OCSE:SI ALLARGA FORBICE REDDITI, FORTE DISUGUAGLIANZA ITALIA
ROMA - Ricchi sempre più ricchi, classe media che va assottigliandosi e
disparità economiche e sociali sempre più marcate. L'Italia è tra i
paesi dell'Ocse dove la differenza di reddito tra ricchi e poveri è più
ampia. Tra i 30 stati membri dell'Organizzazione, la disuguaglianza è
maggiore solo in cinque paesi (Messico, dove le differenze sono in
assoluto maggiori, Turchia, Portogallo, Usa e Polonia). Tra
i paesi del G7 l'Italia è seconda solo agli Stati Uniti. All'opposto
Danimarca, Svezia e Lussemburgo, dove le distanze sono meno profonde. I
dati emergono dal rapporto dell'Ocse 'Growing Unequal' che sottolinea
come la disparità di reddito sia aumentata più o meno in tutti i paesi
anche se con ritmi molto diversificati."La disuguaglianza di
reddito - si legge nel rapporto - è cresciuta significativamente dal
2000 in Canada, Germania, Norvegia, Stati Uniti, Italia e Finlandia,
mentre è diminuita in Gran Bretagna, Messico, Grecia ed Australia". La
disparità è aumentata in due terzi dei paesi che fanno parte
dell'organizzazione, spiega l'Ocse, e questo è avvenuto "perché le
famiglie ricche hanno raggiunto risultati particolarmente positivi
rispetto alla classe media e alle famiglie che si trovano ai livelli
più bassi della scala sociale".L'Ocse definisce l'Italia come
un paese in cui le differenze di reddito sono particolarmente ampie: i
salari di livello basso sono estremamente ridotti mentre i ricchi hanno
standard di vita più elevati rispetto a paesi, come la Germania, dove
invece le differenze di reddito sono più limitate e dove i salari
minimi sono più alti. Come parametro di misurazione per la
disuguaglianza, l'Ocse utilizza un coefficiente denominato 'Gini', che
indica proprio la disparità di reddito. Le differenze tra i paesi
dell'organizzazione sono profonde, basti pensare che in Messico la
forbice è due volte più larga rispetto alla Danimarca. I due paesi sono
all'opposto nella classifica con un coefficiente di 0,23 per la
Danimarca e di quasi 0,50 per il Messico contro una media Ocse di 0,30.
Per l'Italia si calcola un coefficiente di 0,35 circa, mentre gli Stati
Uniti sono a 0,38. Il rapporto evidenzia quindi come la risposta dei
governi alle disparità sia stata soprattutto di carattere fiscale e
sociali, aumentando la spesa a favore di una popolazione che tende ad
invecchiare velocemente. Si tratta però, secondo l'Ocse, di una
risposta che può essere "solo temporanea". "L'unica via sostenibile per
ridurre le disuguaglianze" è assicurarsi che le persone siano in grado
di trovare e mantenere un'occupazione. Questo significa che "i paesi
sviluppati devono sforzarsi molto di più per inserire i cittadini nel
mercato del lavoro piuttosto che sostenerli con indennità di
disoccupazione o pensioni anticipate".