ZORRO E' VIVO

ITALIA PAESE DA RICICLARE


ITALIA  PAESE DA RICICLARE Siamo tutti complici, chi più chi meno, del degrado in cui l’Italia versa, ed è grave, gravissimo perche’ ce ne rendiamo conto, è un degrado antropico, cioè generato dall’uomo. Il nuovo governo, per l’argomento rifiuti, si è gettato a testa bassa per risolvere in trenta mesi un problema che dura e si e’ incrementato da quindici anni e dove la stessa magistratura non riesce ad intervenire per trovare i colpevoli e le connivenze per un problema, che trova l’apice in Campania, ma ha anche riflessi in altre regioni, ove addirittura scorie tossiche e nocive, provenienti dal nord, vengono utilizzate come materie prime in impianti metallurgici contribuendo a produrre metalli altrettanti tossici e nocivi e creando situazioni ambientali pericolose e irreversibili, con la rovina luoghi turistici una volta ameni ma ora pressoché invivibili dal punto di vista della sicurezza della salute. Per tornare ai rifiuti solidi urbani siamo arrivati al punto che nessuna soluzione proposta è valida, e cioè: le discariche sono colme e hanno terminato la loro vita di serbatoi di raccolta dei rifiuti stessi: occorre alla fine la loro messa in sicurezza e la loro bonifica, i termovalorizzatori non producono energia elettrica se non con l’ausilio di combustibili per mantenere il processo di incenerimento, provocano emissioni ed immissioni talmente note da non doverle recitare ogni qualvolta si parla degli stessi. Restano due alternative per affrontare decisamente il problema: raccolta differenziata nelle grandi città, già appannaggio di tanti paesi, e il recupero a valle della differenziata delle materie prime, ossia il loro riciclo per una evidente sostenibilità del sistema smaltimento rifiuti. Ciò comporta un trattamento biomeccanico e non termico dei rifiuti, onde evitare i gravi e grandi problemi dei processi combustivi e della funzionalità degli impianti relativi. Queste affermazioni trovano il pretesto per indirizzare e inquadrare un problema che non sarebbe sorto e per interessi, e per scarso studio del processo di eliminazione dei rifiuti. Occorrono però altre osservazioni a monte per capire come il degrado dell’Italia sia un degrado generale: spesso la raccolta differenziata all’origine si traduce in una raccolta indifferenziata per scarsezza di indicazioni ma soprattutto per una mancanza della minima educazione civica da parte dell’italiano medio: e per individuare la genesi di tale mancanza basta pensare a due esempi apparentemente lontani ma che si verificano spesso: l’abbandono degli escrementi dei cani, l’uso improprio e sempre più diffuso del cellulare in macchina, diritti che ormai gran parte della gente considera acquisiti. Tutto ciò è una mancanza, in questi due aspetti, apparentemente lontani, un segno di tante occasioni di mancanza di rispetto verso il prossimo e una indicazione come la maxi battaglia dei rifiuti, assieme ad altre il cui elenco è molto vasto e significativo per un popolo che dovrebbe avere il rispetto di norme di convivenza universali. rete