Creato da pipparosetta81 il 15/02/2012

Cinema che passione

Notizie e curiosità sui film al cinema

 

 

Margaret

Post n°16 pubblicato il 18 Giugno 2012 da pipparosetta81

Dopo cinque lunghi anni di problemi di post produzione e distributivi, arriva finalmente nelle nostre sale cinematografiche, grazie alla 20th Century Fox, Margaret, film drammatico diretto da Kenneth Lonergan (famoso come attore, al suo secondo lavoro da regista dopo Conta Su Di Me del 2000) e distribuito negli Stati Uniti da Fox Searchlight Pictures. I problemi di cui si parlava sono legati all'apertura di ben due cause legali. La prima è stata intentata dalla Fox Searchlight nei confronti di uno dei produttori, Gary Gilbert, con la motivazione che quest'ultimo non avrebbe pagato la sua parte dei costi di produzione. A sua volta, Gilbert ha citato in giudizio la stessa Fox Searchlight e il regista Kenneth Lonergan, sostenendo che lo studio e il regista avrebbero ostacolato i tentativi di finire il film. Alla fine, il montaggio di Margaret è stato portato a termine con l'aiuto addirittura di Martin Scorsese e Thelma Schoonmaker, mentre Gilbert, escluso, ha comunque approvato il risultato finale. Il titolo del film prende il nome dal personaggio protagonista del poema Primavera e autunno di Gerard Manley Hopkins.

La storia narrata in Margaret prende il via quando Lisa (la brava Anna Paquin vista in X-Men nei panni di Rogue e soprattutto la star di True Blood), una studentessa diciassettenne, assiste ad un terribile incidente stradale nelle strade di Manhattan in cui un autobus investe una donna uccidendola; il dramma nasce dal fatto che Lisa è convinta di essere responsabile di aver causato l'incidente, ed inizia ad essere preda dei sensi di colpa. Il tutto si va ad aggiungere ai turbamenti adolescenziali di cui la ragazza, come ogni diciassettenne soffre abitualmente; Lisa vorrebbe in qualche modo porre rimedio e sollievo alle sue colpe, ma trova ostacoli ad ogni passo, che fanno crescere la sua frustrazione emotiva. Inizia perciò una spirale autodistruttiva che la porta ad andare contro la sua famiglia, i suoi amici, gli insegnanti ed ovviamente se stessa. Come se non bastasse, Lisa dovrà anche testimoniare nella causa che è stata intentata contro l'autista dell'autobus. In questa storia la ragazza vedrà i suoi ideali di adolescenti infrangersi contro la durezza della realtà quotidiana.

Film molto ben costruito e soprattutto ben scritto (d'altronde le doti di Lonergan come sceneggiatore sono ben note), e che vede un supporting cast di tutto rispetto, da Matt Damon nel ruolo di Aaron Caije, a Matthew Broderick in quello di John Andrew Van Tassel, passando per Mark Ruffalo e Jean Reno. Margaret è un film sulla vita adolescenziale, che sa essere bella e spensierata, ma che in un attimo, a causa di un trauma, si trasforma in un qualcosa di intenso e spietato, incastrandosi negli ingranaggi del destino o in quelli della mente. Assolutamente da vedere.

 
 
 

Attack The Block - Invasione Aliena

Post n°15 pubblicato il 15 Giugno 2012 da pipparosetta81

Nel primo weekend quasi estivo, è uscito nelle sale cinematografiche italiane Attack The Block - Invasione Aliena, film di fantascienza scritto e diretto dall'esordiente (dietro la macchina da presa) Joe Cornish e prodotto dalla Big Talk Productions, piccola casa indipendente conosciuta dagli appassionati più incalliti per aver realizzato piccoli capolavori del cinema indipendente made in Englans come L'alba dei morti dementi e Hot Fuzz. Il regista inoltre è un ex comico televisivo e conduttore radiofonico londinese, che ha speso "solo" 13 milioni di sterline per realizzare Attack The Block - Invasione Aliena, riscuotendo peraltro buoni giudizi da parte della critica di settore, aggiudicandosi anche il premio di Miglior Film per la Critica Online al Festival di Torino e il Premio alla Miglio Opera Prima al Toronto Film Festival.

