Sarah Palin: «Guerra alla Russia? Forse» Prima intervista televisiva della candidata repubblicana alla vicepresidenza. Con qualche incertezza di troppo NEW YORK - È pronta all'incarico che le ha offerto John McCain e, se le circostanze lo rendessero necessario, anche a prendere il posto del presidente. Sarah Palin debutta in tv con la prima intervista da quando è diventata la candidata vicepresidente repubblicana e dall'Alaska manda un avvertimento al di là dello stretto di Bering: l'America vuole l'estensione della Nato ad altri paesi ex sovietici e se la Russia facesse un bis dell'invasione della Georgia, è pronta anche alla guerra. «Ucraina e Georgia meritano di entrare nella Nato», ha detto la Palin a Charles Gibson, il giornalista della Abc che ha avuto l'esclusiva dell'intervista più attesa in questi giorni negli Usa. Se Tbilisi fosse stata già parte dell'Alleanza o se la Russia invadesse uno stato membro, ha detto la Palin, gli Usa potrebbero entrare in guerra con Mosca, «perché questo è l'accordo che prendi quando sei un alleato della Nato: se un altro paese viene attaccato, devi aspettarti di venir chiamato in aiuto». GUERRA IN IRAQ - La Palin ha detto di «non aver battuto ciglio» quando McCain le ha offerto il posto: «Non puoi avere esitazioni, ho la sicurezza e la preparazione che servono». All'intervistatore che le chiedeva se si sente pronta anche a subentrare al presidente, se al 72enne McCain accadesse qualcosa, la governatrice ha risposto affermativamente. La governatrice, che ha definito in passato la guerra in Iraq «un compito indicato da Dio», ha detto di «essere convinta che vi è un progetto per questo mondo e che questo progetto sia per il bene». «Penso che vi sia grande speranza e grande potenziale per ogni paese - ha detto - per vivere e veder protetti i suoi diritti inalienabili che sono dati da Dio. Credo che questi siano i diritti alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità. Questo, a mio giudizio, è il grande piano del mondo». DOTTRINA BUSH - Ma a tratti, durante l'intervista, la Palin è sembrata titubante, in difficoltà. Come quando l'intervistatore le ha rivolto una domanda sulla dottrina dell’attacco preventivo, uno dei marchi di fabbrica del governo del presidente George W. Bush. Gibson si è sentito rispondere: «A che riguardo, Charlie?». E lui ha colto l’occasione al volo: «Che cosa intende, per dottrina Bush?». La Palin ha tentato una risposta: «La sua visione del mondo...». Bush, ha continuato, «ha cercato di eliminare dalla faccia della terra l’estremismo islamico, i terroristi che hanno giurato di distruggere il nostro Paese. Ci sono stati errori di percorso, svarioni, e questo è il bello della democrazia e delle elezioni, che danno agli americani l’opportunità di eleggere leader migliori». Ma la risposta, per quanto ben articolata, non era quella giusta: Gibson ha spiegato, con aria da prof in cattedra, che la dottrina Bush è quella che teorizza l’attacco preventivo.
Sarah Palin: «Guerra alla Russia? Forse»
Sarah Palin: «Guerra alla Russia? Forse» Prima intervista televisiva della candidata repubblicana alla vicepresidenza. Con qualche incertezza di troppo NEW YORK - È pronta all'incarico che le ha offerto John McCain e, se le circostanze lo rendessero necessario, anche a prendere il posto del presidente. Sarah Palin debutta in tv con la prima intervista da quando è diventata la candidata vicepresidente repubblicana e dall'Alaska manda un avvertimento al di là dello stretto di Bering: l'America vuole l'estensione della Nato ad altri paesi ex sovietici e se la Russia facesse un bis dell'invasione della Georgia, è pronta anche alla guerra. «Ucraina e Georgia meritano di entrare nella Nato», ha detto la Palin a Charles Gibson, il giornalista della Abc che ha avuto l'esclusiva dell'intervista più attesa in questi giorni negli Usa. Se Tbilisi fosse stata già parte dell'Alleanza o se la Russia invadesse uno stato membro, ha detto la Palin, gli Usa potrebbero entrare in guerra con Mosca, «perché questo è l'accordo che prendi quando sei un alleato della Nato: se un altro paese viene attaccato, devi aspettarti di venir chiamato in aiuto». GUERRA IN IRAQ - La Palin ha detto di «non aver battuto ciglio» quando McCain le ha offerto il posto: «Non puoi avere esitazioni, ho la sicurezza e la preparazione che servono». All'intervistatore che le chiedeva se si sente pronta anche a subentrare al presidente, se al 72enne McCain accadesse qualcosa, la governatrice ha risposto affermativamente. La governatrice, che ha definito in passato la guerra in Iraq «un compito indicato da Dio», ha detto di «essere convinta che vi è un progetto per questo mondo e che questo progetto sia per il bene». «Penso che vi sia grande speranza e grande potenziale per ogni paese - ha detto - per vivere e veder protetti i suoi diritti inalienabili che sono dati da Dio. Credo che questi siano i diritti alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità. Questo, a mio giudizio, è il grande piano del mondo». DOTTRINA BUSH - Ma a tratti, durante l'intervista, la Palin è sembrata titubante, in difficoltà. Come quando l'intervistatore le ha rivolto una domanda sulla dottrina dell’attacco preventivo, uno dei marchi di fabbrica del governo del presidente George W. Bush. Gibson si è sentito rispondere: «A che riguardo, Charlie?». E lui ha colto l’occasione al volo: «Che cosa intende, per dottrina Bush?». La Palin ha tentato una risposta: «La sua visione del mondo...». Bush, ha continuato, «ha cercato di eliminare dalla faccia della terra l’estremismo islamico, i terroristi che hanno giurato di distruggere il nostro Paese. Ci sono stati errori di percorso, svarioni, e questo è il bello della democrazia e delle elezioni, che danno agli americani l’opportunità di eleggere leader migliori». Ma la risposta, per quanto ben articolata, non era quella giusta: Gibson ha spiegato, con aria da prof in cattedra, che la dottrina Bush è quella che teorizza l’attacco preventivo.