Creato da antares1955 il 30/04/2008
La Fede viene dal udire e l'udire viene dalla Parola di Dio
 

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non ti scoraggiare mai




" se ti scoraggi nel giorno dell avversità, la tua forza è poca" proverbi 24:10

 

L unico uomo sopravvissuto ad un naufragio arrivò sulla spiaggia di una piccola e disabitata isola. Chiese fervidamente a Dio aiuto ed ogni giorno scrutava l orizzonte, ma nessuno arrivava. Ormai stanco, pensò di costruire una capanna di legno per proteggersi dalla pioggia e ci mise dentro tutto quello che gli era rimasto.

Un giorno, mentre vagabondava per l isola alla ricerca di cibo, ritornò alla capanna e la trovò avvolta dalle fiamme, col fumo che saliva fino al cielo. La cosa peggiore che era successo è che aveva perso tutto. Rimase tanto stupito, triste ed arrabbiato. "Dio, come hai potuto farmi questo?" si lamentò. Tuttavia il giorno dopo fu svegliato dal suono di una nave che si avvicinava all isola. Erano venuti a salvarlo!

"Come sapevate che ero qui?" domandò l uomo ai suoi salvatori!

"Abbiamo visto il suo segnale di fumo!" gli risposero!

E' facile scoraggiarsi quando le cose vanno male, ma Dio lavora nelle nostre vite nonostante il dolore e la sofferenza.

Ricorda la prossima volta che la tua capanna prende fuoco, può essere il segno che la grazia di Dio ti viene in aiuto!

questo testo è tratto da un foglietto di calendario!!.......benedizioni in Gesù!
 

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TESTIMONIANZE

                   

             LIBERATO E' SALVATO E' CAMBIATO DA GESU'
Mi chiamo Ciro ed ho 53 anni voglio raccontarvi come Gesu' e' intervenuto nella mia vita.
1995 mi incominciai ad ammalarmi di una forte depressione ansiosa che mi teneva prigioniero in casa per la paura di uscire di casa che mi poteva capitare qualcosa , e questo problema mi portava ha continue assenze dal lavoro, anche se andavo in bagno dovevo sapere che fuori alla porta del bagno ci doveva essere mia moglie se per caso mi succedeva qualcosa.
Tutto questo e successo ha causa di un lavoro che ha me non piaceva piu' perche mi avevano messo vicino ad una catena di montaggio , il rumore era troppo forte, il ritmo di lavoro era troppo svelto perche nussuno l'ho controllava perche era una ditta privata, e per quanto io dicevo al resposabile
che non c'e la facevo con quel ritmo di rumore , e di lavoro che era troppo svelto per un essere umano farlo per 8 ore al giorno ma era inutile, non mi ascoltavano.
Questo fino al 1988 quando ebbi un grande lutto che tutto mi sarei aspettato
nella vita , qualsiasi mortualita' ma non quella di un figlio di appena 13 mesi.
Qesto mi fece sprofondare ancora di piu' nella depressione, il dolore era forte
e volevo togliermi la vita e mi ricordo che dicevo di certo DIO non mi abbandonera' e mi ricordo che andavo nella camera da pranzo mi chiudevo dentro e cercavo una risposta da Dio, poi dopo pregato aprivo la finestra della camera e pensavo al suicidio, perche il dolore era grande ed io non riuscivo ha rassegnarmi, e dopo alcuni giorni la ditta dove io lavoravo mi licenzio vi lascio immagginare in che stato io stavo .
E fu allora che che mi rivolsi a Dio con tutto il mio cuore e gli dissi Signore ti sei preso mio figlio, ho perso il lavoro, la depressione mi fa star male , e mi ricordo che senti una voce nel mio cuore che mi diceva , figlio mio e vero che tu ai perso un figlio ma per cause naturali , invece il mio l'ho fatto morire apposta per te per salvarti dai tuoi peccati.
E mi ricordo che vennero delle mie cugine credenti che mi annunciarono GESU'   che poteva cambiare la mia vita e che tutto quel dolore che io avevo se l'ho predeva lui e a me dava la sua pace.
Ed infatti sta scritto nella sua parola la Bibbia nel vangelo di matt.11:28  Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi e io vi daro' riposo.
E  fu cosi che mi resi conto che io ero un peccatore , confessai i mie peccati al signore Gesu gli chiesi di perdonare tutti i miei peccati.
E di prendere il controllo della mia vita e posso dirvi che il Signore Gesu' e stato fedele , mi ristoro' in tutte le maniere mi libero' dalla depressione , ebbi di nuovo il lavoro che poi il Signore me l'ha cambita con uno migliore, e mi diede un altra figlia Sara che oggi a 19 anni. Oggi servo il signore nella chiesa di Arzano in Napoli.
e posso dirvi che il Signore Gesu' fino ad oggi a fatto grandi cose nella mia vita
ed e disposto a farle anche nella tua vita se tu l'ho vuoi , tu che leggi questa testimonianza , io non so quale sia il tuo problema ma il signore Gesu' l'ho sa
Qualsiasi sia il tuo problema tu ai bisogno di Gesu', affida la tua vita a Gesu' e lui la cambiera' .

