ZORRO E' VIVO

LE LEGGI INUTILI DELLA CASTA


È passata inspiegabilmente sotto silenzio la tabella pubblicata sul Corriere del Veneto alcuni giorni fa, nella quale era riportato l’indice di produttività del Consiglio regionale negli ultimi vent’anni.Dal diagramma risulta che nel corso del 2010 (per due terzi sotto la guida di Luca Zaia) l’assemblea di Palazzo Ferro Fini ha stabilito un record negativo, limitandosi ad approvare ventinove provvedimenti legislativi.Ciò che la tabella non dice (ma che ogni cittadino può verificare direttamente, consultando in rete le delibere varate, o leggendo gli articoli precedenti sul tema pubblicati su questo giornale) è che l’attività legislativa, già limitatissima dal punto di vista quantitativo, è stata poi quasi irrilevante sotto il profilo qualitativo, visto che la quasi totalità dei voti espressi ha riguardato materie di scarsa o nulla importanza, come la fissazione di nuovi requisiti per acquisire il titolo di maestro di sci. Per dirla in estrema sintesi: l’organo legislativo di una regione che, dal punto di vista economico, rivendica il primato in tutta l’area centro europea ha prodotto pochissimo e su temi del tutto marginali.Per acquisire questo primato così poco lusinghiero, i contribuenti veneti si sono dovuti accollare le spese – queste sì, molto rilevanti – connesse con la retribuzione di 60 consiglieri nulla facenti, ma ottimamente retribuiti, e di una «macchina» amministrativa estremamente dispendiosa. Se si applicassero al Consiglio regionale i criteri con i quali abitualmente si valutano l’efficienza e il rendimento di un’azienda, si dovrebbe dichiarare la bancarotta dell’organismo. Ma non è tutto.Sempre nei giorni scorsi, approfittando evidentemente della distrazione connessa al clima delle vacanze, gli inquilini di Palazzo Ferro Fini si sono fregiati di un altro primato, benché davvero poco invidiabile, mandando in fumo per l’ennesima volta la possibilità di approvare il nuovo Statuto regionale. Non un documento qualunque, ma quello che dovrebbe essere la base di funzionamento dell’organismo regionale. In discussione non da qualche mese, ma da ben dieci anni, senza che si sia mai raggiunto l’accordo necessario per la sua approvazione. Altro che Federica Pellegrini: questo è davvero un record. Tutto ciò mentre ormai, da ogni parte del mondo produttivo, organizzazioni dei lavoratori e rappresentanti delle imprese, artigiani e commercianti, richiedono a gran voce interventi capaci di rilanciare lo sviluppo, in un passaggio economico estremamente delicato. Lo scarto fra le reali necessità dei cittadini veneti, e l’inerzia politica e legislativa di coloro che dovrebbero assolvere a compiti di governo, non potrebbe essere più netto. Di fronte a tutto ciò, sorge spontanea una domanda, dettata letteralmente da una semplice constatazione, e non da pregiudizi o da opzioni faziose.Cosa ci sta a fare Luca Zaia a Palazzo Balbi? Dove sono andate a finire le sue promesse elettorali? Perché non spiega all’elettorato che fine ha fatto il suo impegno di «rivoltare la regione come un calzino»? E ancora: di fronte al pietoso spettacolo di inefficienza offerto dall’amministrazione regionale, perché mai dovremmo auspicare la realizzazione del federalismo? Cosa ha da dire il veneto ministro Brunetta, severissimo fustigatore dei fannulloni, al cospetto di tanta clamorosa inoperosità? Possiamo scommetterci fin d’ora: a queste domande, nessuno si prenderà la briga di rispondere.Umberto Curi 30 luglio 2011http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2011/30-luglio-2011/leggi-inutili-casta-1901204973533.shtml