POET'S HEART

Wislawa Szymborska - Addio a una vista


 Wislawa Szymborska "Addio a una vista" Anche la scelta della lirica di oggi, non è casuale. Si basa sul fatto che Marzo è il mese in cui si celebra la Giornata Internazionale della Donna e quindi il Poeta ha scelto l'opera di una poetessa, ma non una qualsiasi..Visto che il blog ha sempre uno sfondo musicale selezionato con cura, vi propone oggi un'autrice che è stata definita "Il Mozart della poesia" per il suo tocco ironico, preciso e raffinato nello scolpire "frammenti di verità umana". Szymborska era una signora riservata e tale è sempre rimasta,nonstante il premio Nobel per la letteratura, e la poesia che leggerete è una di quelle più personali perchè tratta del suo amore. "Addio a una vista" può essere letta alla stregua di una dichiarazione d'intenti, di una sintesi di pensiero, di un manifesto.
Non ce l'ho con la primaveraperché è tornata.Non la incolpoperché adempie come ogni annoai suoi doveri.Capisco che la mia tristezzanon fermerà il verde.Il filo d’erba, se oscilla,è solo al vento.Non mi fa soffrireche gli isolotti di ontani sulle acqueabbiano di nuovo con che stormire.Prendo attoche la riva di un certo lagoè rimasta - come se tu vivessi ancora -bella come era.Non ho rancorecontro la vista per la vistasulla baia abbacinata dal sole.Riesco perfino ad immaginareche degli altri, non noisiedano in questo momentosu un tronco rovesciato di betulla.Rispetto il loro dirittoa sussurrare, a rideree a tacere felici.Suppongo perfinoche li unisca l'amoree che lui la stringacon il suo braccio vivo.Qualche giovane alafruscia nei giuncheti.Auguro loro sinceramentedi sentirla.Non esigo alcun cambiamentodalle onde vicine alla riva,ora leste, ora pigree non a me obbedienti.Non pretendo nulladalle acque fonde accanto al bosco,ora color smeraldo,ora color zaffiro,ora nere.Una cosa soltanto non accetto.Il mio ritorno là.Il privilegio della presenza -ci rinuncio.Ti sono sopravvissuta soloe soltanto quanto bastaper pensare da lontano.
 L'amore della Szymborska verso l'amato che è morto sopravvive nonostante tutto alla «primavera che adempie ogni anno ai suoi doveri», al «filo d'erba» che continua ad oscillare, agli «isolotti di ontani» che «hanno di che stormire» - la morte non provoca «rancore contro la vista per la vista sulla baia abbacinata dal sole», e la fedeltà oltre la morte consente perfino di tollerare«che degli altri, non noi, siedano in questo momento su un tronco rovesciato di betulla». Lo sguardo sull'amore della Szymborska apertamente emerge dalla latenza nella quale esso è riposto in tutte le altre poesie, emerge con pudore e delicatezza. E il pensiero della primavera in cui tutto rinasce, come stiamo sperimentando in queste magnifiche giornate di sole, non è per lei doloroso, ma solo stimolo ad un ricordo che ancora vive nel suo cuore...