 Dio ti Benedica.                       Ciro Pepe

 

DIO HA FATTO COSE GRANDI

GESU' MI HA LIBERATO DALLA DROGA

MI CHIAMO  CIRO FONTANELLA  E VOGLIO RACCONTARVI  COME GESU' MI HA LIBERATO
DAL VIZIO DELLA DROGA, PRIMA DI CONVERTIRMI ALL'EVANGELO NEL MONDO ERO UNA PERSONA CHE FACEVA USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI, POI CON GLI ANNI HA VENIRE
DIVENTAI UN COCAINOMANE,  ED ERO DISTRUTTO  SENZA SPERANZA , RICORDO OGNI VOLTA CHE RINCASAVO ALL'ALBA TROVAVO MIA MOGLIE IN CUCINA AD ASPERTARMI CHE IO RITORNASSI HA CASA, ED OGNI VOLTA ERA UNA STORIA. LEI  SOFFRIVA IN SILENZIO SENZA RACCONTARE NIENTE A NESSUNO , E TENVA ALL'OSCURO ANCHE LE NOSTRE RISPETTIVE FAMIGLIE.
E MI RICORDO CHE LEI STAVA SUL ORLO DELLA DISPERZIONE, RICORDO CHE PIU' DI UNA VOLTA IO HO TENTATO DI AMMAZZARLA, QUANDO LEI DORMIVA ,
MA RINGRAZIO DAL PROFONDO DEL CUORE IL MIO DIO CHE NON L'HA PERMESSO ANCHE
PERCHE IO AMAVO MIA MOGLIE, E QUESTO MI SUCCEDEVA PERCHE IO ERO SOTTO L'EFFETTO DELLE DROGHE.
IO E MIA MOGLIE CI CONOSCIAMO DALLE ELEMENTARI, E ALL'ETA 22 IO E 21 LEI CI SIAMO SPOSATI CON TUTTA L'ONESTA'  TUTTA E PER TUTTA.
MA TORNANDO  AL DISCORSO DI PRIMA , QUANDO MI RITIRAVO LA TROVAVO CHIUSA IN CUCINA, HO IN BAGNO, HA DORMIRE PER TERRA , LEI AVEVA PAURA CHE IO POTEVO FARGLI DEL MALE, E FU COSI CHE LEI UN GIORNO PRESA DA FORTE DISPERZIONE SALI' SUL  ATTICO DELLA NOSTRA CASA, VOLEVA BUTTARSI GIU' , MA IN QUEL MOMENTO LEI SI SDRAIO PER TERRA E CON GLI OCCHI RIVOLTI VERSO IL CIELO COME SE STESSE PARLANDO CON DIO ,
POI DOPO LEI SCESE PERCHE SICURAMENTE IL SIGNORE AVEVA GIA MESSO I SUOI PENSIERI NEL SUO CUORE,
E RICORDO CHE IO DOPO UN PO DI TEMPO ,UNA SERA  SUL  TARDI  ERO COME AL SOLITO
HA COMSUMARE LA COCAINA , MI VIDI ARRIVARE UNA PERSONA CHE IO CONOSCEVO MOLTO BENE,  ASUO TEMPO ERA ANCHE LUI UN COCAINOMANE , E FU ALLORA CHE GLORIA A DIO MI PARLO' DEL SIGNORE E MI ANNUNCIO GESU' CHE POTEVA LIBERARMI SE IO L'HO VOLEVO DAL VIZIO DELLA DROGA, E MI PARLO' DI UN GESU' VIVENTE CHE SE IO VOLEVO E PERMETTEVO , CHE LUI OPERASSE NELLA MIA VITA L'AVREBBE TRASFORMATA.
E DOPO ALCUNI GIORNI ANDAI CON LUI ALLA CHIESA EVANGELICA DI AVERSA (NA) NUOVA  PENTECOSTE DEL PASTORE REMO CRISTALLO.
E QUELLA SERA IO DURANTE IL CULTO AL SIGNORE , MI RIVOLSI AL SIGNORE CON UN CUORE APERTO E PROTESO VERSO IL SIGNORE E GLI DISSI , SIGNORE SE TU ESISTI SE TU SEI VIVENTE , E NON SEI PIU' SULLA CROCE MA SEI RESUSCITATO ED ORA VIVI NEL CUORE DI CHI TI INVOCA, TI PREGO VIENI NELLA MIA VITA,  ED  OPERA NELLA MIA VITA.
PERCHE IO DOMANI NON VOGLIO FARE QUELLO CHE HO FATTO FINO ED ORA,
E DOPO AVER DETTO QUELLE SEMPLICI PAROLE , POSSO DIRVI IN TUTTA VERITA' ED IL SIGNORE MI E TESTIMONE , IO MI SONO SENTITO COME SE VOLASSI, E NON SI TRATTAVA DI UN IMPRESSIONE PSICOLOGICA , PERCHE IO ERO COSCIENTE DI QUELLO CHE SUCCEDEVA, E QUANDO FINI IL CULTO IL FRATELLO NOTAVA SUL MIO VOLTO NON PIU' IL BUIO' MA NOTAVA NEI MIEI OCCHI UNA NUOVA LUCE , ED IL MIO VISO ERA IRRADIATO DALLA LUCE DI DIO. E VEDEVA IN ME UNA TRASFORMAZIONE LEGGEVA SUL MIO VOLTO UNA PACE ED UNA CONTETEZZA CHE NON AVEVO MAI AVUTA.
E MI CHIEDEVA TUTTO A POSTO CIRO, ED IO DICEVO TUTTO A POSTO, E ME L'HA CHIESTO DIVERSE VOLTE,  COSI IO CAPI QUELLO CHE LUI VOLVA SAPERE COSA MI ERA SUCESSO, PERCHE LUI NON VEDEVA  PIU' IL BUIO SUL MIO VOLTO MA L'HO VEDEVA ALLEGRO , E LUMINOSO ED ESPRIMEVO PACE SUL MIO VOLTO.
ALLORA SENZA PARLARE GLI MOSTRAI COSA MI ERA SUCESSO , MISI LA MANO NELLA TASCA DEI PANTALONI E TIRAI FUORI UNA GROSSA QUANTITA' DI DROGA , PER ESSERE PRECISI ERANO 5 GRAMMI E LI BUTTAI  NEL TOMBINO DELLA FOGNA CHE SI TROVAVA IN STRADA.
ORA IO E MIA MOGLIE SERVIAMO IL SIGNORE NELLA COMUNITA EVANGELICA NUOVA PENTECOSTE DI ARZANO (NA).
E MI RIVOLGO A TE CHE STAI LEGGENDO QUESTA TESTIMONIANZA , GESU' E VIVENTE , E VUOLE ENTRARE  NEL TUO CUORE SE TU L'HO VUOI E VUOLE TRASFORMARE LA TUA VITA COME HA FATTO CON ME , EGLI  HA UN PIANO MERAVIGLIOSO PER TE.
EGLI DICE IO STO ALLA PORTA  DEL TUO CUORE E BUSSO SE TU APRIRAI IO ENTRERO ' E CENERO' CON TE E TU CON ME.       DIO TI BENEDICA.             (CIRO  FONTANELLA)

