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Angelini: «Vi spiego perché c’entra Fassino»


Angelini: «Vi spiego perché c’entra Fassino»http://ilcentro.repubblica.it/dettaglio/Angelini:-«Vi-spiego-perche-c-entra-Fassino»/1512894?edizione=EdRegionaleIl grande accusatore, ecco il verbale dell’interrogatorio sull’ex segretario dei Ds «Del Turco mi disse: Fassino ci tiene alla Tosinvest»PESCARA. «Fassino querela Angelini? Può fare quello che vuole, è giusto che lo faccia», ma la querela «dovrebbe essere estesa a Del Turco e a Quarta», dice Ciprietti, legale di Angelini. A tirare in ballo l'ex segretario dei Ds è stato il grande accusatore. Ha fatto il nome di Fassino riferendo un colloquio con Quarta alla Cassa Edile di Chieti. Colloquio registrato di nascosto da Angelini il 28 febbraio scorso. Ma in che termini c'entra Fassino? Pubblichiamo il verbale dell'interrogatorio di mercoledì in cui Angelini lo tira in ballo.Pm Trifuoggi: «Senta, torniamo un attimo all'incontro con Lamberto Quarta di cui ha la registrazione». Angelini: «Sì» Pm Trifuoggi: «Nell'ambito di questo incontro si parlò anche della società Tosinvest?» Angelini: «Sì, si parlò anche di Tosinvest» Pm Trifuoggi: «A proposito di che cosa?». Angelini: «Spero di ricordare correttamente». Pm Trifuoggi: «Innanzitutto visto che lei lo sa, chiarisca per la registrazione cos'è la Tosinvest e che cosa c'entra con la Sanità in Abruzzo». Angelini: «Certo, Tosinvest è la finanziaria del gruppo Angelucci (Antonio Angelucci, deputato del Pdl, ndr) che tra le altre cose ha tra i suoi collaboratori più intimi il fratello dell'onorevole Gianfranco Fini (Massimo Fini, esattamente responsabile del centro di ricerche del gruppo a Roma, ndr) ed ha o aveva ottimi rapporti con il Pd, i Ds e il Pci, insomma quella roba lì, perché Angelucci è colui che ha rilevato il debito del palazzo di Botteghe Oscure. Non rivelo nulla di particolarmente riservato se dico che Angelucci possiede due giornali, Libero e il Riformista». ARRIVIAMO A FASSINO.  Angelini: «Mi è stato detto a suo tempo che fu Fassino... che c'è stato un incontro a casa di... anzi fu lo stesso Del Turco a dirmi che si era trovato in un incontro in cui c'era Fassino. Non ricordo se a casa Del Turco di Collelongo oppure se, a sorpresa o non a sorpresa, nella casa di Roma di Angelucci.   Comunque fu Del Turco a dirmi che Fassino ci teneva particolarmente. Va quindi commentato il fatto che si sono dati 25 posti letto a...»CORSA AI POSTI LETTO.  Pm Trifuoggi: «Un attimo, prima di andare avanti, però, ci spieghi meglio cosa c'entra Tosinvest con l'Abruzzo». Angelini: «Chiedo scusa. Tosinvest in Abruzzo ha rilevato la vecchia casa di cura Santa Lucia di Sulmona chiamandola Istituto San Raffaele. Tosinvest per un certo periodo ha affittato una parte dei letti alla Asl di Sulmona-Avezzano, cosa che, dice Di Ninni (dirigente del settore Sanità della Regione, ndr) non è possibile senza una delibera della giunta» (Angelini non fa riferimento alla delibera di metà agosto del 2007 che autorizzò i 25 posti letto al San Raffaele ma, in questo passaggio molto confuso, e quasi incompresibile, della registrazione, si lamenta del fatto che alla sua società è stata negata la stessa possibilità, quindi riprende a parlare di Quarta ndr). «DECIDEVA QUARTA». Angelini: «Quarta mi dice "A Tosinvest bisogna dargli 25 posti di riabilitazione... deve arrivare a 45 posti". Al che io gli dico in quella circostanza: «Va bene, magari quegli altri dateli a me, visto che sono passato da 245 a 176 posti e visto che voi stessi dite che vanno tenute presenti per prime le Onlus, come dice la legge 6, poi le istituzioni private che operano sul territorio e solo alla fine le altre istituzioni private. La norma l'avete introdotta voi, non mi fate nessun piacere. Siete voi che avete detto che questo discorso è prevalentemente deputato a cercare di evitare i licenziamenti per le strutture che, da questo piano sanitario, avranno esuberi. Ma Quarta dice "no, questo è un discorso che va fatto con Tosinvest assolutamente. Tosinvest ha un'opzione per la riabilitazione ad elevata intensità nell'ambito della riabilitazione ospedaliera"». Pm Trifuoggi: «Opzione datagli da chi?». Angelini: «Un'opzione evidentemente datagli da Del Turco e da Quarta. È Quarta che me lo dice. Non credo che usasse proprio l'espressione "opzione", ma mi disse chiaramente e in buona sostanza che la casa di cura San Raffaele doveva arrivare a 45 posti».Pm Trifuoggi: «Le hanno spiegato perché non era possibile che dessero a lei quegli altri posti letto?». Angelini: «No» Pm Trifuoggi: «Era possibile darli a qualcun altro invece?». Angelini: «Sì, a Tosinvest». Pm Trifuoggi: «Ancora?» Angelini: «A Tosinvest, sì. Assolutamente sì». Pm Trifuoggi: «Tanto per ritornare al discorso di carattere generale che aveva fatto prima: in quell'incontro con Quarta si è parlato anche di alcune persone che sarebbero state interrogate per sei ore davanti a noi e gli avremmo dettato...» (Quarta avrebbe riferito a Angelini di interrogatori in procura a cui sarebbero stati sottoposti due dirigenti regionali, gli stessi che poi hanno firmato circolari che bloccavano attività non accredidate di Villa Pini. Quarta fa credere ad Angelini che sarebbe stata la stessa procura a dettare quelle circolari. Fatto non vero riferito da Quarta evidentemente per suggestionare Angelini, ndr) Angelini: «Sì, fu Quarta a dirmelo in quella circostanza». Pm Trifuoggi: «A beneficio della storia una di queste persona non sapevamo neanche che faccia avesse. L'abbiamo scoperto dopo. Va bene ma, a parte questo, Quarta le parlò anche più specificamente dell'atteggiamento dei magistrati che conducevano questa indagine nei suoi confronti? Angelini: «Sì». Pm Trifuoggi: «In sostanza parlò del dottor Bellelli, del dottor Di Florio e del dottor Trifuoggi?». Angelini: «Sì». Pm Trifuoggi: «Che cosa disse Quarta a proposito dell'atteggiamento dei magistrati? Che era un atteggiamento unitario? Angelini: «No, mi disse in buona sostanza che Bellelli era il più barricadeo, ma che lei invece avrebbe voluto fare meno battaglie, non ricordo se disse qualcosa anche sul dottor Di Florio». (Quarta avrebbe così fatto credere ad Angelini che c'erano spaccature nel pool che indaga su Sanitopoli, anche questo non vero, ndr).PERCHÈ LA DENUNCIA.  Pm Trifuggi: «Ci spiega perché si è deciso a denunciare?». Angelini: «Ad un certo punto non ce l'ho fatta più e ne ho parlato con mia moglie. Vi ho già spiegato che la mia grande fortuna in questa vicenda - particolarmente in questa vicenda - è la mia famiglia: mia moglie, i miei figli e i generi che mi sono toccati in sorte. Come tutti i padri sanno, sui generi, come sui figli, ma sui generi è pura fortuna. Ammetto che mi sono toccati in sorte generi che sembrano fatti apposta per questo mestiere. Potevano benissimo essere degli Einstein, proprio "lasciaci perdere", invece è successo così. Mia moglie mi dice "tu li devi denunciare. Li devi denunciare ai carabinieri perché questa commedia non può andare avanti". E così io allestisco tutto, faccio prendere i soldi, li faccio fotografare nel mio ufficio, sul tavolo, dalla segretaria e dall'autista mentre vengono impacchettati. Li faccio fotografare poi nella busta, quando questa viene portata via da Villa Pini. Li faccio fotografare dal mio autista quando la busta è ancora nella mia automobile. Quindi è dimostrato che dentro ci sono i soldi ma mi faccio fotografare dal mio autista anche quando sto entrando a casa di Del Turco, dopodiché in questa circostanza Del Turco mi dice "ma sei venuto da solo?" e io rispondo "No, guarda, c'è l'autista". Questo accadeva quando stavamo uscendo e io mi stavo riportando fuori la busta vuota. Ovviamente lui dice "va bene, allora mettiamoci delle mele" e ha messo 7-8 mele, per cui io sono riuscito con le mele e l'autista ha rifotografato dentro la macchina le mele, le quali poi non so che fine abbiano fatto...». Pm Trifuoggi: «Posso mostrare all'indagato le foto da lui consegnate?»(Il procuratore mostra tre foto, c'è però da dire che l'immagine della busta con le mele non esiste, Angelini dice che l'ha cancellata dai file della macchinetta o cellulare, ndr) Gip Di Fine: «Sì. Le fotografie sono quelle che erano allegate agli atti della richiesta di incidente probatorio». Angelini: «Sì, sono assolutamente quelle che ho allegato e che il procuratore Trifuoggi mi sta mostrando. Sono tutte queste». Pm Di Florio: «Anche le fascette che legavano i soldi?». Angelini: «Sì, assolutamente sì. Le fascette sono riuscito a portarmele via». Pm Trifuoggi: «Qual era la somma, non ho sentito se lei lo ha detto oppure no» Angelini: «La somma era di 200mila euro».(l.c.)