Marito islamico picchia la moglie italiana e le impone il chador: a processo in Sicilia PALERMO (14 giugno) - A processo un marito musulmano che imponeva alla moglie di usare il chador e di indossare solo abiti lunghi. Una ragazza di 26 anni di Troina, vicino a Enna in Sicilia, ha deciso due anni fa di denunciare il marocchino Moftha Jaquaddi, pasticciere di 35 anni, che dopo il matrimonio, nel 2002, aveva cominciato a imporle con la forza le usanze della sua religione, picchiandola e minacciandola anche con un'ascia. Il processo si svolge al tribunale monocratico di Nicosia (Enna) ed è giunto quasi al termine. L'uomo è accusato di maltrattamenti.«Le indagini sono partite dopo le due denunce della ragazza - spiega l'avvocato Silvio Vignera, parte civile -. L'ultima è stata dopo una aggressione a settembre del 2006. Dopo sono cominciate le pratiche per la separazione e adesso si è aperto il processo». I due si erano conosciuti quando lei aveva 18 anni e dopo due anni avevano deciso di sposarsi con il rito civile, come racconta il Giornale di Sicilia. Secondo le dichiarazioni della ragazza durante il processo, prima del matrimonio i due non avrebbero mai parlato di differenze di religione e il rapporto sarebbe stato fondato sul reciproco rispetto. Il marito è difeso d'ufficio e processato in contumacia.Al momento della separazione, la coppia era sposata da quattro anni e non ha figli. La ragazza, che ha deposto come testimone venerdì scorso, ha lasciato il marito nel settembre 2006 e anche dopo il pasticciere marocchino l'avrebbe minacciata rintracciandola a Catania.
Marito islamico picchia la moglie italiana
Marito islamico picchia la moglie italiana e le impone il chador: a processo in Sicilia PALERMO (14 giugno) - A processo un marito musulmano che imponeva alla moglie di usare il chador e di indossare solo abiti lunghi. Una ragazza di 26 anni di Troina, vicino a Enna in Sicilia, ha deciso due anni fa di denunciare il marocchino Moftha Jaquaddi, pasticciere di 35 anni, che dopo il matrimonio, nel 2002, aveva cominciato a imporle con la forza le usanze della sua religione, picchiandola e minacciandola anche con un'ascia. Il processo si svolge al tribunale monocratico di Nicosia (Enna) ed è giunto quasi al termine. L'uomo è accusato di maltrattamenti.«Le indagini sono partite dopo le due denunce della ragazza - spiega l'avvocato Silvio Vignera, parte civile -. L'ultima è stata dopo una aggressione a settembre del 2006. Dopo sono cominciate le pratiche per la separazione e adesso si è aperto il processo». I due si erano conosciuti quando lei aveva 18 anni e dopo due anni avevano deciso di sposarsi con il rito civile, come racconta il Giornale di Sicilia. Secondo le dichiarazioni della ragazza durante il processo, prima del matrimonio i due non avrebbero mai parlato di differenze di religione e il rapporto sarebbe stato fondato sul reciproco rispetto. Il marito è difeso d'ufficio e processato in contumacia.Al momento della separazione, la coppia era sposata da quattro anni e non ha figli. La ragazza, che ha deposto come testimone venerdì scorso, ha lasciato il marito nel settembre 2006 e anche dopo il pasticciere marocchino l'avrebbe minacciata rintracciandola a Catania.