Cuore ferito

Conflitto interiore


Vivo una guerra tra carta e penna. Vivo un conflitto interiore in cui le parole si schierano come soldati timorosi tra i miei pensieri confusi. C'è agitazione in me. C'è buio. C'è arrendevolezza. C'è timore. Tremo dentro. Tremo nell'anima. Tremo nel cuore. Mi sento nudo della mia ispirazione. Ho freddo senza le mie parole. Ho freddo senza quel cappotto intessuto di sogni sotto il quale mi riparavo per fuggire lontano dalla realtà e smarrirmi nella mia immaginazione con gli occhi socchiusi e la mente disconnessa dal presente. Nella penombra di questa stanza cerco un riposo che non arriva. Un sollievo a questa ricerca disperata che non conosce né direzioni né indizi che mi possano aiutare. Vago senza sapere dove andare. Vago saccheggiando luoghi e sentimenti in cui sono già passato, derubandoli delle briciole che ho lasciato al mio primo passaggio. Sono ladro delle mie stesse parole. Ladro del mio stesso cuore. Vorrei esiliare questa perplessità perenne che mi sta uccidendo l'anima su un isola deserta.Vorrei lasciarla lì a morire di fame e di sete, voltare le spalle e camminare verso il nuovo.Nuove parole. Nuovi sentimenti. Nuovo coraggio. Nuovi respiri. Nuovo me stesso. La battaglia prosegue giorno dopo giorno. Le ferite me le porto nel corpo e sulla pelle, sono cicatrici che non guariranno mai. Le parole periscono. Le parole si esauriscono. La penna perde inchiostro e macchia la carta. Non ci sono ne vincitori e ne vinti in questa assurda guerra. C'è solo la mia mano che si colora di nero. C'è solo la mia anima che cerca la luce...