Attack The Block - Invasione Aliena

La storia di Attack The Block - Invasione Aliena si svolge interamente nella periferia di Londra ed inizia con Sam, un'infermiera tirocinante che viene aggredita e derubata da una banda di cinque teppisti incappucciati molto giovani, mentre torna a casa dopo aver lavorato. Improvvisamente la ragazza riesce a scappare perchè i cinque (i cui nomi sono Moses, Pest, Denis, Jerome e Biggz) sono distratti da un meteorite che si schianta su un'automobile nelle immediate vicinanze; spinti dalla curiosità, si avvicinano ai rottami e all'improvviso vengono attaccati da un piccolo mostriciattolo extraterrestre. Ma anzichè fuggire impauriti, i cinque si lanciano all'inseguimento dell'alieno, lo uccidono e lo trascinano per il quartiere come se fosse un trofeo, per poi nasconderlo nell'appartamento di Ron, uno spacciatore del loro isolato che coltiva cannabis all'interno di un appartamento abbandonato del palazzo. Sam denuncia la banda alla polizia che inizia le ricerche dei ragazzi, ma nel frattempo un'ondata di meteoriti, molto più numerosa, si abbatte proprio nel quartiere: si tratta di un'invasione aliena in tutto e per tutto. La banda impugna le armi e sale a bordo dei propri scooter e bici, convinti di poter sgominare e distruggere delle creature così piccole e deboli, ma ricevono una sgradita sorpresa: stavolta ad invadere la Terra sono i "fratelli maggiori" del piccolo alieno, ben più pericolosi. Il quartiere pertanto si trasforma in un vero campo di battaglia e il gruppo di teppisti diventa quindi l’unica speranza di salvezza per chi vi abita.

 

Un film che si inserisce in un settore pericoloso, un genere molto trattato che è costretto ad utilizzare tecnologie sempre più avanzate e costose nel tentativo di stupire e soddisfare degli spettatori che ormai sono molto esigenti, rischiando però di lasciare in secondo piano trama e scrittura. In Attack The Block - Invasione Aliena, invece, la Computer Grafica non viene affatto utilizzata, compiendo quindi una scelta piuttosto azzardata e controcorrente; ci si concentra invece più sulla scrittura, mischiando insieme suspense, humour inglese e moltissime citazioni splatter. Gli alieni sono veri e propri uomini in costume, dimostrando che è ancora possibile fare buon cinema di fantascienza senza computer.

 
 
 

Quella Casa Nel Bosco

Post n°14 pubblicato il 04 Giugno 2012 da pipparosetta81

Non è affatto facile reintepretare e reinventare un genere stra-abusato come quello del cinema horror, ma Quella Casa Nel Bosco sembra riuscirci benissimo. Diretto dall'esordiente Drew Goddard (conosciuto per essere lo sceneggiatore di Cloverfield e soprattutto di Lost), e scritto a quattro mani dallo stesso Goddard e dal bravissimo Josw Whedon (famoso perchè creatore della serie televisiva Buffy l'ammazzavampiri e soprattutto recenteeregista di The Avengers), Quella Casa Nel Bosco riprende tutti gli stilemi classici e gli stereotipi tipici di un film horror, ma riuscendo nello stesso tempo a non risultare mai banale o scontato, grazie ad una scrittura quasi perfetta, ad un'ottima regia e soprattutto ad un cast di primo livello. In Italia esce nelle sale grazie alla distribuzione di M2 Pictures.