 

bevi alla fonte di Gesu'

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Massime Cristiane

Quando Dio vuole fare qualcosa di grande, inizia con le cose difficili; quando Lui vuole fare qualcosa di ancora più grande, inizia con le cose impossibili

Un uomo può perdere le cose buone della sua vita contro la sua volontà; ma se perde le eterne benedizioni, lo fa con il suo proprio consenso

La bontà rende la grandezza molto preziosa, e la grandezza rende la bontà molto più utile

La persona che semina semi di gentilezza gode di un festa perpetua

La fede non sa mai dove sta per condurre, ma ama e conosce Colui che conDUCE

    Essere Cristiani significa perdonare l'imperdonabile, perché Dio ha perdonato l'imperdonabile in te

Ci sono dei morti che sentono una sola parola di Gesù e risorgono e ci sono dei vivi che sentono dieci prediche, però non capiscono e non sentono nulla!

Amare significa essere vulnerabile. Se ami troppo qualcosa, il tuo cuore sarà trafitto o addirittura si spezzerà

Ci sono tante compassioni nel cielo quanti sono gli uomini giustificati sulla Terra

Dio ama con un grande amore l'uomo il cui cuore scoppia di passione per l'impossibile

    I nostri errori non ci danneggiano così tanto come il rifiutare di correggerli una volta che li abbiamo scoperti

Il Figlio di Dio divenne uomo per permettere agli uomini di diventare figli di Dio

Non ci sono situazioni senza speranza. Ci sono solamente persone che hanno perso la speranza in quelle situazioni
 

PROBLEMI!!!!!!

Non dire a Dio quanto sono grandi i tuoi problemi; ma di ai tuoi problemi quanto è GRANDE DIO!
 

STORIELLA DEL INFERNO E DEL PARADISO

                          Blog di Iedidia

Storiella, il Paradiso e l'Inferno

Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:-Signore,
mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno.
Dio condusse il sant'uomo verso due porte.
Aprì una delle due e gli permise di guardare all'interno.
Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo
dal profumo delizioso.
Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca.Le persone sedute attorno al tavolo
erano magre, dall'aspetto livido e malato.
  Avevano tutti l'aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi,
attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po',
ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio, non potevano
accostare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.Dio
disse:-
Hai appena visto l'Inferno.Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio l'aprì. la scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso che gli
fece ancora venire l'acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra
di loro sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio:- Non capisco! - E' semplice, rispose Dio, dipende
solo da un'abilità.
Essi hanno appreso a nutrirsi gli uni gli altri mentre gli altri non pensano
che a loro stessi.


 
 
  
  

 

IO TI AMO DICE GESU'

 

GESU' E' VIVENTE

 

Amazing Grace

 

COME UNA ROSA

 

GESU E' VICINO HA TE

 

MESSAGGIO DI AMORE

 

un cubo per svelare degli enigmi

 

GESU' TI AMO

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MI RIALZERAI

 

 

 

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IL TESORO DI DIO IN VASI DI TERRA

Post n°108 pubblicato il 12 Marzo 2010 da antares1955
 
Foto di antares1955

Uno dei passi più incoraggianti nella Bibbia è 2 Corinzi 4:7: “Or noi
abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l'eccellenza di questa
potenza sia di Dio e non da noi”. Poi Paolo prosegue nel descrivere quei vasi
di terra, uomini morenti, attaccati da ogni lato, perplessi, perseguitati,
abbattuti. E nonostante non fossero mai abbandonati o disperati, quegli uomini
usati da Dio sono costantemente sotto il peso dei propri corpi, attendendo con
ansia di essere rivestiti di corpi nuovi.

