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Post N° 220


remessa Avete mai ricevuto una o più email indesiderate? Una di quelle mail da mittente sconosciuto o cammuffato, con messaggi di presentazione affabili e innocui.. quelle email che, una volta aperte, riversano sul vostro monitor pubblicità spazzatura, occasioni imperdibili (per i truffatori)? Quegli stessi messaggi di posta elettronica che magari concludono con la frase "Per cancellarti clicca qui" ... e voi in assoluta buona fede cliccate.. e in questo modo (oltre a non cancellarvi ovviamente) date conferma al mittente - spammer che il vostro indirizzo di posta è valido? Ovviamente la risposta è si, chi non ne ha ricevute? Ebbene dietro queste email c'è chi guadagna soldi: gli spammer, e sono organizzatissimi. Ma non invincibili La legge del taglione nel web? Recentemente uno degli spammer più "prolifici" per numero di email inviate (oltre un miliardo di email al giorno!) è stato "smascherato" e, soprattutto, punito dagli stessi navigatori del web. Si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva, rivolta verso Alan Ralsky, considerato uno dei cinque spammer più attivi al mondo. I vostri colleghi navigatori meno disposti a lasciar perdere si sono incontrati sul sito Slashdot.org (un sito ritrovo per informatici sfegatati) e si sono divisi i compiti per realizzare una vendetta collettiva: utilizzando esclusivamente (e con sagacia) le risorse offerte dal web hanno dapprima scovato l'indirizzo privato di casa dell'odiato spammer Ralsky, lo hanno pubblicato su Slashdot.org (non è reato, è un'informazione pubblicamente disponibile), lo hanno addirittura corredato con una foto satellitare della zona) e invece di bombardarlo con  e-mail di protesta (innocue, visto che gli spammer sanno difendersi dai meccanismi che conoscono bene...)  lo hanno iscritto a ogni campagna pubblicitaria conosciuta, intasandogli la casella postale (quella di casa, alias quella vera..) di quintali di réclame, cataloghi e depliant promozionali. Un'operazione -come spiega Paolo Attivissimo- piuttosto semplice: basta visitare siti come Catalog Request per far recapitare in breve tempo tutti i cataloghi possibili e immaginabili". (ovviamente questo consiglio qui lo dico e qui l'ho nego, questo messaggio si autodistruggerà tra 5 secondi 4.. 3.. va beh, vi risparmio..) Ovviamente le lettere di protesta inviate a casa di Ralsky erano si cordiali ma con tassa a carico del destinatario... ribaltando metaforicamente (ed economicamente) ciò che gli spammer producono quotidianamente: un messaggio indesiderato il cui onere economico ricade su chi lo riceve. E per Ralsky la punizione si è rivelata tangibile (oltre alle buste con tassa a carico c'erano anche le telefonate a casa... sicuramente poco oxfordiane..) nonchè duratura nel tempo: in molti casi è difficilissimo riuscire a non ottenere più cataloghi e/o pubblicità cartacea, e in ogni caso a Ralsky servirà molto tempo per disiscriversi dalle centinaia di liste commerciali nelle quali è stato iscritto (fa prima a traslocare?!). Forse il primo caso di legge del taglione del web