Nuvola di passaggio

Lo sbaglio è essere svegli e volerci rimanere

Devo dire che 50 ore di sonno in 3 giorni fanno veramente bene! Ho visto passare la mia vita davanti a me, nei miei sogni, ho dimenticato tutto. Ed al risveglio ero rinato. Sono andato ad affacciarmi al balcone osservando la solita frenesia di tutti, notavo il piccolo movimento delle persone, infelici, totalmente in disaccordo col mio stato d'animo. Ho ascoltato della musica: sentivo chiaramente gli accordi di chitarra, la batteria, era bello. E mi sono chiesto: "ma perché tutto questo, perché continuare ad accettarlo? Sono in un mondo che vuole farmi stare male, non tiene conto di ciò che voglio. Io voglio amare, nient'altro, però devo lavorare senza tenerlo in considerazione e, se voglio, farlo nel "tempo libero". Non dovrebbe essere così, ciò che voglio non dovrebbe essere tempo libero, ma la maggior parte della giornata". Penso tutti ci siamo soffermati a chiederci perché, immagino già Natascia che dice: "magari fosse tutto così facile!", col sorriso da tigre della Malesia.
E se fosse davvero così facile? Finché dormivo tutto era chiaro, tutto era possibile, aveva un senso, praticamente applicabile. Poi mi sono svegliato ed ho osservato le persone, ho notato la difficoltà di esserci e rimanere con loro, come loro.
Non voglio svegliarmi come tutti e accettare un mondo dove dovrò sputare l'anima per sopravvivere e relegare la mia esistenza alla spersonalizzazione. Non è la mia natura, rimarrò nei miei sogni, ed anche se per poco tempo al giorno, io li farò diventare realtà. E non tra qualche anno, ma tra qualche mese. Voglio che il mio più grande desiderio sia la parte fondamentale della mia giornata.

Vaneggiamenti tra i malori

La prima cosa venutami in mente dopo 19 ore di sonno e una cena a mezzanotte è stata: voglio dei feed rss!
Vabbè, ora ci sono, e posso ritenermi soddisfatto della giornata di oggi. Veramente della giornata di ieri dato che è passata mezzanotte, ma poco importa. La vita è un flusso e il feed è un abbonamento. Quindi d'ora in poi potete abbonarvi alla mia vita in diretta

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Meno click, meno pensieri
meno pensieri, meno stress
meno stress, più vita
più vita, più feed

Alla prossima, torno a dormire

Dormo tantissimo

Mi sento abbastanza bene. Oggi ho dormito fino alle 11, ho mangiato, alle 16 di nuovo a letto e mi sono svegliato ora. Ho tanto sonno, sono stanco, non rieso più a usare il mio fisico. Il cervello sembra a posto, ho solo dolore dietro alla base della nuca sulla sinstra. Qualcosa da quelle parti embra iperattivo. Che bello! Non bastava tutto il resto, ora anche quella parte. Sembra però non sia ostile, l'attivita elettrica non va ad interferire con il resto, per ora.
Domani andrò a fare delle analisi per capire cosa diavolo sia successo, anche se come sempre mi diranno: "lei è una roccia!". Ed io penserò: "e allora perché c...o mi brucia dietro la nuca?". Spero stavolta la medicina sia migliore delle altre.

Ed intanto penso ad Erica, a Kelly, a Sergio...e le altre persone importanti. E penso che niente è certo, che ad ogni momento potrei andarmene per sempre...ma ormai ci sono abituato. Mi dispiacerebbe solo non aver potuto amare come volevo, un pò per il coraggio, un pò per la volontà degli altri di non lasciarsi amare. Ma il coraggio sta venendo a poco a poco, e le persone importanti sono le uniche nei miei pensieri, mentre io sono solo uno di loro.

Comunque vada accetterò il mio destino, non voglio pregare per me, non voglio essere salvato se ci sarà un'altra vita dopo questa. Mi basta sapere che qualcuno ora sta vivendo meglio di quando ha iniziato a conoscermi.

L'amica ogni tanto torna a trovarmi

L'altro ieri inizio un nuovo lavoro: controllo del flusso di lavoro degli sportelli sanitari italiani. Leggo la documentazione, capisco come sempre il senso del progetto e do conferma di essere operativo il giorno dopo. Ma giovedì pomeriggio, il primo giorno, mi cambiano pc con un lcd a 60 Hz, vecchissimo, ormai arrivato sui 40 Hz. Vedo il refresh dello schermo vividamente, al contrario ovviamente di tutti i colleghi. Mi sposto dallo schermo con lo sguardo spesso, lamentandomi con tutti, che non credono sia poi così tragica.
Venerdì stessa storia, mi stropiccio gli occhi e mi fa male la testa, ho nausea e perdita di equilibrio. Torno a casa, il cervello è più iperattivo del solito e non accenna a fermarsi, rischio un attacco epilettico. Mi metto a letto meditando leggermente per placare l'intensa iperattività. Chiudo gli occhi ed in silenzio aspetto come sempre, solo, una risposta psico-fisica o che arrivi la fine. Il cervello pulsa e scatta regolarmente, cado addormentato svegliandomi 12 ore dopo. Sono ancora vivo, ma l'attività cerebrale non è ancora terminata.
Da bravo foto sensibile iperattivo scelgo la migliore soluzione: vado al mare. Passeggio per il litorale per 3 ore e le onde mi calmano ulteriormente. Poi torno a casa.
Sulla strada il cervello continua a fare capricci, non accenna a tornare normale. Ho bisogno di drogarmi, ma dovrò aspettare stasera. Trovo invece una professionista sulla strada di ritorno e mi fermo. Dopo essere stato con lei sento le onde cerebrali quasi regolari, ho solo scompensi emotivi ed iperattività leggermente sopra il normale. Niente da fare purtroppo,ho bisogno di un'altra iniezione di endorfine o potrebbe ripeggiorare. Mi rimetto sulla strada di casa e trovo un'altra professionista. Sto anche con lei e alla fine chiudo gli occhi sentendo il normale sibilio iperattivo che contraddistingue la mia mente: sono fuori pericolo.
Esco col sorrisone allontanandomi di nuovo verso casa finalmente sicuro di restare vivo.

Devo assolutamente andarmene, andare in quell'orfanotrofio o in qualunque parte dove riuscire a non drogarmi. Devo assolutamente mettere in comunicazione l'ipotalamo con l'ipofisi o sarò costretto ad avere la necessità delle professioniste per sempre.

Un principio di attacco epilettico e due professioniste in 36 ore, sono curioso di sapere come morirò, ma per ora ci sono ancora e andrò avanti.

Intanto di una cosa sono certo: lunedì mi rifiuterò di guardare lo schermo anche sotto ordine esplicito.

Post N° 307

Un professore universitario inglese si trasferisce a lavorare in Italia. Alla fine del primo mese di lavoro va alla posta a ritirare lo stipendio.

Guarda la busta paga e pensieroso chiede allo sportello: "scusi, ma qui lo stipendio lo danno a rate?"