Dio si fa beffe della potenza dell’uomo. Egli ride dei nostri sforzi
egoistici nel cercare di essere buoni. Egli non usa mai l’elevato e il
potente, ma, piuttosto, usa le cose deboli di questo mondo per confondere le
savie.

“Riguardate infatti la vostra vocazione, fratelli, poiché non ci sono tra di
voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili, ma Dio ha
scelto le cose stolte del mondo per svergognare le savie; e Dio ha scelto le
cose deboli del mondo per svergognare le forti; e Dio ha scelto le cose
ignobili del mondo e le cose spregevoli e le cose che non sono per ridurre al
niente quelle che sono, affinché nessuna carne si glori alla sua presenza”
(2 Corinzi 1:26-29).

Questo sì che mi descrive! Una cosa debole, una cosa stolta, una cosa
disprezzata, una cosa ignobile, non molto nobile, non molto intelligente.
Tuttavia, questo è il Suo piano perfetto, il mistero più grande sulla terra.
Dio ci chiama nella nostra debolezza. Egli ripone il Suo tesoro inestimabile in
questi vasi di terra che siamo, perché Egli si diletta nel compiere
l’impossibile dal nulla.

Vidi Israel Narvaez, ex capobanda dei Mau Mau, inginocchiarsi e ricevere Cristo
come Signore. Non era solo un’esperienza superficiale ed emotiva, stava
facendo sul serio. Ma Israel tornò dalla banda e finì in prigione con
l’accusa di omicidio. Dio lo aveva mollato? Nemmeno per un istante! Oggi
Israel è un ministro dell’Evangelo, ed ha accettato l’amore e il perdono
di un Salvatore infinitamente paziente.

Hai fallito? C’è un peccato che ti opprime facilmente? Ti senti come un
codardo debole, incapace di ottenere la vittoria su un peccato segreto? Ma
insieme alla debolezza in te c’è anche una fame per Dio? Aneli Lui, lo ami,
ti protendi verso Lui? Quella fame e quella sete è la chiave per la tua
vittoria. Ciò ti rende diverso da tutti gli altri che si sono sentiti in colpa
di aver deluso Dio. Ciò ti mette da parte. Devi mantenere viva quella fame,
mantenere quella sete di giustizia. Non giustificare mai la tua debolezza, non
arrenderti mai ad essa, e non accettarla mai come parte della tua vita.



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LO FA CON LA VITA

Post n°109 pubblicato il 12 Marzo 2010 da antares1955
 
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Permettimi di raccontarti come fa Dio a portare persone nella sua casa, come fa
a parlare loro e come le salva. Lo fa con la vita. Il Signore edifica la sua
chiesa attraverso le testimonianze di luce che splendono da quelli che lo
amano. E lo fa non perché questi servi usano i metodi giusti, ma perché
vivono la loro vita.

La vita di Cristo produce luce nelle famiglie, nei vicinati, nelle città, nei
luoghi di lavoro. Come si ottiene questa luce? Si ha quando ogni santo vive
giustamente e piamente come un esempio della misericordia di Dio. Questi servi
vivono onestamente, altruisticamente, senza alcuna parte oscura in loro. Vivono
delle vite pienamente devote a Gesù, e sono pronte a servire gli altri in ogni
momento.

Paolo parla di servi che “conoscono la sua volontà e distinguono le cose
importanti, essendo ammaestrati dalla legge, e sono convinti di essere guida di
ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre” (Romani 2:18-19). Questi santi,
descritti qui da Paolo, sono esempi da raccomandare.

Permettetemi di darvi un esempio di questa luce. Di recente, il presidente di
una società di New York ha chiamato la nostra chiesa. Prese la telefonata il
pastore Neil. Il presidente disse al pastore Neil che due donne della nostra
chiesa lavoravano per lui. Disse che non erano come le altre nel suo ufficio.
Queste due donne erano sempre cortesi, sorridenti, aiutavano gli altri, non si
lamentavano mai e non parlavano mai alle spalle di nessuno. “In loro c’è
qualcosa di diverso”, ha detto. “Vorrei incontrarvi per scoprire da cosa
deriva questa differenza”.

Queste donne sono candele celesti, messe al loro posto da Gesù. E la luce che
risplendono illumina tutto il loro posto di lavoro. Come? Hanno la vita di
Cristo in loro. Il capo l’ha riconosciuta come qualcosa di diverso da quello
che il mondo ha da offrire.

Quel presidente era un ebreo. Pensi che avrebbe mai risposto ad un invito per
una riunione di risveglio? Avrebbe mai letto degli opuscoli prodotti da una
chiesa? No, li avrebbe gettati direttamente nel cestino senza neanche
guardarli. Quest’uomo ha risposto alla luce vera – una luce nata da vite
nascoste in Cristo, e vissuta quotidianamente da due umili donne.

