Nuvola di passaggio

La normalità è la depravazione


Ieri sera parlo con una ragazza a casa mia, chiedendole se le sue amiche volessero una relazione di coppia, più o meno impegnativa e che sarei stato disposto a conoscerle. Ci pensa un attimo: "no, nessuna. Tutte fanno come gli pare". Incredibile, tutte le sue amiche preferiscono sesso spicciolo ad una persona a loro fianco.
Esco, vado al solito posto coi ragazzi ed assisto ad una scena di gelosia e vendetta. Una ragazza era stata tradita dal suo convivente, che poi si è messo con lei. Questa è diventata allora la sua amante, facendo sesso in casa dell'altra. E quella sera si erano sfasciati la macchina a vicenda con l'altra, per gelosia e vendetta.
Un pò scosso me ne vado allora in spiaggia, a riflettere. Le onde sbattono sul ponte altissime infrangendosi fino a metà, la prima cosa che asseconda il mio animo. Rifletto sul mio modo di vivere, sull'amore, sul sesso per puro piacere. Sembra che il mondo sia diverso da me. Guardo il mare, mi rilasso nel vedere il suo impeto, sorrido di nuovo. E' quasi ora di andare a dormire, ormai è notte fonda.Dal falò sulla spiaggia corrono sul ponte due ragazze ubriache, una cerca di avvicinarsi con arie da seduzione, sono serio, corrono poi fin alla fine ed un'onda le travolge. Sono ancora giovani, stanno cercando un posto in questo mondo che non riescono a trovare, la forza di possedere la propria vita e di andare avanti. La sfida col mare continua, una di loro perde una scarpa trascinata dalle onde. Sono ubriachissime, la birra nelle loro mani è diventata salata e non si reggono in piedi. Guardo il falò, altre persone in festa, ma per cosa? Molti sono svestiti ed assisto a scene di depravazione e vizio totali, mi viene quasi da vomitare, ripenso ai miei tempi, quando anch'io lo facevo e ricordo la grande deviazione psichica di quel periodo.Scaccio i ricordi, le ragazze scappano all'indietro verso la spiaggia a causa di un'onda enorme, mi accascio, compresso con le mani sulla testa: "il mondo non può essere così, non il posto dove voglio vivere. C'è sicuramente qualcuno di diverso da loro". Mi faccio coraggio, ho trovato forse una ragazza in grado di amare, una bella notizia per un paese di un milione di abitanti. Mi sento di nuovo solo, nessuno ancora in grado di capirmi, ancora giovani ovunque e nessuno che indichi loro la strada, nessuno di loro con la forza di affrontare la realtà, immersi in birra e droga e feste per dimenticare questo fottuto luogo senza futuro.
Realizzo di dover andare via, penso in Asia, forse a Brussel dove mi è stata fatta un'offerta di lavoro. Ma con forza e con la promessa nel cuore mi rialzo e stringendo i denti mi avvio all'uscita del ponte, pronto ad andare ancora a caccia nei dintorni.Sento di nuovo l'ira provocata dalla solitudine di non essere ancora un ragazzo, sono tesissimo, entro nel pub ed ordino birra per rilassare le meningi.Sta entrando Giulia con l'allegro gruppo, avrebbe detto non sarebbe venuta. Ci ignoriamo per tutta la serata, io assorto nei miei pensieri e lei a festeggiare il compleanno di un ragazzo, scroccona come sempre.Non una parola dolce, nessuno a farmi sorridere. Come sempre solo ed il solo ad incontrare gli altri nei momenti difficili.Il solo (oltre la ragazza, forse) a saper amare.