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omaggio a vittorio de sica


Biografia di Vittorio De Sica ( Sora (Fr) 1901- Neuilly (Francia) 1974) Nasce a Sora (FR) il 7 luglio 1901 da una famiglia della piccola borghesia, ma trascorre gli anni della fanciullezza a Napoli, dove si diletta di recitazione sin da giovanissimo: in cinema, esordisce nel 1918 rivestendo un ruolo secondario ne "Il processo Clemenceau" di Bencivenga. Dipoi, compare in altri film, mettendo a punto il proprio personaggio di giovinotto brillante e scanzonato: il grande successo di pubblico lo raggiunge però solo nel 1932, quale protagonista di "Gli uomini, che mascalzoni!" di Mario Camerini. Successivamente, prosegue nella sua carriera divistica con pellicole di valore diseguale - delle quali vanno ricordate, sempre per la regia di Camerini, "Darò un milione" (1935), "Il signor Max" (1937) e "Grandi magazzini" (1939) - e debutta infine dietro la macchina da presa con "Rose scarlatte" (1939), adattamento di un testo teatrale di successo. Dopo aver firmato alcune piacevoli commedie, egli muta registro con l’intenso "I bambini ci guardano" (1943), che annuncia la leggendaria stagione del neorealismo e segna l’inizio della fortunata collaborazione con Cesare Zavattini: è da essa, infatti, che prenderanno le mosse "Sciuscià" (1946) e "Ladri di biciclette" (1949), entrambi premiati con l’Oscar ed entrati a far parte della storia del cinema mondiale. "Miracolo a Milano" (1951) ed "Umberto D." (1952) consacrano la maestria del Nostro e ne segnano l’apogeo di autore: in seguito, solo in rare occasioni - citiamo almeno "L’oro di Napoli" (1954), "La ciociara" (1960), "Ieri, oggi, domani" (1963), "Il giardino dei Finzi Contini" (1971): gli ultimi due gli frutteranno nuovamente l’Oscar - il cineasta ritroverà la propria vena migliore, più spesso licenziando opere inficiate da preoccupazioni commerciali od all’insegna di un intimismo a volte bozzettistico. Del De Sica interprete, sono ancora da segnalare la minisaga iniziata con "Pane, amore e fantasia" (1953) di Comencini e la bella prova fornita ne "Il generale Della Rovere" (1959) di Rossellini. A seguito di un’operazione ai polmoni, egli muore a Neuilly (Francia) il 13 novembre 1974.