USA E LA DEMOCRAZIA DEL PETROLIO Dal ’90 ad oggi negli US le lobby dell’oro nero hanno sganciato qualcosa come 211 m.ni di dollari ai Repubblicani ( tre quarti) e ai Democratici (un quarto). Ovviamente non si dà niente per niente: così, nonostante la voragine del debito pubblico (400 m.rdi di dollari), le famose compagnie hanno beneficiato di ben 14 m.rdi di dollari in esenzione fiscale. Come dire: arricchire chi è già ricco. G. W. Bush è stato dirigente di Arbusto-Bush Exploration dal ’79 all’84 e consigliere d’amministrazione di Harken Oil dall’86 al ’90. D. Cheney presidente Halliburton dal ’95 al 2000. C. Rice è stata dirigente Chevron dal ’91 al 2000 e le è stata anche dedicata una petroliera. Tutti con le mani in pasta, pardon nel petrolio. L’attuale presidente degli US inizia la sua carriera nell’industria del petrolio nel 1978 con la Arbusto Energy. In questa società sedevano anche membri della famiglia Bin Laden (ma guarda un po’!!). L’azienda è colpita da una crisi e viene venduta per un miliardo di dollari ma il Bush resta amministratore. In seguito fallisce e viene rilevata dalla Harken : ovviamente il nostro entra nel nuovo consiglio. Viene però accusato di Insider Trading: interviene prontamente il papà-presidente che lo salva. Si inventano “le armi di distruzione di massa” dell’Iraq e quindi decidono di invaderlo. Non dicono che il loro scopo era di impossessarsi degli oltre 113 miliardi di barile di petrolio: la terza riserva petrolifera al mondo. Pensavano di risolvere il problema in Iraq in poco tempo. Si è visto: sono morti oltre 4000 soldati americani e oltre un milione di iracheni, e non è finita. Il risultato è sotto gli occhi di tutti:il prezzo di petrolio alle stelle , un impoverimento generale, aumento del costo dei beni alimentari, calo della produzione e del PIL, recessione ecc. Ha ragione Medvedev Presidente RUSSO: l’egoismo di un gruppo di pochi stanno mettendo a repentaglio la pace nel mondo. Ha ragione Medvedev anche se il pulpito da cui predica non è molto diverso da quello di Bush .Caro George portami un solo esempio di lealtà ci è stata riservata dalla liberazione ad oggi.Paghiamo ancora gli interessi del DEBITO contratto e della sconfitta senza condizioni,ripeto senza condizioni, e allora George siamo obbligati ad essere sudditi ma non compiacenti vita naturalrante. Appena Saddam dichiarò che finito l'embarco avrebbe venduto il petrolio all' Europa in euro l' Irak venne invaso dagli Americani che sono ancora li a portarselo via gratis, ora l' Iran ha minacciato la stessa cosa e l'America sta pensando di intervenire miltarmente facendo muovere Isdraele per non farla troppo sporca . La verità è che se non avesse fatto cosi' l' America avrebbe avuto solo 5 anni di scorte petrolifere contro i 150 dell' Europa con un tracollo del dollaro spaventoso praticamente la bancarotta e questo non lo permetterà mai.In realtà la vera guerra che è quella economica la sta facendo all' Europa.
USA E LA DEMOCRAZIA DEL PETROLIO
USA E LA DEMOCRAZIA DEL PETROLIO Dal ’90 ad oggi negli US le lobby dell’oro nero hanno sganciato qualcosa come 211 m.ni di dollari ai Repubblicani ( tre quarti) e ai Democratici (un quarto). Ovviamente non si dà niente per niente: così, nonostante la voragine del debito pubblico (400 m.rdi di dollari), le famose compagnie hanno beneficiato di ben 14 m.rdi di dollari in esenzione fiscale. Come dire: arricchire chi è già ricco. G. W. Bush è stato dirigente di Arbusto-Bush Exploration dal ’79 all’84 e consigliere d’amministrazione di Harken Oil dall’86 al ’90. D. Cheney presidente Halliburton dal ’95 al 2000. C. Rice è stata dirigente Chevron dal ’91 al 2000 e le è stata anche dedicata una petroliera. Tutti con le mani in pasta, pardon nel petrolio. L’attuale presidente degli US inizia la sua carriera nell’industria del petrolio nel 1978 con la Arbusto Energy. In questa società sedevano anche membri della famiglia Bin Laden (ma guarda un po’!!). L’azienda è colpita da una crisi e viene venduta per un miliardo di dollari ma il Bush resta amministratore. In seguito fallisce e viene rilevata dalla Harken : ovviamente il nostro entra nel nuovo consiglio. Viene però accusato di Insider Trading: interviene prontamente il papà-presidente che lo salva. Si inventano “le armi di distruzione di massa” dell’Iraq e quindi decidono di invaderlo. Non dicono che il loro scopo era di impossessarsi degli oltre 113 miliardi di barile di petrolio: la terza riserva petrolifera al mondo. Pensavano di risolvere il problema in Iraq in poco tempo. Si è visto: sono morti oltre 4000 soldati americani e oltre un milione di iracheni, e non è finita. Il risultato è sotto gli occhi di tutti:il prezzo di petrolio alle stelle , un impoverimento generale, aumento del costo dei beni alimentari, calo della produzione e del PIL, recessione ecc. Ha ragione Medvedev Presidente RUSSO: l’egoismo di un gruppo di pochi stanno mettendo a repentaglio la pace nel mondo. Ha ragione Medvedev anche se il pulpito da cui predica non è molto diverso da quello di Bush .Caro George portami un solo esempio di lealtà ci è stata riservata dalla liberazione ad oggi.Paghiamo ancora gli interessi del DEBITO contratto e della sconfitta senza condizioni,ripeto senza condizioni, e allora George siamo obbligati ad essere sudditi ma non compiacenti vita naturalrante. Appena Saddam dichiarò che finito l'embarco avrebbe venduto il petrolio all' Europa in euro l' Irak venne invaso dagli Americani che sono ancora li a portarselo via gratis, ora l' Iran ha minacciato la stessa cosa e l'America sta pensando di intervenire miltarmente facendo muovere Isdraele per non farla troppo sporca . La verità è che se non avesse fatto cosi' l' America avrebbe avuto solo 5 anni di scorte petrolifere contro i 150 dell' Europa con un tracollo del dollaro spaventoso praticamente la bancarotta e questo non lo permetterà mai.In realtà la vera guerra che è quella economica la sta facendo all' Europa.