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ma porca miseria, è mai possibile che bisogna urlare in questa casa?!? appunti di un artista vicentino

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« mi regalate un giudizio?di chi è quest'opera? »

inutile come l'arte

Post n°187 pubblicato il 31 Agosto 2009 da EnricoDC_gallery

Cerco di vedere l’utilità della ricerca artistica, per poter giustificare la mia opera e la mia vita. Il filo del discorso gira e rigira attorno, ma daccapo mi si ripropone il dubbio dell’inutilità della mia ricerca. Forse posso credere che ci sia qualcosa di buono in essa, forse le vie sono solo l’azione e la parola, il resto.... è noia!

 
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Commenti al Post:
Egure
Egure il 03/11/09 alle 23:10 via WEB
Quando cammini non puoi fare a meno di mettere i piedi uno davanti all'altro e lasciare dei passi, alcuni sono impronte, altri no. La ricerca artistica è quanto di più completo secondo me possa tendere a far affermare un essere umano; perchè vi è proprio umanità nell'espressione sentimentale di sè. Nell'autodeterminarsi, razionalmente e impulsivamente mettendosi in gioco. E succede perchè si lavora col corpo, dirigendo una linea, un tratto, una pressione sulle superfici. L'anatomia di un'opera d'arte visiva - specie se pittorica, scultorea, dove la forma materica è impressa all'oggetto da un altro elemento determinante quale il corpo - è unica. Irripetibile nella sostanza. Un'esecuzione musicale a seconda del maestro d'orchestra cambierà densità dei suoni. Nella vita d'artista vi è un viatico a se stessi ed il dialogo di rimando col prossimo, che forse completa, forse demolisce, forse raccorda, forse fa da ponte proprio alla ricerca. Come lo sono i nostri passi che ci separano dalla distanza da cui siamo partiti. Notte, E.
(Rispondi)
 
 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 12/11/09 alle 15:27 via WEB
Ah... la penso come te.. ma ciò non toglie il dubbio di seguire un qualcsa di inutile. Di seguire l'ombra di se stessi arrivando ad innamorarsene. Per questo appena me ne accorgo cambio ancora marciapiede e riparto. Dall'azione. Quella so che è una strada giusta. Là non arriva l'ambizione, ma solo il sogno. (non so bene cosa voglio dire ma suona bene!) :D
(Rispondi)
 
 
 
Egure
Egure il 14/11/09 alle 18:46 via WEB
Forse lo so io! Riscopri il reale, ti riappropri di te stesso nella profondità del carattere dell'ambiente che ti circonda e soprattutto ciò che hai d'attorno riprende a parlarti. Chi parla ed esegue arte, secondo me ha molto amore per se stesso, coraggio e forza di indagare..un concentrato di passioni da esplicitare al prossimo, da esteriorizzare senza posa. Questo senso trabocca, come la curiosità, come quello che alla luce delle nostre esperienze deviate - marciapiedi che cambiano - ci appare ogni volta differente. Ed è bella questa scomposta compagine dell'animo umano. Ti succede mai di svegliarti ogni giorno e pensare di non essere più chi eri quando ti sei addormentato? A me sì, causa un piacevole stupore consapevole. Col corso che sto facendo su Caravaggio..durante la lezione non smetto di pensare perchè molte delle domande poste dal professore su Caravaggio le affrontiamo qui. Il suo realismo cosa nascondeva come esito della ricerca?.. L'ambizione non c'è, nel momento creativo del fare, perchè credo un'artista non possa fare a meno delle emozioni che provengono dal mettere in gioco se stesso. Un'opera è viva e ci parla se questo dialogo è cresciuto o passato interiormente per chi l'ha creata. L'ha vissuta, amata, odiata, sognata, desiderata, immaginata..fatta sua. Buona serata,E.
(Rispondi)
 
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