ZORRO E' VIVO

DON GELMINI CRONACA DI UN EX


DON  GELMINI CRONACA DI UN EX I guai, Don Gelmini se li è creati da solo all'interno della Chiesa stessa venendo meno alla prima regola sacerdotale e cioè obbedienza al Suo Vescovo perchè egli stesso non obbediva più perchè si era "autoproclamato" non vescovo nè cardinale ma papa e, quindi,obbediva a se stesso. Questo suo essere, lo esternava pubblicamente portando in bella mostra quei simboli sacri che contradistinguono gli alti prelati.In parole povere,gli è venuta a mancare l'Umiltà.Il secondo motivo è la gestione di questo grande impero di comunità e fondazioni che l'ex prete, il Papa ha accolto subito le sue dimissione dal clero e lo ha spretato subito, ha costruito in tutti questi anni di sacerdozio nel mondo.Da questo immenso patrimonio che ha costruito,pare che abbia escluso la stessa chiesa nel gestirlo affidando il tutto ad un monaco filippino. L'ex don, non ha perso solo l'onore in vita ma,anche,l'opportunità di diventare santo in morto.Don Gelrmini oppure il Signor Gelmini deve rispondere alla giustizia italiana non come sacerdote, ma come cittadino per gli eventuali reati commessi. Sarebbe ora di smetterla di pensare ad un prete come a qualcuno che sia investito dallo Spirito Santo. Egli è nè più e nemmeno come qualsiasi altro cittadino che se viene meno al rispetto delle leggi dello Stato nè deve rispondere in prima persona. Come sacerdote,poi,se commete degli atti illeciti che investono l'abito che porta,questi nè risponderà moralmente alla Chiesa e alla Direzione Ecclesiale della Santa Sede. Sarebbe opportuno,però,che anche la Santa Sede incominciasse a pensare che un cittadino che per vocazione vesti l'abito talare è, è rimane sempre un essere umano con tutte le sue virtù e difetti della natura e pertanto,esclusi i carrieristi secolari, i preti semplici possano contrarre un regolare matrimonio come tutti gli altri uomini. Si avrebvbero dei buoni preti comprensivi maggiormente dei problemi di tutti gli altri.