spiccioli d'amore

UNA LEGGENDA DI NATALE


ARTABANO, IL QUARTO RENarra l'antichissima leggenda che; oltre ai tre Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre; un altro grande e potentissimo Re, di nome Artabano, dopo aver studiato la rotta della Stella Cometa, si mise in viaggio verso Betlemme. Per ultimo.Portava in dono al Santo Bambino tre gemme preziosissime; che aveva scelto tra le più belle e perfette al mondo, e per acquistare le quali aveva venduto tutte le sue pur ingenti ricchezze. La prima era uno Zaffiro: blu, come un frammento del cielo notturno.La seconda un Rubino: rosso, più di un raggio di sole al tramonto.La terza, infine, era una Perla: candida e splendente, come la cima innevata di un monte a mezzogiorno.Era contento, Artabano, perchè con quei suoi bellissimi Doni avrebbe di sicuro reso felice il Bambinello e la sua Mamma. Orgoglioso perciò, quell'immenso Re, correva verso la sospirata meta; in groppa al suo fidato Dromedario, Djemal, che volava più veloce del vento sulle dune sabbiose.Mancava ormai poco all'appuntamento con gli altri Re Magi, quando egli si imbattè in un vecchio, poverissimo, malato ed affamato... Non ci pensò su molto, e diede al quel misero lo Zaffiro blu affinchè vendendolo avesse di che sfamarsi e curarsi. - "In fondo ho sempre le due gemme più belle e preziose del mondo, da donare al mio Sovrano Bambino..." - Pensava mentre ripartiva, spronando al galoppo il suo velocissimo Djemal.Fu costretto però, a fermarsi ancora una volta; alla vista di tre soldati che trascinavano in catene una bellissima Giovane, gemente perchè resa schiava. Alle suppliche della disperata ragazza, non gli riuscì proprio, di restare impassibile. Allora; non senza un attimo di esitazione, stavolta; riscattò con il vermiglio Rubino la Vita e la Libertà della sventurata. Mentre si accingeva a ripartire, Artebano guardò sconsolato la Perla, e ripose ancor meglio nella cintura quell'ultimo, unico dono; che gli era ormai rimasto; timoroso addirittura di perderlo... Come avrebbe fatto, in un tale sventuratissimo caso, a presentarsi a tanto importante Cospetto, infatti ?Eppure un'altra, ben alta e tremenda prova, però aspettava l'ignaro e generoso Re... Già iniziava ad intravvedere le luci di Betlemme, quando fu attratto dalle urla strazianti di una donna.Recatosi allora dietro la duna da cui provenivano, la vide mentre cercava di strappare il suo neonato, spaventato e piangente, dalle mani di un soldato di Erode; che, per ordine di quel barbaro Re, doveva ucciderlo.- " Nooo... Non posso permettere questa enorme atrocità !" - si disse allora... E, sconsolatamente; ma comunque in modo immediato; gettò la sua bellissima Perla ai piedi del soldato; il quale veloce la raccolse e scappò via, lasciando finalmente il bambino tra le braccia della sua ancora stravolta madre.Gaspare, Melchiorre, e Baldassarre, intanto; senza impedimenti alcuni; avevano ovviamente già raggiunto la santa Grotta.E deposto Oro, Incenso e Mirra ai piedi del Sacro Bambino... Appena Artabano arrivò non gli restò altro, perciò, che prostrarsi, ad occhi bassi, davanti alla Culla Divina; indicibilmente vergognoso delle sue mani vuote. Il Bimbo però, nel vederlo sorrise e sgambettò gioioso.La sua Mamma Celeste, allora, delicatamente lo sollevò e poi lo pose in braccio all'incredulo Re, che tuttavia immediatamente se lo strinse al cuore.Ad Artebano, dunque: l'unico dei Re che non aveva potuto recare doni... Fu così reso il più grande degli Onori !                                   By Rè