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Messaggi di Marzo 2017

Matteo Del Fante Terna: «Chiudiamo anche il 2016 con una crescita»

Post n°479 pubblicato il 17 Marzo 2017 da DailyFocus
 

Terna manda in archivio il 2016 registrando un utile netto pari a 633,1 milioni di euro, in rialzo del 6,3% rispetto al 2015. Terna, guidata da Matteo Del Fante, ha diffuso i risultati consolidati che sono in linea con il preconsuntivo reso noto al mercato a metà febbraio: ricavi a quota 2,1 miliardi (+1%), Ebitda a 1,54 miliardi (+0,4%) e indebitamento a 7,9 miliardi, in calo di 43,8 milioni sull’esposizione di fine2015.

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«Chiudiamo anche il 2016 – ha commentato il ceo di Terna, Matteo Del Fante – con una crescita di tutti gli indicatori economico-finanziari, grazie soprattutto all’effetto positivo dei programmi di ottimizzazione dei processi operativi e di disciplina finanziaria avviati negli scorsi anni».

La cedola proposta per il 2016 è di 20,6 cent
La positiva performance dell’azienda consente dunque di proporre una cedola di 20,6 cent per il 2016, in linea con la politica presentata al mercato nelle scorse settimane (crescita media annua del 3% sul valore del 2015) e che andrà al vaglio dell’assemblea degli azionisti, convocata per il 27 aprile e chiamata anche al rinnovo dei vertici, in scadenza di mandato, come per Eni, Enel, Poste e Leonardo (l’ex Finmeccanica). «Come annunciato nel nuovo piano strategico 2017-2021, abbiamo programmato investimenti ancora più consistenti in progetti di sviluppo della rete elettrica nazionale e di interconnessione con l’estero che potranno aiutare la piena integrazione delle rinnovabili nella rete e consentire al contempo la sicurezza degli approvvigionamenti», è la direzione indicata dal numero uno.

Pronto un piano di nuove assunzioni
Tornando ai numeri, la fotografia presentata oggi offre anche uno spaccato sulle altre voci di bilancio, a cominciare dai costi operativi, che risultano in aumento di 15,6 milioni rispetto al 2015, per effetto delle spese di manutenzione sostenute dalla spa dell’alta tensione a valle dell’acquisizione della rete elettrica di Fs e dei maggiori accantonamenti per esodo incentivato legato al piano di ricambio generazionale per 30 milioni di euro. Nuovi ingressi in azienda, insomma, dopo le assunzioni di giovani risorse già messe in pista da Terna nei mesi scorsi. Gli investimenti complessivi del gruppo, in linea con l’ultimo piano strategico e i piani di sviluppo della rete elettrica nazionale, si attestano a 854,3 milioni e sono legati agli avanzamenti su alcuni dei progetti della società: dalle interconnessioni con la Francia e il Montenegro, guardando all’estero, agli elettrodotti Villanova-Gissi e, soprattutto, alla Sorgente-Rizziconi, la “linea” che collega Calabria e Sicilia entrata in esercizio a maggio scorso.

Debito in calo per la prima volta dalla quotazione
Dai risultati consolidati, emerge poi che, per la prima volta dalla quotazione in Borsa (2004), Terna, ceo Matteo Del Fante, è riuscita a ridurre il debito, a quota 7,9 miliardi, per effetto della buona generazione di cassa. Il patrimonio netto è pari a 3,5 miliardi a fronte dei 3,34 miliardi registrati a fine 2015. Con riferimento, infine, alle prossime mosse, la rotta è stata indicata dall’ultimo piano, i cui assi principali sono rammentati nel comunicato diffuso oggi dalla società: 4 miliardi di investimenti sulla rete nazionale nei prossimi cinque anni, con un incremento del 30% sul piano precedente e con un impegno di 900 milioni già nel 2017. A fine anno, sono previsti ricavi per 2,25 miliardi, Ebitda pari a 1,58 miliardi, mentre l’utile per azione (earning per share o Eps) potrà raggiungere i 34 cent.

FonteSole 24 Ore

 
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Abodi Tavecchio Elezioni Elezioni FICG, sfida all'ultimo voto per la presidenza

Post n°478 pubblicato il 03 Marzo 2017 da DailyFocus
 

Secondo un sondaggio informale ‘blind’ effettuato nelle ultime ore tra un panel rappresentativo di delegati in vantaggio sarebbe lo sfidante Andrea Abodi con il 49,8% contro il 48,2% del presidente federale, Carlo Tavecchio.

