ZORRO E' VIVO

UCCISA E DECAPITATA BEBYSITTER IN ARABIA SAUDITA


La ragazza uccisa dall’indifferenza09/01/2013 - E' una minorenne cingalese accusata di infanticidio, con molti - troppi - dubbi
di Valentina SpottiAnnunci Google Partito il redditometro ? Parti anche tu ! Vieni in Svizzera E porta con te la tua azienda capitalieidee.ch/trasferimenti.htmlIl governo dell’Arabia Saudita ha compiuto la sentenza di morte a cui era stata condannata Rizana Nafeek, giovane domestica dello Sri Lanka accusata di aver strangolato il bambino a cui faceva da tata. Il fatto risale al 2005 e in tutti questi anni la donna si era sempre dichiarata innocente. A renderlo noto è stato lo stesso governo saudita e la notizia è stata confermata dall’ambasciata dello Sri Lanka a Riyadh.ACCUSATA DI INFANTICIDIO - Otto anni fa Rizana aveva lasciato il suo paese per recarsi in Arabia Saudita in cerca di una vita migliore. Con sé aveva un passaporto falso in cui sosteneva di avere 18 anni, ma in realtà era ancora minorenne. Una volta arrivata nel regno saudita, la giovane era stata assunta da una facoltosa famiglia locale, con il compito di prendersi cura di un bambino di quattro mesi. Poco dopo il bimbo morì e le indagini appurarono che la Nafeek uccise il bimbo stangolandolo. La donna, condannata alla pena capitale, ha sempre respinto le accuse. (LEGGI QUI)LA BATTAGLIA DEGLI ATTIVISTI - La storia di Rizana ha attirato l’attenzione di molte ong e organizzazioni internazionali che si battono contro la pena di morte e, nei giorni precedenti all’attuazione della sentenza, hanno chiesto il suo rilascio. Invano. Anche il presidente cingalese Mahinda Rajapaksa si era battuto per la salvezza della giovane: alla notizia della morte il parlamento di Colombo si è fermato per un minuto di silenzio. LEGGI ANCHE: La babysitter che rischia di morire decapitata “NON AVETE FATTO NULLA PER LEI” - La Commissione Asiatica per i Diritti Umani (AHRC) ha però accusato il presidente di non aver fatto abbastanza per salvare la vita di Rizana e di averla “scandalosamente abbandonata” per tutti questi anni in un carcere straniero. Oltretutto, quando furono formulate le accuse e pronunciata la sentenza, la ragazza aveva soltanto 17 anni e, nonostante gli appelli della famiglia di Rizana e della società civile, il governo dello Sri Lanka non avrebbe mai agito in suo aiuto.TORTURATA - Secondo il comunicato stampa diffuso dalla AHRC, l’accusa di omicidio a carico di Rizana sarebbe stata priva di fondamento: non sarebbero stati condotti né una regolare autopsia sul corpo del bambino né un giusto processo. I diritti fondamentali della Nafeek sarebbero stati calpestati in più di un’occasione e, con tutta probabilità, ogni confessione fatta dalla ragazza le sarebbe stata estorta con la tortura, un metodo che l’AHRC ha definito “criminale e sbagliato”, seppur perfettamente legale nel regno saudita. Allo stesso modo, l’Alta Corte per i Diritti Umani avrebbe fallito nel tentativo di salvare la vita della giovane.GIORNO DELLA VERGOGNA - “Tutti i cingalesi e le migliaia di persone in tutto il mondo che hanno cercato di salvare Rizana – conclude il comunicato della AHRC – sono rimasti scioccati dalla notizia della sua esecuzione. Secondo le stime 1,8 milioni di cingalesi vivono e lavorano all’estero: il 45% sono donne. Per tutti i cingalesi questo deve essere il giorno della vergogna: finché ci sarà un governo che dimostra di non curarsi dei diritti dei propri cittadini, queste tragedie continueranno a ripersi”.