LA VECCHIA ANFORA
Ogni giorno, un contadino portava l'acqua dalla
sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa
dell'asino, che gli trotterellava accanto.
Una delle anfore, vecchia e
piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua. L'altra, nuova e
perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una
goccia.
L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile,
tanto più che l'anfora nuova non perdeva l'occasione di far notare la
sua perfezione:
"Non perdo neanche una stilla d'acqua, io!".
Un
mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone:
"Lo sai, sono
cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia.
Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia
debolezza e le mie ferite".
Il giorno dopo, durante il viaggio, il
padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse:
"Guarda il bordo
della strada".
"Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori!" rispose
l'anfora.
"Hai visto? E tutto questo solo grazie a te" disse il
padrone. "Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho
comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la
strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno".
La
vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si sentì
morire di gioia.
Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo
vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni...
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 08:01
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