Riusciamo a portare la luce nelle nostre comunità solo quando siamo pieni
della vita di Cristo. Dobbiamo vivere il messaggio che portiamo, se vogliamo
predicarlo con potenza. Dio ci aiuti a ricordare che la luce splende attraverso
le piccole cose della vita.



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UN PERIODO ARIDO

Post n°110 pubblicato il 12 Marzo 2010 da antares1955
 
Foto di antares1955

Predico a migliaia di persone, eppure ci sono momenti in cui mi sento così
arido, così lontano dalla presenza di Dio. Non ho una grande brama di leggere
la Parola. La lettura della Bibbia, in tempi di aridità, viene più che altro
fatta per un senso di dovere. Quando sono arido e vuoto, non sento una grande
spinta a pregare, anche se so che la mia fede è intatta e il mio amore per
Gesù è forte.

Ti sei mai seduto in chiesa e hai visto gli altro intorno a te venire
benedetti, mentre tu non sentivi niente? Gli altri piangono, pregano, adorano
con passione. Ma tu non ti senti minimamente coinvolto. Inizi a chiederti se
c’è qualcosa che non va nella tua vita spirituale.

Credo che ogni vero credente sperimenti momenti di aridità in diversi periodi
della propria vita cristiana. Persino Gesù provava un senso di solitudine
quando gridò: “Padre, perché mi hai abbandonato?”

Cosa dovrei fare per vincere l’aridità spirituale?

1. Devo mantenere una vita di preghiera!

Nulla può dissipare l’aridità e il vuoto in noi più velocemente di
un’ora o due nella nostra cameretta con Dio. Posticipare quell’appuntamento
con Dio causa senso di colpa. Sappiamo che il nostro amore per Lui dovrebbe
condurci alla Sua presenza, ma ci impegniamo in così tante altre cose, il
tempo scivola, e Dio viene lasciato fuori. Gettiamo nella Sua direzione una
sfilza di “preghiere in pensieri”. Ma nulla può prendere il posto di
quella stanza segreta, con la porta chiusa, in preghiera al Padre, da soli.

2. Non devo più avere paura di un po’ di sofferenza!

La resurrezione di Cristo fu preceduta da un breve periodo di sofferenza. Noi
moriamo! Soffriamo! C’è dolore e sofferenza.

Noi non vogliamo soffrire o resistere o essere feriti! Vorremmo una liberazione
indolore! Vorremmo un intervento soprannaturale. “Fallo, Dio”, preghiamo,
“perché sono debole e lo sarò sempre. Risolvi tutto, mentre proseguo per la
mia strada, aspettando una liberazione soprannaturale!”

Ma, grazie a Dio, la sofferenza è sempre quel breve periodo prima della
vittoria finale. “E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna
gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po' di tempo, vi
perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà
saldamente” (1 Pietro 5:10).



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IL FIGLIUOL PRODIGO E SUO PADRE

Post n°111 pubblicato il 12 Marzo 2010 da antares1955
 
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Credo che il figlio prodigo (vedi Luca 15) tornò a casa grazie alla sua storia
con il padre. Questo giovane conosceva il carattere del padre, e sicuramente
aveva ricevuto tanto amore da lui. Altrimenti, perché mai sarebbe ritornato da
un uomo che lo avrebbe trattato con rabbia e vendetta, che lo avrebbe picchiato
e gli avrebbe fatto restituire fino all’ultimo centesimo di quello che aveva
scialacquato?

Il figlio prodigo sicuramente sapeva che se fosse tornato non sarebbe stato
maltrattato o condannato per i suoi peccati. Probabilmente pensò: “So che
mio padre mi ama. Non mi rinfaccerà il peccato. Mi riaccoglierà”. Quando
hai quel genere di storia, puoi sempre ritornare a casa.

Notate come il padre del figlio prodigo lo “prevenne” con la benedizione
della benignità. Il giovane era intenzionato ad offrire una confessione
sincera al papà, perché ne aveva ripetuto le parole per tutto il tragitto di
ritorno. Ma quando si trovò di fronte il padre, questi non gli diede neanche
l’opportunità di confessarsi. Il padre lo interruppe correndogli incontro e
abbracciandolo.

“Egli dunque si levò e andò da suo padre. Ma mentre era ancora lontano, suo
padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo
baciò” (Luca 15:20). Il padre era così felice che il figlio fosse tornato,
che lo coprì di baci dicendo: “Ti amo, figlio mio. Torna a casa e sii
restaurato”.

Il padre fece tutto questo prima che il figlio potesse completare la sua
confessione. Il giovane fu solo capace di mormorare l’inizio del suo
discorso. Ma il padre non ne aspettò la conclusione. Per lui, il peccato del
giovane era cosa già sistemata. L’unica risposta del padre fu quella di
emettere un ordine ai suoi servi: “Mettete un vestito a mio figlio e fategli
indossare l’anello. Preparate una festa, perché celebreremo. Che tutti
gioiscano, perché mio figlio è tornato a casa!”.

Per il padre il problema non era il peccato. L’unica cosa che aveva in mente
era l’amore. Voleva che suo figlio sapesse di essere accettato, prima ancora
di poter pronunciare una confessione. E questo è il punto che Dio vuole far
comprendere a tutti noi: il Suo amore è più grande di tutti i nostri peccati.
“La bontà di Dio ti spinge al ravvedimento” (Romani 2:4).



