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ma porca miseria, è mai possibile che bisogna urlare in questa casa?!? appunti di un artista vicentino

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artista e osservatore, stesse sensazioni?

Post n°203 pubblicato il 14 Ottobre 2010 da EnricoDC_gallery

l'opera d'arte deve riuscire a suscitare nel cervello dell'osservatore sensazioni ed emozioni che sono state presenti nel cervello dell'artista. Così qualcuno disse.

forse potrebbe essere, ma non necessariamento, io rispondo. L'arte è arte anche se i sentimenti suscitati dall'osservatore sono opposti a quelli dell'artista.

Anzi, oserei dire che tanto più le sensazioni sono varie, e tanto più l'opera è valida.

A questo proposito, o almeno io credo, Wilde scriveva:

Quando i critici dissentono tra loro, l'artista è d'accordo con se stesso!

ahahah1


 
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Commenti al Post:
Egure
Egure il 17/10/10 alle 12:55 via WEB
Decisamente. Affermazione consapevole e giustissima,anche secondo me. Questo flusso emotivo e intellettivo a porte aperte è ancor più stimolante quando arriva dall'arte contemporanea. Ho visitato la collezione permanente del castello di Rivoli,di recente. Bellissima e intensissima esperienza, dove ogni opera dialoga oltre se stessa; aprendo continue finestre sul nostro io, diverso per ognuno. L'opera intreccia una relazione con il suo creatore e ne è la compagna fino a che non è adulta. Dopo di che, rimane intima amica di chi le ha dato l'esistenza ma verso gli altri rivolge una pagina bianca al loro pensiero,una nuova verginità creativa. Lo stimolo creativo si sviluppa nella diversità, per cui più un'opera lo instilla nel prossimo più è viva, contrariamente forse non so dire se sia nemmeno un'opera d'arte. Forse solo un'opera. Come stai? un buon lavoro! E.
(Rispondi)
 
 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 21/10/10 alle 16:33 via WEB
un giorno mi farai una presentazione critica! Mi chiedo se il potenziale di un'opera di cui parliamo possa rimanere tale anche nel tempo. Oppure esso possa esistere solo nel periodo della sua creazione fintantochè la coscienza della massa non raggiunga livelli di conprensione consoni al linguaggio. cioè mi chiedo se un'opera davanti alla quale l'uomo restava interdetto anni fa, può ancora essere propositiva e stimolante..
(Rispondi)
 
Egure
Egure il 03/12/10 alle 20:36 via WEB
Mi chiedo e di conseguenza chiedo: si può essere artisti,esprimersi come tali, senza la costante di esprimere nei propri lavori il valore della vita?
(Rispondi)
 
 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 07/12/10 alle 17:55 via WEB
Sei forte! Belle queste folgorazioni! Il pensiero forse viene osservando la mancanza di sensibilità di alcuni artisti nel proporre espressioni senza freni inibitori a discapito della vita in sè? Lancio la mia considerazione. Provvisoria, cinica, e incompleta. Il pensiero di verificare e misurare l’esistenza del valore della vita viene, a parer mio, da chi ha paura di vivere… o paura di morire. E’ un po’ come la religione. Fare arte è essere nella natura e con la natura, in Dio e con Dio, o come si vuol dire. Difendere la vita è forse riconoscere che mio fratello è parte di me e che non merita di star male quando io sto bene. Il valore che intendo è relativo, e lo quantifico nella misura del dolore o della mancata sofferenza. Il valore della vita in sé non esiste perché comunque se l’uomo si estinguesse la vita proseguirebbe in altre forme. Se parliamo di valore della vita umana mi vengono in mente mille richiami filosofici/teologici sull’immagine e somiglianza dell’uomo a Dio. mi piacerebbe sentire il tuo pensiero..
(Rispondi)
 
 
 
Egure
Egure il 18/12/10 alle 21:14 via WEB
Mi spiace del ritardo, ma d'altra parte volevo anche riflettere e non sono certa della riuscita della risposta. A me interessano molto le tue considerazioni filosofiche,pittore. Ho tergiversato,poi,perchè non ricordavo più come ero arrivata a formularmi questa domanda e a rivolgerla. E' stato per Monicelli. Nei suoi film non c'è solo una storia ma una creatività emozionante che sembra proprio quella casualità perfetta della vita. E poi ha scelto il suicidio, pur avendo amato per forza a tal punto la vita, da dedicarglisi per poterla descrivere in ogni scenografia, in ogni ciak, in ogni storia cinematografica italiana. Ed ho pensato come un'artista potrebbe mai compiere su sè, per sè o al di fuori di sè un gesto antitetico a quell'impulso che l'ha reso tale. La domanda ha messo in crisi la concezione di molti artisti contemporanei in sè; cosa vogliono rappresentare se non si allinea alla vita e a tutto ciò che per l'uomo rappresenta? Amo molto i cimiteri monumentali, le sculture funebri perchè sono una sfida potente per chi crea ed in fondo ai vivi deve restituire un sapore a noi sconosciuto per quanto immaginato. Il valore della vita che potremmo rappresentare oggi, la nostra sfida, potrebbe proprio essere cercare di concepire ciò che non ci appartiene. La vita d'artista assume valore quando l'artista smette di appartenersi e nel profondo si lascia convergere con le sue ispirazioni. Dio non lo so spiegare, ma se penso a qualcosa di divino in noi è proprio l'arte che in questo momento sociale è perdente, bistrattata, povera perchè bella ed i secoli non sono riusciti a corromperla,pur cercando di sfruttarla. Auguri se non ci sentiamo prima, caro E.
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EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 20/12/10 alle 15:42 via WEB
non sei mai in ritardo ma sempre in anticipo! Anch'io mi prenderò del tempo.. Parlando di momento dell'arte credo che sia un periodo positivo. Mancano risorse e per questo, spogliati dell'inutile, si inventa. Osservavo e consideravo che paradossalmente le vetrine dei negozi si sono "abbellite" negli ultimi anni. Auguri anche a te. un abbraccio (come quello che ho accettato simpaticamente ieri da alcuni giovani che in città mostravano cartelli "abbracci gratis".. :)
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Egure
Egure il 24/12/10 alle 19:03 via WEB
Rimando volentieri e soprattutto tornaci a fartene dare un paio anche per me! Tanti,tanti auguri ad una persona che col suo mestiere ogni giorno innaugura e si augura la vita. Egle. ps. come va con l'acqua? Ho sentito che anche Vicenza non scherza col rischio..
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