e n r i c o

crisi esistenziali


-  Joseph Beuys, a 35 anni cade in una profonda crisi interiore che supererà grazie all'aiuto degli amici Hans e Franz van der Grinten..-  Lorenzo Viani, a 47 anni ha la sua più profonda crisi esistenziale che  lo porterà ad un totale cambiamento nel suo incedere pittorico-  Gustave Klimt, nel 1909 a 47 anni ha una profonda crisi esistenziale dalla quale uscirà dopo qualche anno-  Vincent Van Gogh, no comment-  Tamara de Lempicka, nel 1933 in seguito a una profonda crisi esistenziale, l’artista comincia a dipingere soggetti di contenuto pietistico e umanitario-  Meret Oppenheim, nel 1938 a 25 anni dipinge "La donna pietra", testimonianza di una crisi esistenziale originata dalla fama della tazza di pelliccia che l'accompagnerà per parecchio tempo-  Ernst Ludwig Kirchner, Brücke nel 1913 a 33 anni cade in una crisi esistenziale, che esplode durante i primi mesi di ferma militare e che lo portano, su sollecitazione degli amici, al ricovero nel sanatorio di Davos in Svizzera -  Sandro Botticelli, nel 1495 a 50 anni ha la sua sua crisi esistenziale. Venuto a mancare il Magnifico, Botticelli inizia a ripiegarsi su se stesso, rinnega la sua opera ed accentua i toni sommessamente cupi della pittura.-  Boccioni, anche luiNon c'è pace per artisti, pittori, scultori, musicisti, filosofi, poeti; vivere la vita non è semplice quando l'estrema sensibilità di un artista viene sentita come un peso da cui fuggire. Passare attraverso queste fasi esistenziali è tappa per molti artisti, fase che si prolunga fino al raggiungimento di quelle "risposte complesse e significative al bisogno di contenuti, di valori e di significati di cui è portatore, più o meno consapevolmente, l’individuo che si trova nel guado della crisi esistenziale".Fondamentale risulta quindi la posizione con cui si affronta questa fase. E' importante capire che tutto ciò che accade è una difesa, difesa che l'animo umano attiva per creare quegli anticorpi necessari a rivalutare la propria esistenza. E' proprio secondo questo punto di vista che viene rivista la fase come vera e propria necessità di reagire alla trappola del conformismo.