Creato da EnricoDC_gallery il 15/12/2006
ma porca miseria, è mai possibile che bisogna urlare in questa casa?!? appunti di un artista vicentino

Area personale

 

Contatta l'autore

Nickname: EnricoDC_gallery
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 12
Prov: VI
 
 

Ultime visite al Blog

o.declementevita.perezrolochmacorilla.opellaccesymphony.1samantha.Ghironilaura.intrainaminarossi82luiso.sturlasexydamilleeunanottekamikazetalorenzo205felixbravoselvaggi_sentieri
 

FACEBOOK

 
 

 

arte e ricerca - ricerca e arte

Post n°182 pubblicato il 18 Maggio 2009 da EnricoDC_gallery

Spesso viene considerata Arte solo il frutto di una lunga ricerca che porta alla realizzazione di un capolavoro. Il capolavoro naturalmente è opera d’Arte. Ciò non toglie che anche la più infima manifestazione di fantasia è pur sempre frutto d’arte. Allora, come distinguere arte di serie A e arte di serie B? ... secondo me, non esiste arte di serie A e arte di serie B, ma strumenti d’espressione migliori o peggiori e la capacità di utilizzarli. La capacità di intuire e di costruire sull’intuizione è una dote innata, ed è strumento d’espressione. Tutte le doti psico-fisiche se prive dell’impulso artistico restano nulle. Se invece trovano energia in un buon motore (Arte), Sono potenzialmente in grado di creare innovazione. Di contro si verifica spesso il contrario: un buon motore abbinato strumenti scadenti. Per creare innovazione e ricerca, tutte queste capacità devono essere comunque portate al limite della conoscenza umana, dove solo ivi può statisticamente essere spiccato il balzo più fruttuoso e innovativo. Oppure si può ipotizzare di provocare innovazione nell’ignoranza del sistema, ma pur sempre spiccando il salto da un lungo trampolino di lancio che metaforicamente rappresenta comunque un percorso di ricerca.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

idealisti

Post n°180 pubblicato il 04 Maggio 2009 da EnricoDC_gallery

E' facile essere idealisti dalla comoda poltroncina di casa.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

com'è inutile l'arte

Post n°178 pubblicato il 17 Febbraio 2009 da EnricoDC_gallery

L'Arte è completamente inutile. Anzi, no.
Esiste un paradosso in questa affermazione che sistematicamente si ribalta ogni qualvolta la questione viene osservata da un'altra parte. Sotto il profilo della logica economica l'arte non ha nessun valore e nessuna voce in capitolo (..e attenzione a non confondere l'utilità accidentale dell'opera d'arte), ed è per questo che la valutazione del lavoro d'arte è pressochè affidata alla discrezionalità degli operatori del settore, cosa che comunque non trova nessun fondamento pratico se non nei percorsi che questa la distingue. E' questa la difficoltà dell'artista quando tenta di quantificare il valore della propria Arte, ricorrendo infine ai canoni del sistema dell'arte. E' invece chi 
rinnega l'Arte che poi ne fa sfoggio senza sapere che proprio tutto ciò è frutto di Arte. L'Arte non è solo forma, ma è anche sostanza. E' l'espressione della voglia di vivere che si trasmette attraverso il calore del cambiamento.
L'immagine dell'artista è spesso distorta e incompleta, proprio perchè viene misurata con i suoi profitti. Naturalmente l'incompatibilità tra arte e rendita è anche la scommessa di diversi artisti che sfidano i sistemi per percorrere la strada dell'espressione. Che è solo una via per realizzarsi.  

La logica capitalistica non prevede sentimenti, ma solo il benessere del piacere. questa visione del benessere risulta sfalsata da ciò che effettivamente genera il benessere psico-fisico.

