custoza1969

Benvenuti a tutti!


Ciao ragazzi, siamo la mitica classe 1969 del piccolo paese di Custoza. Si, lo sappiamo, non siamo solo noi ma ci piace pensare a quell’anno come qualcosa di “speciale”. Ci piace ricordarlo in maniera particolare nell’anniversario n°40. Sarebbe stato troppo limitato organizzare una cena, mangiare e … arrivederci. Faremo molto di più: una serie di eventi durante questo 2009 che ci permetteranno di riunirci insieme.Siamo stati insieme per cinque anni: eravamo piccoli uomini e donne ma ne è uscita una bella classe. Ma tutto questo sarebbe stato lo stesso senza la mitica Maestra Rosapia? Pensiamo di no. Infatti se è vero che i genitori trasmettono il DNA, la Maestra ci ha trasmesso un patrimonio di conoscenza e di principi che ci hanno fatto crescere sotto tanti aspetti. Perciò lo ricorderemo insieme, attraverso un giornalino e questo blog. Si, proprio il mitico giornalino che insieme, tanti anni fa, abbiamo scritto e stampato e visto che negli anni ci siamo "evoluti" utilizziamo anche gli strumenti elettronici. Prevediamo 4 numeri per la carta stampata durante tutto l’anno che contengono delle rubriche con tutti i vostri pensieri, ricordi o foto; chiediamo, quindi, a tutti di partecipare al Nuovo Giornalino con foto o aneddoti. Troverete gli avvenimenti principali dell’anno 1969 ed i personaggi famosi nostri coetanei. Non è certo un’operazione nostalgica, vorremmo solo ricordare da dove siamo partiti e dove stiamo andando. Nell’augurare a tutti e alle vostre famiglie un Felice Natale aspettiamo il 2009 gridando: “W LA CLASSE 1969” (la classe non è acqua!!)La maestra "unica"Anche noi siamo stati di quelli ad avere la maestra unica; ma perché unica nel suo genere, unica nelle sue idee e nel suo modo di fare; unica per quello che continua a fare tutt'oggi.Proprio per questo abbiamo pensato a questo spazio, nei prossimi numeri, come la nuova "lavagna" che lei saprà sicuramente riempire con storie interessanti.In attesa di nuovi pensieri, riportiamo un "editoriale" del febbraio 1977. Perché tante favoleQualche lettore di questo giornalino avrà già pensato: "Ma allora questi bambini vanno a scuola per inventare storie!" . In effetti quest'anno abbiamo composto parecchie favole, e abbiamo anche "rovesciato" fiabe che esistono già.Vorrei spiegare specialmente ai genitori il motivo di questo particolare lavoro, che per i bambini è piuttosto un gioco.Inventare favole serve:- a imparare a scrivere, facendo esercizio in maniera divertente e quindi anche più utile,- a prendere gusto alla lettura anche di storie scritte degli altri,- a sviluppare la fantasia.Quest'ultimo scopo è il più importante di tutti. I nostri bambini, condizionati dalla televisione, dalla pubblicità e dalla moda, corrono il rischio di crescere con i cervelli tutti uguali, come se fossero fatti con lo stampo. Inoltre la televisione dà la "pappa fatta", e i bambini non fanno mai lo sforzo di "creare" con la loro testa. Spesso, nei momenti liberi, non sanno che giochi fare, oppure si riducono a imitare banditi e altri personaggi televisivi. Per prevenire questi inconvenienti, non c'è cura migliore dello sviluppo della fantasia.Fantasia e creatività servono anche a trovare modi nuovi e personali per risolvere i vari problemi che si presentano nella vita. Esse sono anche spesso motivo di soddisfazione e di gioia.Invito quindi i genitori ad ascoltare i racconti dei bambini, a non ridere per la semplicità delle favole inventate (si tenga conto che siamo in seconda!), e anche a raccontare a loro volta ai figli le storie tradizionali che ricordano dalla loro infanzia.La maestra (ndr Rosapia Bonomi)Attendiamo nuove favole da riscrivere insieme. Buon Natale maestra Rosapia.