e n r i c o

arte bella e arte brutta


mi piace il discorso di Wilde su cosa viene considerato bello e cosa brutto.. Lui provoca dicendo che non esiste niente di bello e di brutto ma semplicemente esisteuna cosa fatta bene e una cosa fatta male. Il gusto della persona si evolve con il vivere della persona, con il contesto che le si sviluppa attorno, con le influenze del mondo. Ciò non toglie che la materialità di tutto ciò parta da uno stampo genetico a cui un individuo non può sottrarsi. Resta di fatto per l'uomo di oggi come l'uomo di 1000 anni fa che alcuni denominatori siano gli stessi e perciò da essi siano in parte dipendenti i gusti. Ecco perchè un capolavoro dell'epoca ci piace ancora! Faccio un esempio. Nell'evoluzione del gusto attraverso la luce ed il colore l'occhio tende a riconoscere nell'azzurro il cielo, nel verde l'erba, nel rosso il sangue.. Mentre altre tinte hanno un significato da costruire. ad esempio il nero che da noi è il colore del lutto e il bianco quello della vita, in altre culture avviene il contrario sebbene a noi appaia tanto naturale l'associazione di tale immagine a tal sentimento. Dipende anche da questo se il rosso viene definito un colore aggressivo? Magari anche perchè sono elementi fisiologici necessari e utili al nostro vivere fisico. Come il giallo che trasmette la luce dei raggi solari. O il blu che entra nella psiche della riflessione. Non lo so, ma questo modo di intendere le cose mi piace..