ZORRO E' VIVO

Avvelenato l'avvocato di anna


Politkovskaya Fare luce sull' avvocato di mia madreRepubblica — 16 ottobre 2008   pagina 20   sezione: POLITICA ESTERA PONDENTE LEONARDO COEN MOSCA - Il processo contro i presunti assassini di Anna Politkovskaya comincerà il 17 novembre: lo ha stabilito ieri, durante l' udienza preliminare, il tribunale militare di Mosca che giudicherà i quattro imputati, tre dei quali accusati di concorso in omicidio: un ex funzionario della polizia criminale di Mosca, Sergej Khadzhikurbanov, accusato d' aver fornito l' indirizzo della giornalista al commando che uccise la giornalista; e i fratelli Dzhabrail e Ibragim Makhmudov, che materialmente pedinarono per giorni la Politkovskaya, mentre un terzo fratello, Rustam, indicato come il killer, è latitante. Il quarto imputato, Pavel Riaguzov, è il tenente colonnello dei servizi segreti (Fsb), sospettato di abusi d' ufficio e associazione per delinquere. L' inchiesta non avrebbe appurato la sua complicità nell' omicidio, ma lo ritiene membro della stessa banda. E lui stesso ha chiesto d' essere giudicato da un tribunale militare. All' udienza preliminare, ieri, c' erano i figli di Anna, Ilia e Vera. Cosa avete provato, quando sono entrati in aula i complici dell' assassino di vostra madre? È Ilia che risponde: «Li ho visti in faccia per la prima volta. È stato duro. Mi è difficile dire che sentimenti ho provato. Ho cercato di farmi forza. Di pensare alla verità. Io aspetto la verità. Sul banco degli imputati però ci sono solo i pesci piccoli. Non i mandanti, e non il killer». Non c' era nemmeno l' avvocatessa Karina Moskalenko, che ha denunciato d' essere stata avvelenata, probabilmente con il mercurio. «Io non so se quel che le è successo è da collegarsi al nostro caso, perché Karina si occupa di tanti affari clamorosi e pericolosi. Però, qualcosa di grave deve esserci se la polizia francese ha avviato un' indagine. Ma è ancora troppo presto per esprimere giudizi concreti. Occorre fare luce». Parlando di cose concrete, è vero che avete chiesto un processo «trasparente», a porte aperte? «Sì. Anche gli imputati l' hanno chiesto. Il tribunale militare deciderà il 17 novembre. Spero che si possa mettere ordine in un' inchiesta che ha prodotto una quantità di informazioni enorme, ma che nel merito non è andata a fondo. Il processo attuale è solo una piccola base per una futura inchiesta. Qui manca tutto: oltre ai mandanti, al killer, non si parla neanche degli intermediari». C' è qualcosa che trova discutibile, nell' istruzione del processo? «La posizione stralciata del tenente colonnello Riaguzov. Penso che debba essere processato con gli altri, per due motivi. Primo: è stato membro costante della stessa banda che ha ucciso mia madre. Secondo, ma è la mia impressione personale, è che materialmente lui è stato complice dell' omicidio». Crede che il processo possa avere un impatto sull' opinione pubblica russa? «Davanti a questo tribunale ci sono tanti giornalisti e tante tv. Vuol dire che il caso Politkovskaya interessa. Ma aspetto di leggere i giornali e di vedere i notiziari tv. Sinora, dell' inchiesta se ne è occupata solo Novaja Gazeta, il giornale per cui lavorava mia madre. È stata la conferma di una pessima tradizione: l' attività di mia madre era circoscritta solamente al suo giornale, gli altri la ignoravano, soprattutto la tv». - LEONARDO COEN