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Nancy Pelosi incontra il Dalai Lama:«Esprimersi a sostegno del Tibet e contro la Cina»
Above: The Dalai Lama with President Bush, House Speaker Nancy Pelosi ROMA (21 marzo) - Nancy Pelosi, speaker della Camera degli Stati Uniti, ha incontrato il Dalai Lama a Dharamsala, la città nel nord dell'India sede dell'esilio del leader tibetano, e ha invitato gli «amanti della libertà» a denunciare la repressione cinese. Nancy Pelosi ha rilasciato una breve dichiarazione alle tv da ha detto: «Parlando a titolo personale, dico che se le persone amanti della libertà in tutto il mondo non si esprimeranno a sostegno del Tibet e contro la Cina si perderà tutta l'autorità morale per parlare di diritti umani in ogni parte del mondo». La speaker ha lanciato inoltre un appello alla comunità internazionale affinché si apra un'inchiesta sui recenti fatti in Tibet.L'incontro tra Nancy Pelosi e il Dalai Lama è il primo di così alto livello dopo le violenze in Tibet della settimana scorsa. La presa di posizione della Pelosi, che elogiato «il coraggio del popolo tibetano», arriva all'indomani dell'annuncio del presidente degli Stati Uniti George W. Bush sulla sua presenza alle Olimpiadi di Pechino dell'agosto prossimo, nonostante le richieste da più parti ai politici di boicottare i Giochi.Tibet, la Cina attacca Nancy Pelosi"Viola le relazioni internazionali"Chi appoggia la "cricca del Dalai Lama" viola "tutti i princìpi delle relazioni internazionali". A sostenerlo è il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Qin Gang, in quella che è la prima risposta di Pechino alla speaker del Congresso statunitense Nancy Pelosi, la quale venerdì ha caldeggiato un'inchiesta internazionale sulle violenze verificatesi la scorsa settimana Lhasa, in Tibet.Il Dalai Lama, prosegue la nota cinese, è il "rappresentante di un sistema di schiavitù feudale" e un "profugo politico impegnato da lungo tempo a frantumare la Cina. I progetti di coloro che vogliono usare il Dalai Lama per altri scopi sono destinati a fallire", ha proseguito Qin Gang.La Cina ha accusato il leader tibetano, che vive in esilio dal 1959, di aver organizzato i moti di Lhasa per sabotare le Olimpiadi di Pechino. Il leader religioso, da parte sua, ha respinto le accuse e ha lanciato la proposta dell'inchiesta internazionale.Secondo Pechino le vittime delle violenze sono state 18, tutti civili e poliziotti uccisi dai manifestanti, mentre gli esuli tibetani parlando di almeno 100 morti. Per quanto riguarda le numerose manifestazioni di tibetani svoltesi in altre zone, la Cina ha ammesso solo che agenti di polizia hanno ferito quattro persone ad Aba, nel Sichuan. Diversi testimoni hanno invece parlato alla stampa di "molte" vittime.FIRMA   LE PETIZIONIFIRMA   QUI     http://www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Tibet?page=azioni_urgenti http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/15.php?cl=64278835
(foto AsiaNews)Pagina precedente