quella casa nel bosco

La trama si svolge su due livelli diversi: da una parte ci sono due tecnici che lavorano in un sofisticato impianto industriale (Richard e Steve) e che ssi preparano ad una misteriosa operazione; dall'altra parte ci sono cinque studenti dell'università (Dana, Curt, Jules, Marty e Holden) che decidono di trascorrere una vacanza in un cottage isolato in un bosco, proprio dove i due tecnici hanno installato delle telecamere nascoste. Oltre alle telecamere, Richard e Steve utilizzano delle sofisticate tecnologie che regolano l'ambiente rilasciando delle sostanze che alterano l'intelligenza e la libido dei ragazzi e che li spingeranno ad immaginarsi uno scenario horror, che però si attiverà realmente; Dana con un incantesimo risveglia degli zombie all'insaputa degli altri amici e Curt e Jules vengono attaccati mentre sono nel bosco per fare l'amore. Marty nel frattempo scopre una telecamera ed intuisce che sono sorvegliati, ma viene anch'egli trascinato via da uno zombie; gli altri tentano di fuggire ma vengono ostacolati, ed alcuni addirittura uccisi. In seguito alcuni degli amici sopravvissuti riusciranno ad introdursi nella misteriosa centrale dei tecnici e vengono resi edotti del "rituale" al quale si stanno sottoponendo per non risvegliare degli esseri misteriosi chiamati "Antichi", che potrebbero distruggere il mondo; per questo necessitano di un sacrificio annuale da effettuarsi con degli archetipi, incarnati dai cinque ragazzi sventurati.

Una buona dose di fantasia perversa mista ad una riflessione sul genere horror ed a numerosissime citazioni da nerd, fanno di Quella Casa Nel Bosco uno dei film d'orrore maggiormente riusciti degli ultimi anni, come forse non se ne vedevano dai tempi del primo Scream di Wes Craven. I due sceneggiatori sono capaci di realizzare un prodotto di puro intrattenimento che non annoia mai, e che, pur infarcito di clichè propri del genere, reinventa uno stile narrativo sovvertendo le regole del gioco e rendendo lo spettatore sempre al centro della scena, quasi come un osservatore superiore. Tante idee e tantissimi omaggi ai capolavori del passato, che però non stonano minimamente ma piuttosto donano alla pellicola un tocco nostalgico molto piacevole, fornendo allo stesso tempo la consapevolezza che il genere horror non è ancora finito ma che, con qualche buona idea e buoni scrittori, è ancora possibile divertire i fan.

 
 
 

Margin Call

Post n°13 pubblicato il 31 Maggio 2012 da pipparosetta81

Anche le vicende attuali possono essere fonte d'ispirazione per film di buon livello. E' proprio il caso di Margin Call, film indipendente del 2011 del regista esordiente J. C. Chandor, giunto nelle nostre sale solo adesso grazie alla distribuzione di 01 Distribution; cercando di gettare uno sguardo obiettivo e distaccato sui fatti che hanno portato alla crisi economica statunitense (e quindi globale) del 2007/2008, Margin Call sfrutta il richiamo di un cast di prim'ordine che vede i grandissimi Kevin Spacey, Jeremy Irons, Stanley Tucci e la sempre bella Demi Moore, affiancati da un giovane Zachary Quinto (famoso per l'interpretazione di Spock nel recente Star Trek di Abrams nonchè per Heroes), che è anche il produttore del film.

La trama di Margin Call si svolge essenzialmente tutta in una notte, la notte che precede lo scoppio dello scandalo del colosso bancario americano Lehman Brothers (il quale colosso non viene mai nominato, ma è ben palese il riferimento); tutto ha inizio con il licenziamento in tronco, tanto improvviso quanto apparentemente immotivato, di Eric Dale (l'eclettico Stanley Tucci), un capo area di una grandissima banca di credito finanziario statunitense, che prima di andare via consegna una chiavetta ad un analista di basso livello, Peter Sullivan (Quinto). Da i dati contenuti lì dentro emerge una realtà drammatica: la banca ha le ore contato ed è sull'orlo di uno spaventoso crollo; nelle ore immediatamente successive Sullivan allerta i vertici aziendali che convocano pertanto una riunione d'emergenza per decidere il da farsi. Si cerca quindi una strategia che possa farli uscire il più puliti possibile, senza perdite in denaro o in potere, scendendo a compromessi con la propria etica e morale, fino al sorgere del nuovo giorno, nel quale il mondo non sarà più lo stesso di prima.

