ZORRO E' VIVO

L'NDULTO QUOTIDIANO


Manganelli: “In Italia indulto quotidiano”
In Italia c’è una vera situazione di “indulto quotidiano”. Tutti la conoscono, tutti ne parlano, “ma negli ultimi anni non s’è fatto niente”. Amaro e duro lo sfogo pronunciato dal capo della Polizia, Antonio Manganelli, intervenuto in commissione Affari costituzionali al Senato.La situazione è dovuta dal fatto che la pena: “oggi è quando di più incerto esiste in Italia”; un qualcosa che rende “assolutamente inutile” la risposta dello Stato e “vanifica” gli sforzi di polizia e magistratura. “Non gioco a fare il giurista” prosegue “nè voglio entrare nelle prerogative del Parlamento, ma quella che abbiamo oggi è una situazione vergognosa”.E il paradosso, denuncia Manganelli è quotidiano: “noi operatori delle forze dell’ordine viviamo tutti i giorni, quando arrestiamo qualcuno per uno dei reati di cosiddetta criminalità diffusa e scopriamo che quel qualcuno nell’ultimo semestre era stato già arrestato altre tre o quattro volte per lo stesso tipo di reato”.Manganelli è intervenuto anche sul tema dell’immigrazione clandestina, ammettendo che gli strumenti a disposizione non consentono una azione adeguata. “Noi forze di polizia che diciamo che l’immigrazione clandestina va contrastata con un certo rigore” afferma Manganelli “rinunciamo già in partenza a qualsiasi possibilità di contrastare l’immigrazione clandestina”. E per spiegare le difficoltà del contrasto all’immigrazione clandestina Manganelli cita alcuni dati “inquietanti”.“Dal 1 gennaio ad oggi, le forze dell’ordine hanno fermato oltre 10.500 clandestini per i quali hanno ritenuto di avviare le procedure di espulsione. Solo 2.400 di costoro hanno trovato posto nei centri di permanenza; gli altri 8mila hanno di fatto ottenuto un ’perdono sul campò e gli è stato consegnato un foglio di via, che equivale a un niente”.E nel 2007 non è andata diversamente: “Abbiamo fermati 33.897 immigrati clandestini che dovevano essere avviati ai cpt e per i quali dovevano essere avviate le procedure di espulsione” spiega Manganelli. “Abbiamo trovato posto solo per 6.366 persone. 27mila sono stati destinatari di un foglio di via, naturalmente non accolto nella stragrande maggioranza dei casi”. E dunque, conclude Manganelli, “qualsiasi norma che possa rendere certa la pena, rendere effettiva l’espulsione attraverso l’adeguatezza dei centri e dei tempi di permanenza e qualsiasi cosa che vada in contro alla rapidità delle procedure è ben accetta”. Manganelli denuncia anche che il 30% dei reati di criminalità diffusa sono commessi da immigrati clandestini e un terzo della popolazione carceraria è composta da stranieri irregolari. | Dei “10mila 500 immigrati clandestini, ad oggi, per i quali è stata avviata la procedura di espulsione, solo 2400 hanno trovato posto nei centri di permanenza temporanea: un dato inquietante che perché significa che oltre 8 mila clandestini sono stati 'perdonati' sul campo, essendosi visti consegnare un foglietto su cui c'è scritto 'devi andare via', che equivale a niente”. E' il prefetto Antonio Manganelli, il capo della polizia, intervenuto quest'oggi in Senato alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, riunite per discutere la Conversione in legge del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica. Manganelli ha parlato di “un indulto quotidiano”.Nell'audizione, il capo della Polizia ha reso noto che il 30% degli autori di reato di criminalità diffusa sono immigrati clandestini, e che disaggregando la media si nota che l'incidenza maggiore è al nord, e in particolare al nord – est, dove, ha detto, “"si toccano picchi del 60-70 per cento". Al sud i reati incidono relativamente poco.La maggior parte degli immigrati non entra in Italia attraverso