e n r i c o

decalogo dell'artista (bozza)


Voler essere originale è per l’artista un controsenso.Voler produrre forzatamente opere originali o voler forzatamente apparire originali apparirebbe una parodia di ciò che siamo. La volontà può solo assecondare aspetti della propria natura. Copiare è solo una scorciatoia per esprimere con parole di altri i propri pensieri. Se ci sono parole più adatte, perché non usarle? Una predica senza esempio non vale nulla.Credere di poter bastare a se stessi sarebbe per l'artista un grave errore. L’uomo ha bisogno del confronto, perché è grazie al dialogo che comprende chi è. Guardare troppo lontano è un rischio. Chi è arrivato lontano lo ha fatto per piccoli passi.Accettare l’insegnamento che può venire da chi si crede inferiore è un segno di maturità: forse per riconoscere che la visione semplice della vita è anche la più vera o forse perchè in un attimo tutto può essere capovolto. La vita e l’Arte sono racchiuse in cerchi concentrici che si ripetono all’infinito. Prima o poi tutto si ripete.Non esiste nessun maestro che racchiude tutti gli insegnamenti e non esiste nessun allievo in grado di capire tutto. E’ necessario capire che il nostro sentimento non è esclusivo, che la nostra emozione non è né superiore né inferiore a quella del nostro vicino. Serve spogliare il mondo da tutti gli stereotipi che inevitabilmente si sono cristallizzati sugli occhi; non sarà facile ma il risultato si noterà! Forzare la vena creativa è una cosa inutile. Stare chiusi in studio non serve a niente; la voglia di creare forse è la necessità di comunicare un cambiamento. Restare chiusi in casa per mesi non porta nessuna novità. La scuola, il viaggio, conoscere le persone, hanno la forza di farti vedere l'io che ancora non conosci.Essere autoditatta non è un difetto.Lo studio non ti fa artista, ciò che ti fa andare avanti è solo qui dentro: è la convinzione e la tenacia di voler essere se stessi. Uno ce l’ha o non ce l’ha.