ZORRO E' VIVO

I memoriali di Vincenzo Calcara


I memoriali di Vincenzo Calcara
Scritto da Bispensiero    Saturday 28 June 2008 "Devo fare in fretta, perchè adesso tocca a me".L'agitazione di Paolo in quei giorni non credo fosse tanto dovuta alla consapevolezza ormai definitivamente acquisita che stesse per scoccare la sua ora, quanto per la necessità impellente di completare il proprio lavoro prima che lo cogliesse la morte, che lui sapeva essere molto vicina.In quei giorni, infatti, la sua "agendina rossa" si era caricata di troppe annotazioni, "esplosive" più delle cariche che avrebbero devastato la sua vita, perchè si trattava di qualcosa di più importante della vita sua e di chiunque altro. Chi lo voleva far fuori, infatti, aveva interesse che scomparisse di lui ogni possibile ricordo: "Di questo BORSALINO (così lo chiamava Francesco Messina Denaro, ndr) non deve rimanere niente, neanche le sue IDEE, DEVE ANDARE nel DIMENTICATOIO. Lui deve morire e basta! Lui non deve morire solo per il danno che ha causato a "Cosa NOSTRA", per questo si era deciso di aspettare il momento giusto, ma Lui deve morire subito in quanto non gli si deve dare la possibilità di causare un danno irreparabile verso il cuore di "Cosa Nostra" e verso il Cuore dei nostri fratelli alleati." Ed è proprio quel Cuore che stava per essere attaccato. Erano proprio i "fratelli alleati" che costituivano il reale motivo di tanta fretta. Non si trattava più, infatti, di Cosa Nostra solamente, ma di qualcosa che nessuno mai avrebbe potuto sospettare, immaginare, nemmeno volendo. Qualcosa di talmente assurdo che nessuno avrebbe mai potuto credere e che proprio su questo fonda il suo potere, chè se nessuno lo può credere allora non esiste e può essere credibile l'esatto contrario.Di questa IDEA assurda ed incredibile provò a rendere la propria testimonianza al Giudice Borsellino un certo Vincenzo Calcara. Sconvolto dall'integrità e dalla infinita grandezza dell'anima di Paolo, perfino uno come lui, che nella vita aveva assolutizzato un ideale opposto a quello per cui avrebbe dato di lì a poco la vita il giudice, avrebbe visto tremare l'impalcatura delle proprie sicurezze fino al definitivo crollo che lo avrebbe spinto a "collaborare". Una vera e propria conversione. La sua infinita devozione verso quel monumento vivente di integrità e di libertà lo avrebbe spinto ad una collaborazione così autentica e motivata che il termine "pentito", in moltissimi casi abusato e snaturato rispetto al suo vero significato, sarebbe calzato a pennello.E' ad una trasmissione televisiva di pochi mesi fa (Top Secret) che Salvatore Borsellino, il fratello di Paolo, lo volle incontrare, venendo così in possesso del memoriale di Calcara. Un materiale scottante, che prima di giungere nelle sue mani era passato per anni fra quelle di molti magistrati. Se ne troverebbe traccia, infatti, in qualche sentenza, ma senza essere stato preso in esame nella sua completezza (secondo quanto afferma lo stesso Salvatore Borsellino) "come se scottasse, o forse perchè non ci sono sufficienti riscontri da parte di altri collaboratori di Giustizia. Sono stati resi noti anche ad alcuni giornalisti ma tra questi solo quelli di Antimafiaduemila hanno avuto, come sempre, il coraggio di parlarne”..  La prima parte di questi memoriali è stata pubblicata sul sito www.19luglio1992.com il 30 maggio di quest’anno. L’ultima  delle 5 “puntate” è stata pubblicata lo scorso 16 giugno.Neanche un rigo su nessun giornale. Neanche un cenno in TV. NIENTE!!! Il nostro giornalismo, con la minaccia del bavaglio da parte del capo del Governo, è ormai completamente neutralizzato.L'associazione Bispensiero è lieta di pubblicare e divulgare queste informazioni che, al di là del valore probatorio che possono avere al giorno d'oggi, quando ormai chiunque avrebbe avuto il tempo ed il modo per far sparire ogni traccia di prova rispetto a quanto accaduto 16 anni fa, non possono non essere divulgate, sperando che quanta più gente possibile possa conoscerne il contenuto. La speranza, inoltre, è che la magistratura (quella sana che ancora è rimasta nel nostro Paese) possa fare luce su queste pagine e si possa finalmente scoprire la verità. Rimaniamo in costante contatto con Salvatore e, ringraziandolo per il lavoro importantissimo che sta svolgendo, gli offriamo tutta la nostra vicinanza e la nostra fattiva collaborazione. Leggi e divulga il Memoriale di Vincenzo Calcara "Devo fare in fretta, perchè adesso tocca a me".