Nuvola di passaggio

Contingenza e virtulizzazione: la comunicazione a modo mio

La persona con cui parlo più piacevolmente è una ragazza conoscita in chat!?! Possibile? Fino a poco tempo fa non lo reputavo possibile, ma ora è realtà. La realtà di aver il piacere di parlare col virtuale.
Ma perché la vita va in questa direzione? Sono importanti le persone, quelle che ti sanno stare accanto (anche se non ho mai avuto il piacere), vivere la vita di ogni giorno. E' invece meno importante stare dietro un filtro. Ma allora pecrhé tutto questo?
La risposta purtroppo me la sono già data: mai avuto il piacere. Allora il dialogo tramite uno strumento è abbastanza per placare la mia voglia di comunicare.
Inoltre lei non ha avuto paura ed è scappata. Ha avuto paura, ma sapeva di non poter essere minacciata...forse. Non ha dovuto parlarmi guardandomi negli occhi e vedere l'inferno ed il paradiso convivere nella stessa persona, inconsciamente in un misto di invidia e rifiuto, allontanarmi per non vedere quella guerra che loro non sanno affrontare ed invece portata da me fino all'estremo. Lei questo non l'ha visto; forse chissà, un giorno ci incontreremo, e quel giorno anche lei avrà paura e mi allontanerà.
Allora malinconicamente guardo l'orizzonte e seguo il volo degli uccelli, non hanno bisogno di comunicare e nessuno ha paura degli altri.
Ci riproverò, ci riproverò ancora. Ora che la guerra è solo un ricordo ed inizia ad ondeggiare nei miei occhi la senilità. Chissà se un giorno avrò vicino una persona in grado di amare