DOLCE COME IL MIELE!

Sento la tua tenerezza


Ah, farfalla mia e voce di colomba,ah coppa, ah ruscello, ah mia compagna Il mio richiamo ti raggiunse, dimmi, ti raggiungeva nelle ampie notti di gelide stelle ora, nell’autunno, nella danza gialla dei venti affamati e delle foglie cadute Dimmi, ti giungeva ululando o come, o singhiozzando, nell’ora del sangue fermentato quando la terra cresce e vibra palpitando sotto il sole che la riga con le sue code d’ambra Dimmi, m’hai sentito arrampicarmi fino alla tua forma per tutti i silenzi,per tutte le parole Mi son sentito crescere. Mai ho saputo verso dove.Al di là di te. Lo capisci, sorella Il frutto s’allontana quando arrivan le mie mani e rotolano le stelle prima del mio sguardo. Sento che sono l’ago di una freccia infinita,che penetra lontano, mai penetrerà, treno di umidi dolori in fuga verso l’eterno,gocciolando in ogni terra singhiozzi e domande.Ma eccola, la tua forma familiare, ciò ch’è mio, il tuo, ciò ch’è mio, ciò ch’è tuo e m’inonda,eccola che mi empie le membra di abbandono,eccola, la tua tenerezza,che s’attorce alle stesse radici,che matura nella stessa carovana di frutta,ed esce dalla tua anima spezzata sotto le mie dita come il liquore del vino dal centro dell’uva.(Neruda)