Chi vivrebbe in un mondo senza colori e senza calore?
perché i geni artistici più incompresi e più grandi sono anche quelli più sofferenti?
Perché cercano quel calore che non riesce a riempire loro incolmabili vuoti esistenziali?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

arte bella e arte brutta

Post n°177 pubblicato il 31 Gennaio 2009 da EnricoDC_gallery

mi piace il discorso di Wilde su cosa viene considerato bello e cosa brutto.. Lui provoca dicendo che non esiste niente di bello e di brutto ma semplicemente esisteuna cosa fatta bene e una cosa fatta male. Il gusto della persona si evolve con il vivere della persona, con il contesto che le si sviluppa attorno, con le influenze del mondo. Ciò non toglie che la materialità di tutto ciò parta da uno stampo genetico a cui un individuo non può sottrarsi. Resta di fatto per l'uomo di oggi come l'uomo di 1000 anni fa che alcuni denominatori siano gli stessi e perciò da essi siano in parte dipendenti i gusti. Ecco perchè un capolavoro dell'epoca ci piace ancora! Faccio un esempio. Nell'evoluzione del gusto attraverso la luce ed il colore l'occhio tende a riconoscere nell'azzurro il cielo, nel verde l'erba, nel rosso il sangue.. Mentre altre tinte hanno un significato da costruire. ad esempio il nero che da noi è il colore del lutto e il bianco quello della vita, in altre culture avviene il contrario sebbene a noi appaia tanto naturale l'associazione di tale immagine a tal sentimento. Dipende anche da questo se il rosso viene definito un colore aggressivo? Magari anche perchè sono elementi fisiologici necessari e utili al nostro vivere fisico. Come il giallo che trasmette la luce dei raggi solari. O il blu che entra nella psiche della riflessione. Non lo so, ma questo modo di intendere le cose mi piace..

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

non esiste un'opera bella o brutta, ma solo fatta beno o fatta male

Post n°176 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da EnricoDC_gallery

Non si può pretendere che il prossimo gioisca per le tue conquiste come non è giusto pretendere che il prossimo ti comprenda, un’opera d’Arte per essere considerata  tale non ha bisogno di apprezzamenti. Se l’opera è il frutto di un desiderio il risultato è da considerarsi opera d’Arte.

Un’opera ammirata non è necessariamente un’opera bella. In sintonia con Oscar Wilde quando afferma che non esiste un’opera letteraria bella o brutta, ma solo un’opera fatta bene o fatta male.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

la perfezione 2

Post n°175 pubblicato il 19 Novembre 2008 da EnricoDC_gallery

sviluppare un lavoro, tenendo ciò che più assomiglia a se stessi, ciò che più piace, per farlo a propria immagine e somiglianza, per mostrarsi in tutta la propria natura, nella coerenza di un sistema perfetto. Succede che poi, dopo anni di ricerca, un artista specchiandosi in quel che ha fatto... non veda niente. Non perchè non ci sia niente. Ma perchè il lavoro gli assomiglia talmente tanto che lo scambia per se stesso.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

la perfezione..

Post n°174 pubblicato il 12 Novembre 2008 da EnricoDC_gallery

è curioso notare come un lavoro fatto in fretta spesso risulti meglio riuscito di un lavoro meditato ed elaborato con attenzione. La chiave di lettura di questo fenomeno credo risieda semplicemente nella consapevolezza che nella perfezione della natura l'unico elemento cha si possa definire imperfetto sia l'uomo. ecco perchè quando nel procedimento compositivo ci si lascia guidare dalla natura il risultato risulta molto più armonioso della composizione premeditata. Alcuni artisti l'hanno capito e già messo in pratica da decenni. L'esempio più lampante è quello di Pollok, che mescola nelle sue composizioni elementi casuali (cioè naturali) ed elementi soggettivi. Tra gli artisti contemporanei che proseguono e si distinguono in questa ricerca, anche per le modalità con cui talvolta persegue questi studi, riporto l'artista Hermann Nitsch che ben sintetizza visivamente cosa intendo dire. E' questo che si intende quando con semplicità affermiamo che manca l'ispirazione, cioè che manca quella serenità che ci fa sentire in pace con la natura, che ci fa agire in modo armonioso, che ci fa diventare parte del macrocosmo cui facciamo parte. Un altro esempio di armonie nella natura sono i frattali. C'è infatti chi approfondisce lo studio visivo di certe equazioni matematiche (che altro non sono che riproduzioni della natura) chiamandole arte frattale. Ecco un esempio.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

