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L'ITALIA AIUTA I TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI


’Italia non fa nulla contro i trafficanti»
Alessandro De PascaleWIKILEAKS. Per la diplomazia Usa «manca un Piano contro il traffico di esseri umani» e la nostra polizia «non è addestrata per fronteggiarlo».Gli Stati Uniti seguono da tempo, con la massima attenzione, il problema del traffico di esseri umani. I cable della diplomazia Usa, diffusi da Wikileaks, che riguardano questi crimini, sono numerosi. Almeno tre si concentrano sullo sfruttamento degli immigrati nel nostro Paese e sulle misure prese dal governo Berlusconi per contrastare gli ingressi irregolari. Un cablogramma inviato a Washington il 25 febbraio 2010 da David Thorne, ambasciatore Usa a Roma, rivela che sono proprio le «fonti governative» italiane a «riconoscere che la polizia dovrebbe essere meglio addestrata e applicare la legislazione sul traffico e l’immigrazione illegale in modo più uniforme in tutto il Paese, in cooperazione con le Ong». Manca inoltre «un organismo centrale per il controllo di questi crimini», anche a livello di raccolta dati sugli «arresti legati al traffico di esseri umani, i procedimenti giudiziari, le vittime inserite nei programmi sociali, il numero degli immigrati clandestini intercettati, l’emissione di temporanea di permessi di soggiorno, le persone che chiamano il numero verde per chiedere aiuto».   Un vero e proprio scandalo per gli americani, dato che l’Italia è una nazione di destinazione e transito di uomini, donne e bambini vittime di tratta a livello internazionale. Favorita dalla nostra particolare posizione geografica, vera e propria “portaerei” naturale adagiata nel Mediterraneo, che ha portato gli Usa a installare in Italia numerose basi militari. Il cable aggiunge poi che proprio «su richiesta dell’ambasciata degli Stati Uniti, il ministero della Giustizia raccoglie dati su arresti, processi e condanne per reati connessi a questo traffico». Ancora più grave, sempre secondo Thorne, «l’assenza di un Piano nazionale sul traffico di esseri umani che impedisce la valutazione degli sforzi per migliorare l’efficacia delle azioni intraprese». Oppure il fatto che «i pubblici ministeri spesso non riescono a provare il reato di traffico di persone per mancanza di prove e di conseguenza gli contestano altri crimini, come il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina».   Donne e bambini vengono portati in Italia per essere destinati alla prostituzione. «Vengono segregati, costretti a lavorare per lunghe ore e a spostarsi frequentemente sia in altre città sia italiane che all’estero». Gli assistenti sociali hanno inoltre «riferito che nelle grandi città sono stati registrati anche casi isolati di figli maschi di immigrati “affittati” dai trafficanti a clienti che pagano in anticipo». Secondo il Parsec, che per Thorne è «l’unico istituto di ricerca sociale che raccoglie statistiche affidabili sul traffico di esseri umani», il numero di persone coinvolte è rimasto stabile nel 2009 in Italia a quota 2.500. Almeno 28mila, secondo un ricercatore del Parsec, sarebbero invece le prostitute, prevalentemente straniere, che lavorano nelle strade italiane; l’80 per cento di queste di nazionalità rumena e nigeriana cui vanno aggiunte le 16mila che esercitano in club e appartamenti.   Se il Pacchetto sicurezza approvato dal governo Berlusconi nel 2009, ha certamente «ridotto il numero di donne che si prostituiscono per le strade delle grandi città, come Roma e Milano, la maggior parte si è solo spostata nelle periferie, nei centri più piccoli o in club e appartamenti privati, dove sono ancora più soggette a violenze e abusi», denuncia il cable. «I minorenni rappresentano il 10 per cento del numero totale delle vittime, il 13 per cento di quelli rumeni e nigeriani». Secondo il ministero del Lavoro, a fine 2009 erano circa 6.100 i minori non accompagnati registrati dal governo e solo il 23 per cento con documenti. Provengono soprattutto da Marocco, Egitto e Albania. Peccato, si lamenta ancora l’ambasciatore Usa, che «non esistono statistiche specifiche sul traffico di persone sfruttate nei servizi o nell’agricoltura e di bambini». Anche se «secondo gli esperti, dei 70mila uomini di nazionalità straniera arrivati illegalmente ​in Italia nel 2009, fino a 30mila sono stati sfruttati». E soprattutto «nel settore agricolo e al Sud, dove la stragrande maggioranza dei migranti lavora senza contratto».   Una decina di giorni prima di questo cable sul traffico di migranti, il console americano a Milano, Carol Z. Perez, aveva inviato al governo Usa un rapporto «riservato» sulle politiche del titolare dell’Interno, Roberto Maroni, «il ministro più potente della Lega», sull’integrazione. Si parla del cosiddetto permesso di soggiorno a punti. Il console riferisce che «mentre Maroni annuncia pubblicamente il nuovo provvedimento, in privato ci è stato segnalato come organizzatore di un Consiglio consultivo sulle questioni musulmane, dotato di 400mila euro». Motivo per cui Perez lo apostrofa come «pecora che si veste da lupo, per assecondare i propri elettori che temono l’immigrazione». Con proposte «quanto meno sospette».