Giornata mondiale dell'ambiente: Veneziacome New Orleans, rischia di scomparire ROMA (5 giugno) - Solo sette anni per ridurre le emissioni di gas serra per limitare l'aumento della ptemperatura a non più di 2,4 gradi. Il rischio? Venezia travolta da un cataclisima simile a quello che ha distrutto New Orleans e le piccole isole del Pacifico sommerse. A lanciare l'allarme Il presidente dell'Intergovernmental Panel on Climate Change dell'Onu, Rajendra Pachauri nell'ambito della 36esima edizione della Giornata Mondiale dell'Ambiente promossa dall'Onu, celebrata ufficialmente oggi a Wellington in Nuova Zelanda, il paese che ha pianificato di diventare a zero emissioni entro il 2020. Note Tong, il presidente di Kiribati, un piccolo stato-arcipelago che si sta lentamente inabissando nell'Oceano Pacifico ha detto che il cambiamento climatico «non è una questione di sviluppo economico, ma di sopravvivenza umana», specialmente per le 94 mila persone che vivono sulla costa, alcune delle quali sono state trasferite da villaggi vecchi di secoli. L'allarme su Venezia. A lanciare l'allarme su Venezia, destinata a fare la fine di New Orleans, è il professor Gary Parker dell'Università dell'Illinois. «Anche se New Orleans ha un potenziale di subire disastri dal delta del Missisipi molto maggiore di quello di Venezia ha psiegato Parker - il pericolo per la città lagunare non è meno grave». Come a New Orleans, a Venezia ci sono consistenti fenomeni di abbassamento del suolo, maree, erosione e degrazione dell'ambiente lagunare. L'unica possibilità per Venezia di correre ai ripari, secondo il professore dell'Illinois, è quella di costruire delle barriere. Il Wwf propone di «estendere il concetto di sicurezza internazionale e nazionale, ancora troppo legato a questioni di mera sicurezza militare, alle minacce globali legate a cibo, energia, acqua, biodiversità, risorse e clima». Proprio da Venezia, infine, arriva un'iniziativa, chiamata «100% pubblica», per sensibilizzare la popolazione a bere l'acqua delle 122 fontanelle pubbliche della città. Oltre duemila bottigliette vuote e una mappa delle fontanelle, sono state distribuite stamattina a turisti e cittadini. Un modo, secondo l'assessore comunale all'ambiente, Pier Antonio Belcaro, «per ridurre i rifiuti, l'inquinamento e per incidere sulla produzione di materie plastiche e quindi sul consumo di petrolio».Venezia vista dal satellite >>MESSAGGERO.IT
MORTE A VENEZIA
Giornata mondiale dell'ambiente: Veneziacome New Orleans, rischia di scomparire ROMA (5 giugno) - Solo sette anni per ridurre le emissioni di gas serra per limitare l'aumento della ptemperatura a non più di 2,4 gradi. Il rischio? Venezia travolta da un cataclisima simile a quello che ha distrutto New Orleans e le piccole isole del Pacifico sommerse. A lanciare l'allarme Il presidente dell'Intergovernmental Panel on Climate Change dell'Onu, Rajendra Pachauri nell'ambito della 36esima edizione della Giornata Mondiale dell'Ambiente promossa dall'Onu, celebrata ufficialmente oggi a Wellington in Nuova Zelanda, il paese che ha pianificato di diventare a zero emissioni entro il 2020. Note Tong, il presidente di Kiribati, un piccolo stato-arcipelago che si sta lentamente inabissando nell'Oceano Pacifico ha detto che il cambiamento climatico «non è una questione di sviluppo economico, ma di sopravvivenza umana», specialmente per le 94 mila persone che vivono sulla costa, alcune delle quali sono state trasferite da villaggi vecchi di secoli. L'allarme su Venezia. A lanciare l'allarme su Venezia, destinata a fare la fine di New Orleans, è il professor Gary Parker dell'Università dell'Illinois. «Anche se New Orleans ha un potenziale di subire disastri dal delta del Missisipi molto maggiore di quello di Venezia ha psiegato Parker - il pericolo per la città lagunare non è meno grave». Come a New Orleans, a Venezia ci sono consistenti fenomeni di abbassamento del suolo, maree, erosione e degrazione dell'ambiente lagunare. L'unica possibilità per Venezia di correre ai ripari, secondo il professore dell'Illinois, è quella di costruire delle barriere. Il Wwf propone di «estendere il concetto di sicurezza internazionale e nazionale, ancora troppo legato a questioni di mera sicurezza militare, alle minacce globali legate a cibo, energia, acqua, biodiversità, risorse e clima». Proprio da Venezia, infine, arriva un'iniziativa, chiamata «100% pubblica», per sensibilizzare la popolazione a bere l'acqua delle 122 fontanelle pubbliche della città. Oltre duemila bottigliette vuote e una mappa delle fontanelle, sono state distribuite stamattina a turisti e cittadini. Un modo, secondo l'assessore comunale all'ambiente, Pier Antonio Belcaro, «per ridurre i rifiuti, l'inquinamento e per incidere sulla produzione di materie plastiche e quindi sul consumo di petrolio».Venezia vista dal satellite >>MESSAGGERO.IT