come creare la copia di se stessi

Post n°173 pubblicato il 10 Novembre 2008 da EnricoDC_gallery

innanzitutto, la copia dell'essere umano è oggetto di collezionismo.
Il collezionista ambisce a possedere la copia (o parte di essa) di personalità rare ed eccezionali.
Il lavoro dell'artista consiste nel lavorare su se stesso per far emergere le peculiarita della propria personalità, che sia per vendersi o per realizzarsi, non importa.
Come per lo scultore, anche per l'artista esistono diverse tecniche (che non coincidono con i mezzi) per elaborare la copia di se stessi.
E' possibile comporla dal vuoto, aggregando diverse parti per portare l'opera più prossima al reale. Oppure è possibile ottenerla dal pieno, scartando tutto ciò che ha poco a che fare con l'oggetto e mantenendo la materia più attinente.
Il rischio per il primo metodo è quello di interrogarsi per troppo tempo di fronte ad una tela bianca, per poi lasciarla così com'è. Io preferisco il secondo. Agire, vedere, lavorare, ossrvando le tracce lasciate e da esse estrarre l'essenza dei miei gusti.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

se l'ARTE non esistesse.. 

Post n°172 pubblicato il 03 Novembre 2008 da EnricoDC_gallery

ogni volta ricado qui, in questo cerchio che proprio non vuole chiudersi.
Sembra impossibile, eppure il ragionamento si inceppa, dove la musica si ferma, dove la poesia tace, dove la fantasia vive dello slancio emotivo.
Cosa c'è che non va? La paura che qualcuno dimostri razionalmente che l'Arte non esiste. Che trovi quello stesso appiglio che io cerco per dimostrarne il contrario, appiglio che si cerca sfiorando ogni singola superficie della realtà, alla ricerca di una impercettibile crepa che non c'è. Perchè poi tutto finisce svanendo in una bolla di fumo. Oppure no? Alla fine restano comunque le tracce di chi siamo o di chi è stato, di chi ama o di chi ha amato. Che senso c'è se poi tutto è senza senso? Correre correre verso un punto lontano chissà quanto, senza sapere se ci si arriva, e pretendendo solo un po' di quella maledetta felicità(?)!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

va a finire che credi davvero in quello che fai

Post n°171 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da EnricoDC_gallery

all'inizio non era così, non sapevo dove andare, non sapevo cosa fare, poi all'improvviso una spinta. Verso dove? Non è importante. L'importante è che mi sono mosso. E poi non mi sono più fermato. Ciò in cui credevo era una scintilla. Ora ho paura che tutto ciò in cui credo sia solo il prodotto di una scintilla. Ho paura di credere in qualcosa che è venuta casualmente. Ho paura di aver perso quella scintilla e di muovermi per inerzia. Dovrei fermarmi e riflettere. Ma le persone attorno ti identificano in ciò che fai. Quello che non voglio è credere anch'io di essere in ciò che faccio piuttosto che in ciò che credo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

decalogo dell'artista (bozza)

Post n°169 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da EnricoDC_gallery

Voler essere originale è per l’artista un controsenso.
Voler produrre forzatamente opere originali o voler forzatamente apparire originali apparirebbe una parodia di ciò che siamo. La volontà può solo assecondare aspetti della propria natura.
Copiare è solo una scorciatoia per esprimere con parole di altri i propri pensieri. Se ci sono parole più adatte, perché non usarle? 
Una predica senza esempio non vale nulla.
Credere di poter bastare a se stessi sarebbe per l'artista un grave errore. 
L’uomo ha bisogno del confronto, perché è grazie al dialogo che comprende chi è.
Guardare troppo lontano è un rischio. Chi è arrivato lontano lo ha fatto per piccoli passi.
Accettare l’insegnamento che può venire da chi si crede inferiore è un segno di maturità: forse per riconoscere che la visione semplice della vita è anche la più vera o forse perchè in un attimo tutto può essere capovolto.
La vita e l’Arte sono racchiuse in cerchi concentrici che si ripetono all’infinito. Prima o poi tutto si ripete.
Non esiste nessun maestro che racchiude tutti gli insegnamenti e non esiste nessun allievo in grado di capire tutto.
E’ necessario capire che il nostro sentimento non è esclusivo, che la nostra emozione non è né superiore né inferiore a quella del nostro vicino.
Serve spogliare il mondo da tutti gli stereotipi che inevitabilmente si sono cristallizzati sugli occhi; non sarà facile ma il risultato si noterà!

