ZORRO E' VIVO

CINA CENSURA?


Repubblica popolare cinese: violazione del diritto all'informazione, alla privacy e alla libertà di espressione degli utenti di Internet Data di pubblicazione dell'appello: 13.06.2008
© Pieter Fannes Secondo statistiche ufficiali, alla fine del 2007, gli utenti di Internet in Cina erano 210 milioni e il numero è in continua crescita. I controlli delle autorità cinesi sulla Rete restano stringenti e negli ultimi mesi numerosi siti web sono stati chiusi. La censura è stata praticata in modo intenso nell'ottobre 2007, durante il 17° Congresso del Partito comunista cinese. Con modalità mai riscontrate prima, sono stati chiusi interi Centri di raccolta dati, che spesso ospitano più server contemporaneamente, perché contenevano anche un solo sito giudicato offensivo dalle autorità cinesi. Il 26 febbraio 2008 le autorità di Pechino hanno chiuso due siti di notizie sulla diffusione dell'HIV/AIDS aperti da attivisti per i diritti umani. Il 5 marzo l'Istituto per l'educazione alla salute 'Aizhixing' di Pechino è stato costretto dalle autorità a rimuovere dal proprio sito informazioni ritenute illegali e temporaneamente chiuso. Si ritiene che questi provvedimenti siano stati presi perché le informazioni riguardavano Hu Jia, co-fondatore dell'Istituto.  La Cina ha costruito un esteso sistema di censura in Internet per azzittire attivisti per i diritti umani e giornalisti come Shi Tao, arrestato nel 2004 e condannato a 10 anni di carcere. Tutte le comunicazioni su Internet passano attraverso router controllati dal governo e le autorità possono bloccare l'accesso a numerosi siti, filtrarne i contenuti, cancellare collegamenti ad altri siti Internet e le pagine che contengono informazioni considerate "pericolose" o "sovversive". I siti Internet dove compaiono le parole "democrazia", "libertà" e "diritti umani" vengono regolarmente chiusi.Tra le aziende che operano in Internet, che filtrano i contenuti della Rete o che bloccano alcuni siti Internet compaiono Yahoo!, Microsoft, Google, Baidu, Sina e Sohu.Sohu è un portale cinese finanziato da importanti investimenti bancari e di altre aziende occidentali. Il portale ricorda, a chi accede alle sue chat room, che "gli argomenti che danneggiano la reputazione dello stato" sono proibiti. "Se sei di nazionalità cinese e hai intenzione di violare queste regole, Sohu.com sarà legalmente obbligata a informarne l'Ufficio per la sicurezza pubblica". Nel marzo 2007, Pu Zhiqiang, avvocato di Pechino, ha visto rimuovere tre dei suoi blog attivi sul portale Sohu.com. L'unica spiegazione che gli è stata fornita è arrivata con un' e-mail dell'amministratore di sistema in cui c'era scritto che la chiusura aveva avuto luogo per "ordini di autorità superiori". Zhiqiang aveva utilizzato i suoi blog per discutere di argomenti e problematiche relative alla libertà di parola ed espressione.Le aziende che operano in Internet hanno il dovere di rispettare i diritti umani. Hanno l'obbligo di cambiare le loro politiche e le loro pratiche in modo da rispettare e tutelare la libertà di espressione e la privacy delle persone. Le aziende, cinesi e straniere, possono giocare un ruolo importante perché le Olimpiadi di Pechino garantiscano alla Cina una eredità positiva in termini di diritti umani.Firma subito l'appello