranno le cose nei prossimi mesi, per capire quali sono le persone di cui ho devvero bisogno e se ne avvertirò la necessità darò un taglio a tutte quelle cose futili. Un taglio netto, come la Moldava taglia Praga. Credo che avrò un dialogo più acceso con i cechi e non con alcuni dei miei compagni di viaggio che si stanno dimostrando più cechi dei cechi visto che si ostinano a non guardare la relatà in faccia e si rifugiano nei loro dietrologismi e discorsi privi di senso.

Mio padre non aveva ben capito che partissi davvero, quando mia sorella ha iniziato a farsi progetti del tipo "faccio quello che voglio, non do conto a nessuno fino a giovedì 22"

mio padre si gratta in testa appoggia la forchetta e mi fa "perchè dove vai?"

e io come se dovessi andare a fare la spesa all'ipermercato faccio "... a Praga non te l'ho detto?"

e lui "ma sei sicuro, statti qua, se ne sentono tante, c'è il rischio di attentati!"

a praga gli attentati?

Quando gli ho spiegato che ci sono più probabilità che mia nonna si faccia esplodere davanti al fruttivendolo nella piazza del suo paesino che un kamikaze talebano si faccia scoppiare nel centro di Praga non ha più detto nulla.

Mia sorella continua a girare con il navigatore satellire in casa e non ho capito bene perchè, non vorrei soffrisse di labirintite, la vocina da buglia del tomtom satellitare mi sta rincogliendo.

Ora per assomigliare a Bregovic mi sono preso pure una camicia bianchissima come le sue, i capelli tornano ad allungarsi di nuovo come i suoi, le occhiaie sono un denominatore comune, mi mancano solo gli occhialoni neri ma non voglio fare il sosia di Bregovic, non voglio firmare autografi a nessuno all'hotel "Quality", almeno per il momento (scherzo, non sono megalomane, almeno per il momento).

In internet ho letto un po' di pareri sull'hotel, si trova a 15 minuti dal centro storico e a poca distanza dall'autostrada, cos'hanno per cattedrale un autogrill?

A quanto pare in albergo c'è un internet point che mi fregherà 2 euro e 70 l'ora. Aggiornerò il blog da lì.

Ho appena scoperto che l'hotel è "gay-friendly", non ho capito esattamente cosa sia so solo che camminerò muro muro ed eviterò di prendere l'ascensore, spero non mi mettano all'undicesimo piano.

 
Rispondi al commento:
simposiodgl
simposiodgl il 12/03/07 alle 15:16 via WEB
Beato te!! Oh mi raccomando, quando torni ci dobbiamo VEDERE! statt bun! :)
 
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UTOTTOTTO STORIA SEMISERIE IN QUARANTATRE RIGHE

Utottotto è nato 19 anni fa nell'ospedale di Padre Pio e si è diplomato nella scuola in cui ha studiato Wladimir Luxuria. Come qualcuno può dedurre abita nella città natale  di  Pulsatilla e Renzo Arbore.

Porta il cognome di un noto cantante napoletano, sua madre quello di un poeta recanatese che ha passato tutta la sua vita prendendo freddo ad una finestra guardando una certa Silvia che non se l'è mai filato. Il poeta in questione dopo essere andato in bianco ha scritto "il passero solitario".

Il nome di Utottotto ricorda vagamente quello di un pittore che disegnava orologi fusi e giraffe in fiamme, convinto di essere portato per la pittura a 15 anni ha partecipato ad un paio di mostre collettive, suscitando solo l'interesse di un paio di avanguardisti (evidentemente miopi) e una ciurma di bambini che tuttavia non hanno comprato manco un quadro... (sottigliezze)

appesi i pennelli al chiodo e i quadri alla gola è finita la parentesi dandy.

Dopo aver scoperto che il suo avo recanatese è stato uno dei primi giornalisti italiani è entrato nella redazione di un giornale culturale

Ora spera solo di non fallire nel campo "letterario" altrimenti gli resta solo da cantare la neomelodica napoletana come il cantante con cui condivide il cognome.

 

se vuoi insultarmi, conoscermi, chiedermi qualcosa la mia mail è whoisuto88[chiocciola]libero[punto]it
 
 

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