ritorno ad amare

capitono II


 L’atmosfera nell’ immenso studio si faceva sempre più pesante tommaso cercava di trovare il modo per rompere quel silenzio che era quasi assordante, quindi prese coraggio e con un groppo in gola fece la prima domanda. Tommaso: professore ultimamente eva le sembrava strada o preoccupata per qualcosa? Professore: vedi caro tommaso i rapporti con mia figlia ultimamente erano particolari pur abitando sullo stesso pianerottolo mi veniva concesso di vederla solo in rari casi Tommaso: chi l’impediva di vederla? Professore: quell’individuo che lei chiamava marito e che era diventato un carceriere violento Tommaso: quindi il marito la maltrattava? Come mai non ho trovato denunce Professore: la maltrattava? Non passava giorno che su suo viso apparivano segni lasciati dal quel poco di buono. Poi denunciarlo? Lei non ha mai voluto diceva che non erano affari miei e che lui era solo un po’ stressato. Stressato capisci tommaso uno che non ha ne arte ne parte che deve ringraziare i genitori che gli danno i soldi per farsi passare tutti i capricci e solo dopo si ricorda che ha una moglie e un figlio da sfamare. Tommaso: professore  mi scusi sa ora dove sta il marito di sua figlia? Professore: e chi lo sa, sono giorni che non lo vediamo in giro alice lo ha anche chiamato per avvertirlo ma non ha mai risposto solo dopo tanti tentativi ha mandato un messaggio che era impegnato in faccende molto importanti e non poteva rispondere e che non voleva essere infastidito Tommaso: dopo mi faccio dare il numero da alice  che a rintracciarlo ci penso io,  e la sera dell’omicidio pure non l ha vista? Professore: quella sera verso le 20 ci ha lasciato il bambino dicendo che doveva fare una commissione urgente e che sarebbe tornata presto. Il resto lo sa meglio di me Tommaso: il resto sto cercando di scoprirlo e le assicuro che ci riuscirò Con aria disillusa il professore tirò un sospiro e disse tommaso forse il motivo della fine di mia figlia sono stato io e il mio non volerla mai considerarla una donna Tommaso: non si butti la croce a dosso più tosto pensi a quel piccolo che ora non ha più la sua mamma. Il professore calò il capo e chiese se c era altro da sapere, tommaso a quel punto capì che era il momento di andare via e alzandosi dalla sedia si accorse che quell’austero signore stava piangendo, con un filo di voce lo saluto lentamente usci dalla stanza e dall’altra parte c’era alice che probabilmente aveva sentito tutto  visto che lo aspettava con un foglietto con su scritto un numero di telefono, alice: questo è il numero di mio cognato, ma dubito che  tu riesca a trovarlo chi sa dove sta a divertirsi tommaso: grazie alice ci penso io. Alice si volto e lo accompagno alla porta,  lo salutò e gli disse che l’indomani sarebbe andata da lui in caserma per parlare di eva.   Tommaso con le mani dietro la schiena inizia a passeggiare per il quartiere sempre con il pensiero al caso che si sta rivelando dalle prime battute abbastanza complesso, e mentre riordinava le idee si sente chiamare e nel voltarsi riconosce nella figura che si reca verso di lui il suo vecchio amico giovanni con cui avevano condiviso tante avventure giovanili, i due si salutarono calorosamente … Giovanni : da quanto tempo tommy che ci fai da queste parti Tommaso: e già troppo tempo sono qui per lavoro , sai mi hanno trasferito qui e subito mi hanno dato da fare Giovanni: ho saputo brutta storia,  di solito qui è tranquillo ma anche io è da un po’ che manco mi trovo di passaggio per mia madre, e quindi non Sono bene informato. Ma dai prendiamoci un caffè Li vicino c’era il bar dello sport i due si sedettero iniziarono a parlare delle loro vite attuali ma fu immancabile il tuffo nel passato a quando le loro vite erano spensierate e felici. Ma per entrambi il tempo era tiranno e si dovettero salutare con la promessa di rivedersi per una serata insieme, e proprio quando si stavano congedando giovanni  pose un ultima domanda a tommaso Giovanni: ma hai più sentito susanna? Tommaso: mi sembrava strano che non me l avessi ancora chiesto, no non abbiamo più contatti da quando si allontano, senza mai dirmi il motivo e io non gli lo chiesi mai Giovanni: peccato tutti erano certi che prima o poi vi sareste messi insieme e sareste spossati da quanto eravate legati Tommaso: purtroppo la vita non va sempre come vorremmo, ma pazienza si vede che così doveva andare. Alla prossima giovanni. Quel tirar corto su  quel argomento fece capire a giovanni che per tommaso la ferita era ancora aperta e non voleva parlarne quindi si congedò e andò via. Tommaso per conto suo pur aspettandosi che si parlasse di lei non si sarebbe aspettato che il pensiero di susanna fosse ancora così forte nella sua mente dopo così tanti anni, e in lui inizio a prendere corpo il desiderio quanto meno avere sue notizie, ma di certo non poteva andare dalla madre per chiederlo. In suo aiuto viene la tecnologia tornato a casa accende il pc e si collega facebook  ma con scarse speranze digita il suo nome, come per magia appare il suo profilo con la sua foto stupenda come sempre, un po’ indeciso gli invia comunque l amicizia  e spegne il pc, la dura giornata si stava per concludere e ma nonostante la stanchezza non riusciva a riposare per la quantità di pensieri che giravano per la testa del capitano.