Elezioni Figc, sfida all'ultimo voto tra Tavecchio e Abodi
Sarà davvero battaglia all’ultimo voto tra Carlo Tavecchio e Andrea Abodi per raggiungere il quorum necessario a garantire l’elezione a Presidente della Figc, nell’Assemblea Elettiva in programma lunedì 6 marzo a Roma. Un sondaggio informale ‘blind’ effettuato nelle ultime ore tra un panel rappresentativo di delegati conferma il trend indicato dalle principali testate media e indica nell’1,6% lo scarto tra i due candidati. La novità è che, stando agli esiti di questa consultazione, in vantaggio sarebbe lo sfidante Andrea Abodi con il 49,8% contro il 48,2% del presidente federale, Carlo Tavecchio.

Fonteadnkronos

 
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Abodi Elezioni FIGC a Radio Bocconi parla dei progetti di calcio universitario

Post n°477 pubblicato il 02 Marzo 2017 da DailyFocus
 

Domani dalle 15 alle 16 Andrea Abodi sarà ospite negli studi di Radio Bocconi, per parlare dei suoi progetti a livello di calcio universitario, data l’imminente elezione cui è candidato per la presidenza della FIGC.

Ternana - Padova

Venerdì 3 marzo dalle 15:00 alle 16:00, Andrea Abodi, candidato per la presidenza della Federcalcio, sarà in diretta dagli studi di Radio Bocconi www.radiobocconi.it/onair, per approfondire, tra gli altri, i suoi progetti a livello di calcio universitario. Le elezioni per la presidenza FIGC si terranno lunedì 6 marzo.

Tra gli obiettivi del programma di Andrea Abodi, la valorizzazione dei settori giovanili e scolastici è uno dei più importanti per garantire il vero futuro del calcio italiano attraverso la promozione di una buona pratica calcistica.

Le elezioni FIGC rappresenteranno un momento cruciale per il futuro del movimento calcistico italiano, messo di fronte ad una scelta che dovrà garantire profonde riflessioni e sane riforme. Andrea Abodi si presenta con un programma puntuale e serrato che delinea una decisa inversione di tendenza nei rapporti e nelle dinamiche gestionali a livello federale.

L’evento di domani dagli studi di Radio Bocconi www.radiobocconi.it/onair, vedrà la collaborazione di altre web radio universitarie quali PoliRadio e radio Statale per Milano e radio Luiss per Roma, le quali lo trasmetteranno in diretta sui propri siti internet sempre alle 15 o comunque in differita durante il fine settimana.

FonteDaily Focus

 
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Abodi Figc presidenza: "Un programma innovativo che ritengo doveroso comunicare"

Andrea Abodi, candidato alla presidenza della Federcalcio, insiste per un confronto con Tavecchio: “Un programma innovativo che ritengo doveroso comunicare, non solo ai delegati che lunedì prossimo esprimeranno la propria preferenza per me o per il mio avversario, ma anche ai milioni di appassionati che tifano per una presidenza che faccia davvero il bene del calcio italiano”.

Abodi Figc presidenza

Così il candidato alla presidenza della federcalcio Andrea Abodi, con una nota, illustra il proprio programma elettorale in vista delle imminenti elezioni. In attesa di sapere se il presidente uscente, Carlo Tavecchio, concederà il richiesto confronto pubblico sui reciproci programmi, Abodi spiega come sarebbe la sua Figc in caso di vittoria. Tra i suoi obiettivi: un nuovo modello di gestione e un impegno condiviso al raggiungimento degli obiettivi di fair play finanziario, la valorizzazione dei settori giovanili e scolastici, l’attenzione al calcio femminile, al calcio a 5 e al beach soccer, il miglioramento delle infrastrutture e l’adeguamento normativo.

