Nuvola di passaggioTutto su di me, tutta la verità, nient'altro che la verità |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: custode83
|
|
Sesso: M Età: 41 Prov: RM |
E' difficile esprimere me stesso ora, come sono diventato. Tempo fa, prima di adattamentarmi, mi dicevano di esprimermi come un visionario, come un profeta. Ora lo sono ancora di più . Non è facile potermi esprimere perché so che molti non capiranno o confonderanno . Adesso ancora di più. Dovrei parlare di amore, di quanto è cambiata la mia vita da quando l'ho accettato e di quanto ancora potrei dare ma non posso ora perché tra i timori e la costante idea negli altri della mia diversità sarei più trattato da pazzo che da altro. Spero però di trovare le parole adatte e comunicare anche parzialmente le mie conquiste. Dal tronde solo un pazzo parla d'amore. |
Primo insegnamento della sapienza: se sei nemico a te stesso non avrai amici. Nessuno infatti è amico ad un nemico. Via il mento da serial killer, una bella barba da profeta è quello che ci vuole! |
Tornato a casa Michele si mise a parlare ancora della propria gioventù con tutte le proprie amarezze. Nella sua vita vi erano stati punti positivi e di grande forza, ma come tutti si era perso nell'inutilità dell'esistenza. Lo confortai parlando in positivo della sua vita. Dopo molto sorrise e pianse, tra un litro di vino ed un altro a tavola. Avrebbe voluto ringraziarmi ed io avrei ascoltato con l'orecchio, ma non ebbe il coraggio, allora ascoltai in altro modo e tornai alle mie cose. Il punto fondamentale era: “da dove riparto? Non sono in grado di agire correttamente, mai saputo”, ed ora era il fondamento del mio rilancio, “non ho la sapienza necessaria ad agire correttamente senza una guida e non ho chiesto la sapienza”. E dove trovare una guida per me? Le persone ad un confronto aperto restavano tutte ammutolite, o perché i miei pensieri erano ritenuti folli o perché saggi, ma mai un maestro per me. Tremenda disperazione! Eppure qualcuno doveva esserci! Magari in India l'avrei trovato o in Africa, però se l'avessi osservato avrei capito immediatamente la fonte della sua saggezza e con in mano la fonte mi sarei presto distaccato a cercare la verità in quella. Rinunciai. Per vari giorni vagliai le proposte sul luogo e società giusta senza risposta. |
Difficile scegliere il primo pensiero dopo 7 giorni di sogni perfettamente ricordati ed usati per scegliere il futuro. La mente era vuota e non sapevo veramente cosa fare. Osservavo il soffitto con le mani sul petto come un cadavere e le lacrime asciugarsi da sole negli occhi. Qualunque cosa avessi scelto sarebbe stata attiva e non passiva come in passato, ora sapevo di dover agire per cambiare la vita sbagliata finora. E pensai a Cristian, mi serviva un pensiero allegro dopo una settimana da riflessione e il sorriso venne ancora. Mi alzai dal letto, la testa pesante e muscoli atrofizzati, come uno zombie accesi il computer. Il pensiero fu: “voglio dei feed rss! Almeno quando rileggerà il mio blog col suo solito sorriso saprà quando ho scritto altro senza ogni volta farlo controllare”. Poi spensi e con occhi pesanti pensai ad Erica, niente a favore della sua felicità, non ce n'era bisogno. Mi adagiai in cucina barcollante e subito mia madre mi chiese preoccupata come mi sentivo, cosa volevo fare col lavoro. “Mamma, mi sono appena svegliato!”. Mi misi la mano sul volto sospirando. “Ma mamma tua voleva solo dirti che è preoccupata!”. Ormai amico dell'ira ripresi coscienza subito delle mie forze mentali e decisi di osservarla dentro. Mia madre, l'essere umano a cui nulla sarebbe dovuto essere tolto, né dato giudizio, non era più mia madre. Era un essere umano e come tale volevo sapere cosa ci fosse in lei. Troppo a lungo avevo sopportato le sue richieste e volevo essere sicuro di essere sempre stato al servizio di una persona giusta e sensata, dove nasce l'amore, per gli altri e per la vita, se davvero fosse donna. Mi rimase a guardare negli occhi per quei secondi, per poi vedermi abbassare lo sguardo verso il suolo in silenzio. Non sapeva cosa stessi pensando e non ebbe il coraggio di chiedermelo. Dovevo andare. Preparai le valigie e partii il giorno dopo verso casa, lasciando tutti nel dubbio se mai mi avrebbero rivisto. Una madre queste cose le sente ed io gliele feci sentire volentieri. Se infatti avesse amato sarei stato a suo servizio per sempre. Non era così purtroppo, l'interesse è sempre più forte del legame di sangue e sebbene per me rimanga una donna speciale, dovevo andare per motivi a cui lei mai si era interessata e che forse nemmeno conosceva. |
Riaprii gli occhi perché avevo visto il tempo passarmi avanti, riappropriarmi del mio corpo e soprattutto scegliere la strada più giusta. Sarebbe stato facile abbandonarmi ad un sonno eterno e sognare fino alla fine dei miei giorni ogni cosa la mia mente avrebbe prodotto per la mia gioia. Non potevo però accettarlo: il mondo mi aveva rifiutato solo perché, da bravo informatico, ero inutile ai loro profitti; la mia famiglia mi sarebbe rimasta vicino e nei miei sogni più svariati mia madre mi avrebbe tenuto affianco a sé come sempre aveva voluto; avrei dovuto avere paura di svegliarmi per non sapere cosa sarebbe accaduto là fuori e rinnegare i miei sforzi per cambiare me stesso e gli altri, la sconfitta più totale per me, ormai dichiaratomi uomo da tempo, a lasciare dietro una gabbia il concetto di amore. |
Inviato da: custode83
il 28/04/2009 alle 19:43
Inviato da: Anonimo
il 27/04/2009 alle 18:52
Inviato da: custode83
il 11/04/2009 alle 21:03
Inviato da: Anonimo
il 01/04/2009 alle 00:01
Inviato da: custode83
il 02/02/2009 alle 21:19