e n r i c o

la direziona della ricerca


.. è un ragionamento fatto a spanne, ma prendetelo così come a me è venuto. Ne ho preso spunto da alcune parole detta da un pittore che conosco, con un'autostima fuori misura ma che sconsolato mi dice: non c'è più niente da cercare, non ho più entusiasmo, come a dire " presto caro amico te ne accorgerai, ti troverai di fronte ad un muro oltre il quale nemmeno tu potrai andare". Così allora mi metto a pensare, guardo un po' di libri di storie dell'arte, sono pieni di immagini, di scritti, e ripercorro le tappe a dell'arte moderna
 e trovo alcuni elementi comuni; ne traccio una mappa. Lo scopo del pittore per definizione dovrebbe essere quello di materializzare un'entità per farne che uso non so. Però noto una cosa, non appena la ricerca di un singolo o di un movimento artistico si approssima all'oggetto la distanza tra oggetto e soggetto si annulla. A questo punto, prima o poi, l'uomo riparte da zero. Cioè si rimette in discussione, volta le spalle al "già visto" e si allontana in direzione opposta. Così succede che vengano scoperte non nuovi particolari ma bensì nuovi punti di vista. Ed è qui che l'uomo apre nuove ere; all'opposto quando focalizza la sua attenzione su di un punto, investendo le sue risorse su di un unico obiettivo perde potenzialmente coscenza della natura stessa dell'entità oggetto delle sue attenzioni. No?