gli sbarchi, ha riferito ai senatori il prefetto Manganelli, che rappresentano solo il 10% degli ingressi. Dei clandestini, infatti, “il 65-70 per cento arriva regolarmente e poi si intrattiene irregolarmente". E sui reati "il 70 per cento di quei crimini commessi nel nord est da irregolari è compiuta proprio da chi arriva con visto turistico e poi rimane clandestinamente sul nostro territorio".Non basta il contrasto all'ingresso, quindi, dice il Manganelli, “ma il controllo della permanenza sul territorio dei clandestini". Ma le forze dell'ordine non sarebbero in grado di contrastare il fenomeno: "Noi, occorre dirlo, rinunciamo in partenza alla possibilità di contrasto dell'immigrazione clandestina per mancanza di posti nei luoghi deputati alle espulsioni". Ai senatori impegnati a discutere il provvedimento del Governo, il capo della Polizia ha sottolineato che occorre “un adeguato finanziamento e risorse per le forze di polizia''. E, sul fenomeno immigratorio, ha detto: "La madre di tutte le soluzioni è quella di stipulare accordi bilaterali con i Paesi dai quali provengono gli stranieri irregolari".Quella che viviamo è una «vera situazione di indulto quotidiano, che tutti conoscono, di cui tutti parlano, ma rispetto alla quale negli ultimi anni non s’e fatto niente». E' uno sfogo durissimo quello pronunciato dal capo della Polizia, Antonio Manganelli, intervenuto in commissione Affari costituzionali al Senato. «La certezza della pena, che trova il consenso unanime della politica, della magistratura, dell’opinione pubblica - ha lamentato Manganelli - è quanto di più incerto esista oggi: meglio una pena blanda oggi che non la promessa di un castigo futuro che non arriva mai». «È una situazione - ha aggiunto il capo della Polizia - che noi operatori delle forze dell’ordine viviamo tutti i giorni, quando arrestiamo qualcuno per uno dei reati di cosiddetta criminalità diffusa e scopriamo che quel qualcuno nell’ultimo semestre era stato già arrestato altre tre o quattro volte per lo stesso tipo di reato. È una situazione assolutamente vergognosa quella che viviamo oggi».Manganelli è intervenuto anche sul tema dell'immigrazione clandestina. Il capo della Polizia ammette che gli strumenti a disposizione non consentono una azione adeguata. «Noi forze di polizia che diciamo che l’immigrazione clandestina va contrastata con un certo rigore - afferma Manganelli - rinunciamo già in partenza a qualsiasi possibilità di contrastare l’immigrazione clandestina». E per spiegare le difficoltà del contrasto all’immigrazione clandestina Manganelli cita alcuni dati «inquietanti». «Dal 1 gennaio ad oggi, le forze dell’ordine hanno fermato oltre 10.500 clandestini per i quali hanno ritenuto di avviare le procedure di espulsione. Solo 2.400 di costoro hanno trovato posto nei centri di permanenza; gli altri 8mila hanno di fatto ottenuto un ’perdono sul campò e gli è stato consegnato un foglio di via, che equivale a un niente». E nel 2007 non è andata diversamente: «Abbiamo fermati 33.897 immigrati clandestini che dovevano essere avviati ai Cpt e per i quali dovevano essere avviate le procedure di espulsione - spiega Manganelli -. Abbiamo trovato posto solo per 6.366 persone. 27mila sono stati destinatari di un foglio di via, naturalmente non accolto nella stragrande maggioranza dei casi». E dunque, conclude Manganelli, «qualsiasi norma che possa rendere certa la pena, rendere effettiva l’espulsione attraverso l’adeguatezza dei centri e dei tempi di permanenza e qualsiasi cosa che vada in contro alla rapidità delle procedure è ben accetta». Manganelli denuncia anche che il 30% dei reati di criminalità diffusa sono commessi da immigrati clandestini e un terzo della popolazione carceraria è composta da stranieri irregolari.