Sui modelli di gestione Abodi, forte di un’esperienza di successo alla guida della Lega di serie B, punta sulla collaborazione tra tutte le Leghe per l’applicazione del Financial Fair Play e su una decisa semplificazione del modello di gestione della Federazione, allo scopo di riuscire ad ottimizzare nell’ambito di ogni singola stagione gli sforzi sostenuti dai club. Serve quindi una ‘governance’ responsabile che si avvalga di nuove piattaforme digitali”. C’è poi il punto, che gli sta particolarmente a cuore, della valorizzazione dei giovani. “I risultati sportivi dei prossimi decenni – sottolinea Abodi – dipendono dalla capacità con le quali il calcio di oggi saprà creare le migliori condizioni di crescita e sviluppo del patrimonio giovanile”. Quindi ci si dovrà orientare sul versante del potenziamento delle nazionali del Club Italia e, spiega il candidato “la creazione di un quadro di riferimento certo e coordinato per i club. L’ambizione della federazione deve essere sempre più di dare supporto ai club proponendo un modello di Accademia coordinata dal Club Italia e dal Settore Tecnico, valutando con le Leghe anche le seconde squadre. La Figc dovrà porsi come interlocutore affidabile e propositivo nei confronti di Governo e Parlamento, elaborando un’Agenda Unica che porti ad una nuova visione degli strumenti legislativi – in primis la Legge 91 – in riferimento allo status dei lavoratori sportivi e al riconoscimento di apprendistato e semiprofessionismo. Un lavoro serrato, sottolinea Abodi, dovrà poi essere condotto per valorizzare calcio Femminile, calcio a cinque e Beach Soccer e per per promuovere la pratica calcistica del settore giovanile e scolastico. Bisognerà poi lavorare sulle infrastrutture: “il miglioramento dei ‘luoghi’ del calcio deve rappresentare una priorità – dice Abodi -, nell’ottica di agevolare club e tifosi. Lo spettacolo dovrà essere celebrato in impianti moderni e funzionali, attraverso i quali i club possano essere stimolati a interventi e investimenti remunerativi, e i tifosi possano riscoprire il piacere di una partecipazione comoda e accogliente. “Questo per me significa”, prosegue Abodi, “creare opportunità di crescita per tutto il nostro sistema”.

Nel rapporto col territorio, infine, la Figc dovrà agevolare la soluzione, mediare i conflitti, offrire strumenti di assistenza specialistica. “Poi deve essere avviato un confronto con il Governo – precisa – che consenta un miglioramento nell’efficacia della normativa sull’impiantistica sportiva rappresentata dalla Legge 147/2013″.

FonteRepubblica

 
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Abodi, stavolta la contesa con Carlo Tavecchio sarà all'ultimo voto.

Post n°475 pubblicato il 01 Marzo 2017 da DailyFocus
 

Chiunque vinca, lunedì a Fiumicino, vincerà per una manciata di voti. Dimentichiamo il 63% con cui Carlo Tavecchio, due anni e mezzo fa, ebbe la meglio su Demetrio Albertini. Stavolta la contesa con Andrea Abodi sarà all’ultimo voto.

Coverciano, incontro vertici Serie B con i vertici dell'AIA
Sono gli ultimi giorni, febbrili. I programmi contano poco. C’è del buono, ovviamente, in quello di entrambi i rivali ma molto spesso certi propositi sono poi difficili (se non impossibili) da realizzare e allora contano le alleanze, le amicizie, gli spostamenti (o tradimenti) dell’ultimissima ora. Ma vediamo, fra i due schieramenti, che aria tira. Carlo Tavecchio ha appena dichiarato: “Secondo i miei calcoli sono sopra il 50 per cento. Per carità, tutto può succedere ma sarebbe la prima volta che perdo un’elezione”. Nel suo entourage c’è forte ottimismo, “il presidente-assicurano-non è affatto preoccupato”, c’e la convinzione che Tavecchio possa arrivare a prendere intorno al 54-55 per cento. Dove? Pescando ad ampie mani nella Lega Dilettanti, fra gli allenatori di Ulivieri, fra buona parte della serie A ma anche qualche percentuale da Serie B, Lega Pro e sindacato calciatori. Altrettanto ottimismo da parte di Abodi. “C’è equilibrio, la differenza la farà la serie A dove non è affatto vero che ho consensi marginali” ha detto. Secondo la cordata che sostiene Abodi, in serie A infatti potrebbero votare per lui Samp, Juventus, Pescara, Sassuolo, Fiorentina, Roma, Napoli e Crotone. Circa metà delle squadre (intorno al 5%). Abodi può contare sulla Lega di B, anche se non è compattissima, sulla Lega Pro (che vale il 17% e potrebbe perdere forse due punti), sui calciatori ma andrà a cercare voti anche fra i Dilettanti (dove, secondo l’entourage di Abodi potrebbe arrivare il 4 per cento sul 34%) e fra gli allenatori dove pare ci sia un certo fermento nella base (se è davvero così, lo sapremo lunedì). Abodi è convinto che sia una lotta alla pari, voto contro voto. E che la sua scalata, che ha avuto un’impennata negli ultimissimi giorni, possa davvero portare ad un ribaltone in via Allegri. I due rivali si confronteranno, ma separatamente, giovedì 2 marzo al Coni con i 22 presidenti di B che hanno chiesto di sentirli. Manca all’appello dei sondaggi della vigilia, l’Aia, associazione italiana arbitri: Tavecchio auspica che si astenga (nel 2014 votò per Albertini), Abodi fa i conti sul 98%. Ma nel caso di ballottaggio, il 2% degli arbitri potrebbe andare allo sfidante e sarebbe curioso se fossero davvero Marcello Nicchi e i suoi a decidere il futuro della Figc. Lunedì a Fiumicino sarà un bello scontro, non c’è dubbio: ma speriamo lo sia sul filo del fair play.