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Salmo 121

Post n°113 pubblicato il 30 Marzo 2010 da antares1955
 
Foto di antares1955

Se stai attraversando delle tempeste nella tua vita, se ci sono delle avversita' ,

se credi che nessuno e disposto ad aiutarti, e nessuno vuole tenderti una mano.

Ascolta la voce Di Dio, che ti dira' non temere perche Io Sono con Te.

Fai Tue queste parole di questo salmo e qustodiscile nel tuo cuore e aspetta con fiducia l'intervento di Dio.

credi ed egli operera'.

Io alzo gli occhi ai monti: da dove mi verrà l'aiuto?

Salmi 121:2 Il mio aiuto viene dall'Eterno, che ha fatto i cieli e la terra,

Salmi 121:3 Egli non permetterà che il tuo piede vacilli, colui che ti protegge non sonnecchierà.

Salmi 121:4 Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme.

Salmi 121:5 L'Eterno è colui che ti protegge, l'Eterno è la tua ombra, egli è alla tua destra.

Salmi 121:6 Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte.

Salmi 121:7 L'Eterno ti custodirà da ogni male; egli custodirà la tua vita.

Salmi 121:8 L'Eterno custodirà il tuo uscire e il tuo entrare ora e sempre.

 

 

 
 
 

DIO NON TI HA DIMENTICATO

Post n°114 pubblicato il 02 Aprile 2010 da antares1955
 
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DIO NON TI HA DIMENTICATO

Dio non ti ha dimenticato! Egli sa esattamente dove ti trovi, cosa stai
attraversando proprio inquesto momento, ed Egli sta monitorando ogni passo
lungo il tuo cammino. Ma noi siamo proprio come i figli d'Israele, i quali
dubitarono della cura quotidiana di Dio per loro, nonostante fossero stati
inviati dei profeti per rilasciare promesse meravigliose dal cielo. Nell'ora
del bisogno, dimentichiamo che Dio ci tiene nel palmo della Sua mano.
Piuttosto, come i figli d'Israele, abbiamo paura di rovinare tutto e di essere
ditrutti dal nemico. E' possibile che continuiamo a vivere con le nostre
ferite, continuiamo a vivere nella sconfitta e nel fallimento, soltanto perchè
non crediamo veramente che Dio risponda ancora alle nostre preghiere?

Siamo noi colpevoli quanto i figli d'Israele nel pensare che Dio ci abbia
abbandonato e lasciato per conto nostro a risolvere tutto da soli? Crediamo
veramente che il nostro Signore intendeva questo quando disse che Dio agirà
proprio in tempo, in risposta alla nostra preghiera di fede? Gesù suggerisce
che la maggior parte di noi, nonostante chiamati e scelti, non confideranno in
Lui quando Lui ritornerà. Alcuni del popolo di Dio hanno già perso la loro
certezza in Lui. Essi non credono, nel profondo della loro anima, che le loro
preghiere possano fare alcuna differenza. Agiscono come se fossero abbandonati
a sé stessi.

Sii onesto ora! La tua fede si è indebolita di recente? Ti sei quasi arreso su
alcune cose per le quali hai pregato molto? Ti sei stancato di aspettare? Forse
hai alzato le mani in rassegnazione come per dire: "Sembra proprio che io non
riesca a uscirne. Non so cosa sia sbagliato e perchè la mia preghiera non
riceve risposta. Evidentemente Dio mi ha detto di no".

Dio non ha abbandonato nè te nè me! Mille volte no! Proprio ora, Egli vuole
che noi crediamo che Egli stia facendo cooperare ogni cosa per il nostro bene
(Romani 8:28). Quindi smettila di cercare di capire; smetti di preoccuparti,
smetti di dubitare del tuo Signore! La risposta sta arrivando. Dio non ha
chiuso il Suo orecchio, e tu mieterai a suo tempo se non vieni meno! "Or non
veniamo meno nell'animo facendo il bene; se infatti non ci stanchiamo,
raccoglieremo a suo tempo" (Galati 6:9).



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COSA SIGNIFICA TUTTO CIO'?

Post n°115 pubblicato il 03 Aprile 2010 da antares1955
 
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COSA SIGNIFICA TUTTO CIO'?

Cosa significa quando le preghiere non hanno risposta? Quando le ferite restano
e Dio non sembra far nulla in risposta alla nostra fede? Spesso Dio ci ama in
modo più supremo in quei momenti di quanto non l'abbia mai fatto prima. La
Parola dice: "Il Signore castiga coloro che ama". Un castigo d'amore ha la
precedenza su ogni azione di fede, su ogni preghiera, su ogni promessa. Ciò
che io vedo come una ferita infertami, potrebbe essere il Suo amore per me.
Potrebbe essere la Sua mano gentile che mi sculaccia a causa della mia
testardaggine e del mio orgoglio. Noi riponiamo fede nella nostra fede. Poniamo
maggiore enfasi sulla potenza delle nostre preghiere che sul ricevere la Sua
potenza in noi. Vogliamo capire Dio così da poter poi leggerlo come un libro.
Non vogliamo essere sorpresi o perplessi, e quando le cose vanno in modo
contrario al nostro concetto di Dio, diciamo: "Non può essere Dio; non è
così che agisce".