Forzare la vena creativa è una cosa inutile. Stare chiusi in studio non serve a niente; la voglia di creare forse è la necessità di comunicare un cambiamento. Restare chiusi in casa per mesi non porta nessuna novità.
La scuola, il viaggio, conoscere le persone, hanno la forza di farti vedere l'io che ancora non conosci.
Essere autoditatta non è un difetto.
Lo studio non ti fa artista, ciò che ti fa andare avanti è solo qui dentro: è la convinzione e la tenacia di voler essere se stessi.
Uno ce l’ha o non ce l’ha.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

benedetti consigli

Post n°168 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da EnricoDC_gallery

Vi è mai capitato di raccogliere consigli e suggerimenti da pseudo-artisti che non riescono a trattenersi nelle loro "preziose" critiche?
Poi magari aggiungono "ma lo sai chi sono io?"..
ma certo che vi è capitato e avrete come me fatto bel viso a cattivo gioco.
Il consiglio nel mio caso è difficilmente ben accetto, e difficilmente voluto (quasi mai)... anche se si deve ammettere che tirate le somme ogni consiglio può contribuire alla crescita..
Così noto che le uniche persone da cui acceterei volentieri un consiglio.. son proprio quelle che non li danno.
Il più preziosodei dei consigli è l'esempio.
Quello che non mette in discussione chi tu sei ma ti dà l'occasione per riflettere.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

oggi difendo la copia dal vero

Post n°167 pubblicato il 22 Settembre 2008 da EnricoDC_gallery

che ci siano persone che storcono il naso vedendo un'opera di pittura classica.. posso comprenderlo. Che per lo stesso motivo affermino che tale studio sia talmente superato da non dover nemmeno essere preso in considerazione... beh credo siano in errore... almeno nel mio caso... e non solo. Ciò che faccio mentre dipingo non è COPIARE la natura nelle sue espressioni, ma lavorare sul mio inconscio per allontanarmi dai preconcetti, superare la barriera degli stereotipi, per tugliere tutto ciò che viene da fuori. Per questo quando dipingo un paesaggio non vedo alberi, ma vedo la luce solare che nelle varie modulazioni arriva al mio occhio, vedo macchie di ombra che risucchiano gli angoli morti, vedo la coerenza della natura che compone il mio occhio come se fosse un'eccezionale opera. Per questo le parole dell'uomo se non vengono da dentro sono solo un disturbo. voi cosa ne dite?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

che la mia Arte...

Post n°166 pubblicato il 10 Settembre 2008 da EnricoDC_gallery

che la mia Arte si possa vedere...

...... è solo una coincidenza.

Ecco cosè l'Arte Moderna!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

esercizio esperienza o altro?

Post n°164 pubblicato il 01 Settembre 2008 da EnricoDC_gallery

l'esperienza e l'esercizio sono essenziali per proporre il proprio lavoro a certi livelli..
servono a pulire e affinare la propria tecnica/ricerca elevandone la qualità.
avete domande?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