Margin Call racconta una storia piuttosto nota, e proprio per questo riesce a colpire nel segno. Tutti conosciamo più o meno a fondo le cause che hanno contribuito ad innescare la spirale finanziaria negativa che ha portato alla situazione attuale, ma il film di Chandor ha l'indubbio merito di fornire una chiave di lettura cinematografica, con i tempi filmici ed uno script avvincente, il tutto supportato da un cast che non è propriamente tipico di un film indipendente. Ci sono tutti gli elementi che concorrono a formare una pellicola, quali l'uso delle figure retoriche, l'ideale lente di ingrandimento posta su un unico momento ed evento per tentare di spiegarne uno molto più grande, l'enfasi e la suspence tipicamente americani, ricordandosi sempre di essere un film e non un documentario. Non mancano dunque i momenti di riflessione e di dibattito, non mancano senz'altro gli spunti che faranno discutere, ma tutto viene confezionato per fornire un intrattenimento degno di un thriller, con un finale che non può non coinvolgere ognuno di noi.

 
 
 

Gli Infedeli

Post n°12 pubblicato il 21 Maggio 2012 da pipparosetta81

Esce nelle sale italiane Gli Infedeli, ennesimo lavoro del nuovo Re Mida del cinema francese, quel Jean Dujardin vincitore del premio Oscar per The Artist e visto recentemente anche in Piccole Bugie Tra Amici. E nella nuova età d'oro del cinema francese, c'è da scommettere che anche Gli Infedeli riceverà un discreto successo di pubblico; diretto da ben sette registi diversi (tra cui lo stesso Dujardin e il premio Oscar Michel Hazanavicius), ed interpretato dal bell'attore francese in coppia con Gilles Lellouche, in Italia è stato distribuito dalla BIM.

Pescando a piene mani nelle classiche commedie, soprattutto quelle italiane dei vari Risi, Monicelli e Scola, e con una struttura ad episodi che si intersecano, il film francese riporta sullo schermo un classico tema che fa sempre discutere ma allo stesso tempo ridere, ovvero il tradimento libero e continuativo dell'uomo. Come novelli Banfi o Montagnani (ma esteticamente molto più belli), Dujardin e Lellouche danno vita a dei classici stereotipi pieni di maschilismo: dai due amici inseparabili traditori quasi compulsivi che si scoprono omoesessuali, al dentista sempre pieno di voglia, passando per le confessioni nella terapia di gruppo di una coppia di adulteri, e alla coppia sposata in crisi (Dujardin e Alexandra Lamy, marito e moglie anche nella vita vera), con vari altri episodi più o meno volgari e di dubbio gusto che servono da intermezzo tra un tema e l'altro del film.

Sicuramente un tema che coinvolge tutto il pubblico, sia chi lo pratica abitualmente, sia chi lo subisce, sia chi lo esperimenta solo una volta nella vita per poi pentirsene e sia chi riesce a farne a meno, con sforzi più o meno grandi. Ciò che manca ne Gli Infedeli è senza dubbio l'originalità: il film infatti pesca qua e là, con gag che ricordano chiaramente anche le commedie all'americana (la scena del cagnolino lanciato dalla finestra è un chiaro omaggio a Tutti Pazzi Per Mary), non aggiungendo nulla ad un genere che forse è stato fin troppo trattato, e trasudando uno spirito maschilista fin troppo evidente. Le stesse storielle raccontate sono in parte godibili ma assolutamente scontate e prive di fantasia; probabilmente le scene migliori sono quelle del trailer, nonostante delle prove di recitazioni assolutamente notevoli: dato il cast e la regia, infatti, ci si sarebbe aspettati sicuramente un prodotto migliore. Si parla tra l'altro anche di un sequel da un punto di vista femminile, e anche questo ci sembra un evidente richiamo alla coppia di film italiani "Maschi Contro Femmine" e "Femmine Contro Maschi" della scorsa stagione cinematografica.

 
 
 

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