Nuvola di passaggio

La sconfitta da un amore latente


Non ce l'ho fatta. Non riesco a vivere in una società che non ama e non vuole amare. Non voglio più piangere ricordando le maschere incrociate per strada. L'altra sera ho deciso: "devo andare e capire se un altro mondo è possibile, se dove voglio vivere è dove sono nato". E rannicchiandomi tristemente ho dovuto arrendermi. L'amore in me è troppo grande per essere ignorato, contenuto o dominato. Molti mi invidiano e odiano, molti vorrebbero vivere la mia vita per sentirsi compiaciuti e adulati continuamente, ottenere la maestosità esistenziale per intimorire chiunque. Ma io...è difficile essere me stesso e la grandezza è sempre supportato da grandi cognizioni e responsabilità: la responsabilità di essere in grado di cambiare le cose, le persone, trovare la pace ed inserirla nell'animo altrui. E qui non ho modo di ottenerlo.Ho allora cercato un'associazione in grado di spedirmi nei luoghi giusti a placare i miei dubbi e l'ho trovata. Stamattina l'incontro. Da un lato la piena soddisfazione dei miei desideri, dall'altra la disciplina ed il pericolo dei luoghi presentati, completamente diversi dai nostri stereotipi. Da parte di tutti il dubbio e l'incertezza di andare, ma non per me, troppo ormai ho represso. Avrei dovuto farlo anni fa, ma la mia auto realizzazione non era ancora completa ed ho preferito rimandare. Ed ora posso: lascerò tutto senza voltarmi, senza pensare oltre quel giorno, come se dovessi morire. Non perché ho paura, ma perché non ci riesco. Riesco solo a pensare ad amare e finché continuerò a far finta di non vedere continuerò a soffrire. E se sarà il mio turno lo accetterò, sono pronto se servirà a dare pace a me e a dare vita e speranza negli altri. Chissà se passerò la selezione e partirò o sarò costretto a rimanere ancora per altro tempo. Spero dall'altra parte ci siano persone in grado di valutare correttamente il mio stato interiore e capire cosa posso dare.