Secondo round, giovedì 2 marzo, intanto a Milano: la Lega di serie A si riunisce di nuovo, un’altra assemblea dopo quella andata a vuoto la scorsa settimana. Probabile, quasi certo, che anche stavolta, ci sia una fumata nera: l’unica cosa che potrebbero (dovrebbero) fare i presidenti è prorogare la carica di consiglieri federali a Lotito e Pozzo jr., e questo in vista delle elezioni della Figc di lunedì 6 marzo. Per il resto (governance, presidente, organi di Lega, eccetera) se ne parlerà più avanti, chissà quando. Ma la pazienza di Giovanni Malagò è finita da un pezzo: se potesse, ma non può, avrebbe già commissariato la Lega. Aspetta, quindi. “Certo, mi suonerebbe strano se la Lega di Serie A non scegliesse il presidente prima delle elezioni della Federcalcio: non sarebbe un bel segnale, mi auguro si trovi una soluzione anche se non sta a me dare i termini della vicenda” ha detto in occasione dell’inaugurazione del liceo sportivo di Roma. Malagò sa che l’unico che può commissariare la Lega è il presidente della Figc: dopo le elezioni di lunedì, chiunque vinca, si vedrà che succederà. Possibile che come primo passo venga mandato da via Allegri un ultimatum alla Lega. E’ la posizione, questa, di Tavecchio che in un’intervista alla Gazzetta ha detto: “Verrà concesso un tempo molto ristretto per completare le elezioni”. Abodi invece sostiene che “siamo arrivato un po’ lunghi, Tavecchio poteva essere più intraprendente”. Nessuno calca la mano sulla Lega maggiore perché quei voti, il 12%, lunedì potrebbero anche essere decisivi. Intanto, continuano le complesse trattative per modificare la governance della Lega: ci sono resistenze, come al solito, di ha interesse a lasciare le cose come stanno. E anche per la presidenza, tutto è in alto mare. Cade definitivamente l’ipotesi Galliani, che sarebbe piaciuto ad alcuni club (ma non a molti): slitta il closing del Milan, sempre che ci sia davvero il cambio della guardia. Galliani quindi resta dov’è e lunedì voterà (per Tavecchio). Maurizio Beretta aspetta e spera: per lui stanno lavorando soprattutto Preziosi e Lotito, ma senza grande successo. Almeno per ora. Resta in piedi quindi l’ipotesi Veltroni. Anche se mettere d’accordo i venti padri-padroni del pallone è un ‘impresa quasi disperata.

Per i capi degli arbitri non c’era rigore per il Napoli
Si tira fuori Carlo Tavecchio. “Juve-Napoli?Non ho facoltà di giudizio”. Non dice nulla nemmeno Marcello Nicchi, capo degli arbitri: un colloquio col ministro Lotti e il silenzio ufficiale. Ma da ambienti arbitrali, trapela che i massimi responsabili dei fischietti abbiano giudicato “non da rigore” l’intervento di Pjanic su Albiol. Assolto quindi l’arbitro Valeri. Non così il suo collega Calverese che per gli errori evidenti in Sassuolo-Milan, errori a svantaggio del Sassuolo, verrà punito e quindi fermato per un lungo periodo. Certo, il club di Squinzi è davvero sfortunato col Milan: all’andata era stato Guida a fare un macello.

Fonte: Repubblica.it

 
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