ZORRO E' VIVO

Siamo uomini non siamo animali!


Siamo uomini non siamo animali!
Quelli di cui stiamo per parlarvi non sono "mammolette" bensì alcuni degli irriducibili terroristi implicati nell’attentato alle Torri Gemelle. Contro questi uomini ritratti nella foto, a breve si aprirà il dibattimento nel processo militare intentato dal Governo degli Stati Uniti.Tra le bagarre pre e post elettorali e le giornate festive, la notizia è passata quasi del tutto in sordina...eppure…se da un lato vi sono i volti di pericolosi terroristi che hanno sulla propria coscienza il sangue di tanti innocenti, dall’altro vi sono governi occidentali, paladini di civiltà e  democrazia che, pare, abbiano utilizzato a profusione mezzi di tortura nel carcere di Guantanamo.Lì, in quel centro di detenzione situato a ridosso della frontiera con Cuba, sembra sia avvenuto di tutto e la stessa Amnesty International da tempo si batte per la sua immediata chiusura.Persino Bush, suo malgrado, ha dovuto ammettere di aver autorizzato, tra le "tecniche di persuasione", il famigerato waterboarding ovvero la simulazione delle fasi di annegamento su prigionieri immobilizzati.Alcuni detenuti hanno riferito di essere stati drogati prima degli interrogatori, altri, come si legge in queste pagine, parlano di esperimenti su esseri umani in pieno stile "campo di concentramento".Stanze dalle quali provenivano urla strazianti, militari che orinavano sui prigionieri, unità "riservate" nelle quali l’unica speranza era quella di impazzire, dopo aver trascorso la notte a strapparsi i capelli: un campionario di vari trattamenti che, ove fossero reali, sarebbero degni dei più cruenti films dell’orrore.Le foto di Guantanamo, che avevano così profondamente indignato l’opinione pubblica, ci lasciano oggi in eredità anime spente e lacerate, uomini che non sono più in grado di parlare o di capire, di riconoscere gli altri e di distinguere il giorno dalla notte.
Le poche immagini disponibili, documentano che in quella landa sperduta (dove la temperatura al mattino raggiunge i 40°), i detenuti sono bendati o incappucciati, le orecchie isolate con apposite cuffie perché sia impossibile qualsiasi stimolo sensoriale. Alla sera le loro gabbie s’illuminano con i raggi di potentissime lampade alogene: anche il ristoro del sonno deve risultare impossibile e, con esso, la percezione del tempo, l’alternanza del giorno alla notte.Parlano da soli, urlano contro i propri avvocati, percepiscono voci inesistenti ed hanno perso del tutto la lucidità mentale, sviluppando reazioni paranoiche, come Salim Ahmed Hamdan per le cui condizioni di salute mentale il collegio di difesa ha chiesto il rinvio del processo.Questi sono gli effetti della tortura definita eufemisticamente "leggera" o "senza contatto", in cui le mani dell’aguzzino non si "sporcano" di sangue, perché ci sono orridi strumenti o agghiaccianti metodi costrittivi a fare da scudo contro qualsiasi accusa di violenza fisica, come se questa fosse misurabile solo dal numero di ferite lasciate sul corpo.Uomini deprivati del sonno (e di questo si può morire), immersi in una condizione di totale isolamento fisico e sensoriale. Che effetti lascia tutto questo? Angoscia e forte depressione, nella migliore delle ipotesi; completa spersonalizzazione, ritiro da qualsiasi forma di contatto con la realtà, allucinazioni visive e uditive, automutilazione e possibile suicidio, nei casi estremi ma non rari, come testimoniano i resoconti dei legali chiamati a difendere i detenuti torturati.Prescott Prince, capitano della marina degli Stati Uniti, nominato avvocato d’ufficio di Khalid Shaikh Mohamed (il primo della foto, lo stratega dell’attentato alle Torri Gemelle) dichiara: "questo processo comincia con un dato di fatto, ogni regola è stata violata; una prigione segreta, torture, waterboarding, tecniche di interrogatorio estreme, coercitive e crudeli per estorcere informazioni".
Ma per gli americani quegli uomini non hanno lo status di prigionieri di guerra, per loro non vale la Convenzione di Ginevra.E’ possibile una comparazione degli orrori?Abbiamo assistito inorriditi alle immagini di occidentali decapitati a sangue freddo, abbiamo letto il terrore negli occhi di quei prigionieri.Cosa avranno nei loro occhi, questi prigionieri?Jodi Smith, soldatessa di 22 anni in servizio a Guantanamo riferisce che di norma i militari evitano alcun contatto visivo con i detenuti.Talvolta succede e, quando accade, ciò che mostrano quegli occhi è raggelante: "fa spavento soltanto pensare che vogliano uscire dalle celle e sgozzarci…è veramente terribile".Se il metro della civiltà che intendiamo esportare sono questi metodi, siamo al livello di coloro che sgozzano gli esseri umani come agnelli!Noi ci domandiamo se sono animali?Noi ci domandiamo se la morte fisica è più grave della morte dell’anima? Noi ci domandiamo se queste morti silenziose dell’anima, al pari di quelle fisiche, non possano essere considerate a pieno titolo crimini contro l’umanità?Noi ci domandiamo se anche noi siamo uomini o animali?Come possiamo noi persone civili tacere su quanto è avvenuto ed avviene ogni giorno laggiù?Ross e Roby