Siamo così presi a occuparci di Dio da dimenticare che Lui sta cercando di
occuparsi di noi. Si tratta solo di ciò in questa vita: Dio all'opera in noi,
che cerca di rimodellarci a vasi di gloria. Siamo così impegnati a pregare per
cambiare le cose da avere poco tempo per permettere alla preghiera di cambiare
noi. Dio non ha riposto la preghiera e la fede nelle nostre mani come se
fossero due strumenti segreti per i quali un gruppo scelto di "esperti" impara
a cavarGli qualcosa. Dio disse che Egli è più disposto a dare di quanto noi
non lo siamo a ricevere. Perchè stiamo usando la preghiera e la fede come
"chiavi" o strumenti per aprire qualcosa che non è mai stato serrato?

La preghiera non è per il beneficio di Dio, ma per il nostro. La fede non è
per un Suo beneficio, ma per il nostro. Dio non è un divino ed eterno
tormentatore. Egli non si è circondato di enigmi che gli uomini debbano
sbrogliare, come a dire "il più bravo vincerà il premio".

Siamo così confusi riguardo la questione della preghiera e della fede; abbiamo
avuto l'audacia di pensare a Dio come il nostro "genio" personale che realizza
ogni nostro desiderio. Pensiamo alla fede come un modo per incastrare Dio sulle
Sue promesse. Pensiamo che Dio si diletti dei nostri sforzi di metterlo con le
spalle al muro e gridare: "Signore, non puoi rimangiarti le Tue promesse. Io
voglio ciò che sta venendo a me, Tu sei legato alla Tua Parola. Devi farlo,
altrimenti la Tua Parola non è vera".

Questo è il motivo per cui perdiamo il vero significato della preghiera e
della fede. Vediamo Dio solo come il donatore, e noi siamo i riceventi. Ma la
preghiera e la fede sono le vie per le quali noi diveniamo i donatori a Dio.
Devono essere usate non come modi per ricevere cose da Dio, ma come un modo di
dare a Lui quelle cose mediante le quali noi possiamo piacere a Lui.

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TERRA SANTA

Post n°117 pubblicato il 21 Maggio 2010 da antares1955
 
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Mosè stava curando il gregge quando Dio lo chiamò da un roveto ardente,
comandandogli: “Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai
è suolo santo” (Esodo 3:5).

La terra santa non è un luogo fisico, bensì spirituale. Quando Dio comandò a
Mosè di togliersi i sandali perché si trovava su terra santa, Egli non si
riferiva ad un pezzo di terra due metri per quattro, ma stava parlando di una
terra spirituale. Un Dio santo deve avere un uomo santo su una terra santa; in
realtà, Dio non può usare un uomo finché non lo porta su terra santa.

Il luogo era santo! Quale luogo? Il luogo era la condizione spirituale alla
quale Mosè era finalmente giunto, un luogo nella sua crescita in cui Dio poté
raggiungerlo. Egli si trovava finalmente nel luogo della ricezione, pronto ad
ascoltare, sufficientemente maturo da essere disposto a rispondere agli accordi
di un Dio santo.

Ti prego, non pensare nemmeno per un istante che soltanto Mosè si trovasse su
terra santa; anche tutto Israele vi si trovava, sebbene si trovassero tutti
alla fine delle proprie speranze. Non ho mai creduto che Dio tenesse
un’intera nazione sotto la schiavitù soltanto per dare a Mosè il tempo di
maturare e divenire un bravo leader. Il nostro Signore non fa favoritismi
personali. Dio, in quei quarant’anni di prova, stava preparando Israele tanto
quanto Mosè. Per mezzo di un amorevole giudizio, il Signore stava riportando
Israele su terra santa, ad una nuova fame per Yahweh.

Mentre Mosè si trovava sul monte e veniva spogliato di ogni suo diritto
(perché questo è ciò che significava togliersi i sandali), Israele si
trovava nella valle, e veniva spogliata di ogni forza umana. Mosè non avrebbe
avuto alcun diritto; Israele non avrebbe avuto alcuna forza. Dio non poteva
dimostrarsi forte per loro in nessun altro modo. Il grande IO SONO si stava
rivelando!

Dovremo percorrere lo stesso tragitto per essere utili, ovvero, spogliarci di
ogni orgoglio e sicurezza in noi stessi.



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La voce di Dio nella natura

Post n°118 pubblicato il 21 Maggio 2010 da antares1955
 
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Le Meditazioni di eVangelo

La voce di Dio nella natura

 



