Dal fondo ...

...

Niente,

è che ogni tanto mi capita di ragionare,

vorrai perdonarmi.

Poi basta un maledetto sogno,

sconcertante di notte,

dilaniante di giorno,

coi suoi peculiari meticolosi dettagli,

capillarmente vivi,

ed eccomi tornare allo stato brado,

quello che appartenenteti  mi vuole malgrado tutto,

e tutto … è quanto dire,

eeeeeh (sospiro) !

...

La verità …

… è che non hai intrapreso quando avresti potuto,

non ti ho sorriso quando avrei  dovuto,

non ti ho guardato, parlato … toccato.

Siamo rimasti immobili

Mentre eran si forti i battiti da scaraventare oltre oceano,

impassibili dinanzi al “bello”,

inequivocabile quanto raro,

inutile questo annaspare odierno,

nel tentativo di raccattare i cocci,

che siamo stati si tanto bravi

da non lasciare niente alle nostre spalle.

Gloriamoci dunque,

di tanta abilità,

ed inchiniamoci al solitario domani

che ci avviluppa col suo sorriso schietto.

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... come questo  sogghignare,

di noi.

Ma che hanno vinto alfine?

Cosa sventoleranno sopra i capi,

fieri , attaccato allo scettro?

Larve vuote,

nel fondo del quale vuoto

qualcosa ancora vive,

che non conosce proprietà

e mai non apparterrà

a nessuno.

Nessuno ha vinto niente.

...

Quello che penso ora,

quello che sento,

che scrivo,

non sono cose

su cui voglio che tu rifletta,

non voglio darti alcun messaggio.

Sono pensieri di carta,

aeroplanini  che volano sopra le nostre teste,

e talvolta atterrano pesanti,

e talvolta pungono,

ma non ti debbono turbare, mai,

nulla dovrebbe,

e tu sai già perché!

Tutto il resto è cenere.