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Dal Ministero stop alla prescrizione di pilloloni dimagranti


Da qualche anno a questa parte alcuni dietologi hanno inaugurato una nuova moda, quella di prescrivere “pilloloni” dimagranti, preparati dal farmacista di fiducia in forma galenica, contenenti un cocktail di vari principi attivi, molto diversi tra loro, che avrebbero l’effetto combinato di indurre un calo di peso corporeo in abbinamento ad una dieta adeguata.In questo settore, a metà strada tra l’estetica e la salute fisica, esiste da tempo un grande dislivello tra domanda di cure "anoressizanti" e dimagranti e quanto propone concretamente la medicina, specie dopo che sono stati via via ritirati dal commercio nel corso degli anni quasi tutti i prodotti presenti , a partire dalle anfetamine che spopolavano una ventina d'anni fa.Per ovviare a questa carenza e soddisfare la clientela, che continua a coltivare grandi aspettative nei prodotti dimagranti per riconquistare l’agognata forma fisica, alcuni dietologi si sono inventati questi mix di farmaci, presenti in farmacia come singole molecole con indicazioni cliniche specifiche che nulla hanno a che fare con l’utilizzo come dimagranti. Così il ministro Beatrice Lorenzin ha dichiarato guerra all'uso indiscriminato di alcuni principi attivi prescritti impropriamente e finiti nella lista nera del decreto ministeriale (vedi il PS) che vieta l’utilizzo in preparazioni galeniche a base di: clorazepato (sedativo), fluoxetina (antidepressivo), furosemide (diuretico), metformina (antidiabetico), bupropione (antidepressivo anoressizzante) e topiramato (antiepilettico).Il fatto è che i pilloloni venivano prescritti con scarsa o nulla informazione dei diretti interessati circa il loro effettivo contenuto e, soprattutto, creando di fatto associazioni farmacologiche bizzarre, senza alcuna garanzia dal punto di vista farmacologico in quanto ad indicazioni cliniche, effetti collaterali e tossici, interazioni, controindicazioni, precauzioni d’uso etc..Per rendersi conto dell'anomalia dei "pilloloni" dimagranti basta pensare che il ministero autorizza l'immissione sul mercato di nuovi farmaci contenenti più di un principio attivo gìà in commercio, come le associazioni di antiipertensivi, solo dopo la presentazione di una ponderaosa documentazione attestante l'efficacia (studi clinici controllati e randomizzati) e la sicurezza dell'associazione farmacologica (effetti collaterali, controindicazioni, interazioni, precauzioni d'uso etc..).Peraltro la normativa vigente non vieta in assolto la prescrizione di un farmaco per patologie non comprese tra quelle approvate dal ministero ed elencate nel foglietto illustrativo (le cosiddette prescrizioni off-label). Tuttavia subordina tale utilizzo ad una corretta informazione dell’assistito, alla raccolta di un esplicito consenso e all’indicazione di studi clinici già portati a termine che ne dimostri l'efficacia e la sicurezza in specifiche situazioni cliniche. Invece la  diffusione dei "pilloloni" ha di fatto portato alla commercializzazione dei neo-famaci, frutto di una sorta di fai da te, senza garanzie per gli assistiti, senza un corretta informazione, per una sotta di un marketing farmaceutico selvaggio ed ora anche dichiarato illegale.P.S. Il testo dall' Art. 1: 1. E' fatto divieto ai medici di prescrivere  e  ai  farmacisti  di  eseguire preparazioni magistrali  a  scopo  dimagrante  contenenti  i principi   attivi   triac,   clorazepato,   fluoxetina,   furosemide, metformina, bupropione e topiramato, nonche' preparazioni  magistrali contenenti i medesimi principi attivi in combinazione  associata  tra loro. 2. E' fatto, altresi',  divieto  ai  medici  di  prescrivere  e  ai farmacisti  di  allestire  per  il  medesimo  paziente  due  o   piu' preparazioni magistrali singole contenenti uno dei principi attivi di cui al comma 1.     .