la ricerca nell'Arte

Post n°161 pubblicato il 17 Giugno 2008 da EnricoDC_gallery

sapete, io non so fare nulla. Non ho studiato molto, sono un semplice diplomato, vengo pertanto definito un soggetto di media/bassa cultura. Perciò c'ho poco da parlare con la mia media/bassa cultura. E invece no! Perchè è proprio qui il bello dell'arte. Perchè per fare Arte non serve molto, ma quello che serve deve proprio esserci. Ed è per questo che un ricercatore d'intelletto superiore potrebbe non riuscirci a capire nulla. O meglio potrebbe dire che un artista è solo un pazzo sognatore che razionalmente non riesce a combinarne una. Eppure anche questa è ricerca. E' quindi possibile programmare un percorso di ricerca su fattori personali ed emotivi, basando lo studio sulle proprie emozioni? Sì, è questo che insegnano in accademia. Cioè che c'è un metodo di sviluppo delle tematiche tecniche, mentre sta all'artista stesso sviluppare i propri contenuti.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

vivere o essere felici?

Post n°160 pubblicato il 16 Giugno 2008 da EnricoDC_gallery

quando ero più giovane desideravo tante cose, ma non ho mai desiderato essere felice. Provate a scorrere i vostri desideri. Si desidera la serenità, quando si è nel dolore. Ma non si desidera la felicità quando si sta bene. Perchè l'esigenza dell'essere non sta nella felicità ma nella vita. O meglio, nel vivere. Perchè morire senza aver esaudito i propri desideri è vivere senza aver utilizzato le proprie risorse. Che significa vivere a metà. Star male per amore fa male, ma sarebbe forse meglio stare bene senza avere amato? Saper di vivere fino in fondo non ci fa avere rimpianti per quello che siamo e per quello che vogliamo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

una vita ad orologeria

Post n°159 pubblicato il 10 Giugno 2008 da EnricoDC_gallery

lo so che mi darete ragione,
perchè non è solo una questione di qualcuno, ma è il problema di tutti.
E' un sistema che non funziona, questo, del produrre di più ed a ogni costo. Del passare al computer 10 ore al giorno, dell'essere intrattabili con tutti, perchè sotto stress siamo tutti maleducati, perchè in macchina c'è sempre qualcuno che ci frena.
Perchè la vita è un timer con il conto alla rovescia. Se non ti istruisci in tempo, se non guadagni di più, se non hai figli in tempo, se non fai carriera in tempo, poi ti senti di botto un fallito. Ma che caxxo di vita è? C'è un modo per uscirne? Come si fa? Non lo so, e la frustrazione è una brutta bestia. Come l'ambizione.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

dipingere come se domani fosse l'ultimo giorno

Post n°158 pubblicato il 28 Maggio 2008 da EnricoDC_gallery

è una domanda che mi son fatto, perchè il tempo passa, perchè le conquiste sono legate anche alla salute, perchè parto sempre di slancio e poi mi perdo. perchè son pieno di pregiudizi, perchè la mia educazione è legata alle tradizioni, un miscuglio di religione, etica e istinto.
Allora si vive per inerzia, pensando di essere immortali, perchè altrimenti ameremmo di più, perchè se io domani dovessi morire oggi andrei a casa e abbraccerei chi mi ama, becerei i miei miei genitori, regalerei la mia più bella cosa  a mio fratello, pregherei Dio di perdonarmi delle mie debolezze, andrei nel mio studio coprirei la parete di carta e dipingerei fino a cadere sfinito sul pavimento. poi soddisfatto scriverei sul muro "ultimo lavoro di un genio che non ha avuto tempo di amare come voleva"

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

opere d'arte enormi, che spreco!

Post n°157 pubblicato il 14 Maggio 2008 da EnricoDC_gallery

sempre più di frequente capita di imbattersi in opere d'artista di dimensioni grandi, enormi, a volte "fuori norma". Questa moda (altra definizione non ho), porta con disinvoltura i tanti improvvisati artisti a emulare queste grandi esecuzioni senza comprendere che la ricerca non sta nella dimensione ma nell'acume del pensiero. Svilisce questa prepotenza non supportata da sensibilità umana.
Personalmente invece elogio iniziative in arte di recupero di materiale "usato". Non vedo ipocrisia in chi utilizza questi strumenti, perchè chi vede il bello in quello che altri hanno etichettato come rifiuto, forse opera al di sopra del comune pensare. http://www.riciclarte.it/index.php

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963