"I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani" (Sl 19:1) Coloro che sono in comunione con Dio possono udire la voce della natura che l'uomo "naturale" non riesce a percepire (vv. 1-6). Un poeta inglese scrisse: "Quando il sole della mattina sale verso il cielo d'oriente, tu puoi scorgere soltanto un disco di un giallo tenue, dove io posso vedere e udire l 'infinita moltitudine dell'esercito celeste, gridare: Santo, Santo, Santo!". Anche se non siamo in presenza di un autentico linguaggio udibile, non è forse vero che "i loro accenti vanno fino all'estremità del mondo"? Non c'è nazione sulla Terra che non abbia udito la voce della natura che annuncia la gloria di Dio (cfr. Atti 14:16, 17; Rom. 1:20, 21). Nei vv da 7 a 11, il salmista descrive l'effetto della Parola di Dio quando lo Spirito della Verità opera nell'anima attraverso di essa. Ci sono molti modi di leggere la Bibbia: come una storia, come un resoconto della ricerca di Dio seppur a tastoni, o come un volume di letteratura sublime. Eppure il segreto consiste nel chiedere allo Spirito Santo di renderla un mezzo attraverso il quale Egli possa toccare la nostra anima. Ascolta la voce del Signore che parla dentro di te. Fai silenzio in modo da poterla udire distintamente. Lo Spirito Santo investiga le cose profonde di Dio e le rivela al nostro spirito (cfr. I Cor. 2:10). Tutto ci ò che Dio ha detto e quello che ha rappresentato per gli altri, Lo dirà e Lo sarà anche per te, se soltanto il tuo cuore è contrito e si umilia. "Parlami, Signore, attraverso il profeta e il salmista, attraverso la lirica e la prosa, la narrativa o in occasione di un appello. Parlami attraverso la Tua Parola per ristorare la mia anima, per rallegrare il mio cuore e illuminare i miei occhi!". Quando Dio usa la Sua Parola nei riguardi dell'anima che cerca il Signore, è più desiderabile dell'oro fino, e più dolce del miele che stilla dai favi. L'effetto della Parola di Dio, vivificata dallo Spirito Santo, è veramente strao dinario (vv. 11-14). Essa convince di peccato. Proprio come la biancheria sembra scolorita a confronto della neve appena caduta, così noi ci rendiamo realmente conto della nostra condizione e chiediamo di essere purificati dai peccati segreti nascosti. Davide sapeva poco della gloria e della meraviglia della Croce, dove Dio n risparmiò il Suo Figliuolo, ma in Lui si a bbassò per riconciliare l'uomo a Sé. I ci stellati, raccontano la gloria di Dio, eppure la legge stessa della natura non è grado di raccontarci compiutamente l'opera di Cristo al Calvario. Tutte le belle ze del creato non sono in grado di spiegarci l'amore che si oppose all'odio e la gr zia che non si è mai allontanata malgrado il peccato dell'uomo.

Dio ti benedica!

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SOTTO IL DOMINIO DELLA GRAZIA

Post n°119 pubblicato il 21 Maggio 2010 da antares1955
 
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Il figlio prodigo aveva bisogno di quello che l’apostolo Paolo definisce
“rinnovamento della mente”. Mi piace leggere queste parole dalla parabola:
“Ma il padre disse ai suoi servi: "Portate qui la veste più bella e
rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei sandali ai piedi. Portate fuori
il vitello ingrassato e ammazzatelo; mangiamo e rallegriamoci"” (Luca
15:22-23).

Il figlio prodigo aveva la mente piena di condanne inflittegli da Satana. Oggi
accade la stessa cosa a molti dei figli di Dio. Il nostro Padre gioisce per
noi, ci abbraccia con gesti amorevoli. Ma noi pensiamo che umiltà significhi
dire a Dio quanto siamo stati cattivi, o scavare nei nostri peccati passati
piuttosto che fidarci delle sue espressioni di amore. E nel frattempo pensiamo:
“Sicuramente Dio sarà arrabbiato con me. Ho peccato peggio degli altri”.

I servi del padre portarono il vestito migliore e rivestirono il figlio; questo
è sinonimo dei nostri panni di giustizia in Cristo. Poi il padre mise un anello
al dito del figlio, e ciò simboleggia la nostra unione con Cristo. Infine, mise
dei sandali ai piedi del ragazzo, e ciò simboleggia l’essere rivestiti del
vangelo della pace di Cristo. Questo padre amorevole stava mostrando a suo
figlio: “Togli via quei panni della carne, i tuoi sforzi inutili per
piacermi. Permettimi di mostrarti cosa vedo in te. Sei entrato in casa mia,
alla mia presenza, come un uomo completamente nuovo, un figlio reale. Non sei
più un mendicante o uno schiavo, ma sei mio figlio nel quale mi compiaccio!
Ora puoi entrare alla mia presenza con coraggio e fiducia”.

Lo stesso vale anche per noi oggi. Dobbiamo essere rinnovati nel nostro
pensiero, cercando di capire come Dio ci riceve alla sua presenza. Ritorno al
verso di apertura di questo messaggio: “Avendo dunque, fratelli, libertà di
entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù, che è la via recente e
vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne,
e avendo un sommo sacerdote sopra la casa di Dio, accostiamoci con cuore
sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da
una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura” (Ebrei 10:19-20,22,
corsivo mio).

La parola “piena certezza” qui deriva da una radice che lascia intendere
uno schiavo emancipato. Significa non essere più sotto la legge del peccato e
della morte, ma essere sotto il dominio della grazia. In breve, è per amore
del Padre – solo per la sua grazia – che abbiamo la possibilità di entrare
alla sua presenza. Ed ecco la qualifica: “Rendendo grazie a Dio e Padre, che
ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Poiché egli
ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del
suo amato Figlio” (Colossesi 1:12-13).



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