ZORRO E' VIVO

SI RITORNA AL NUCLEARE


La Camera dei deputati ha approvato ieri l'articolo 15 del ddl 1441 che dà il via libera al ritorno degli impianti di energia nucleare sul territorio nazionale.       Ora il governo può emanare entro giugno 2009 uno o più decreti legislativi per la localizzazione in Italia di impianti di produzione elettrica nucleare, di sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare. L'esecutivo potrà poi anche definire le misure compensative da corrispondere alle popolazioni interessate. In pratica: ritorno al nucleare, programma che  - grazie al decreto del passato governo Prodi che ha esteso all'energia il segreto di Stato -  cala sui cittadini che avevano pur espresso il loro dissenso alle centrali con il referendum del 1987.       In aula, tra la maggioranza favorevole, spiccava ieri un "pallino rosso" nelle votazione: quello del deputato del Pdl Fabio Rampelli. Da tempo critico sui progetti di ritorno all'atomo di terza generazione nei tempi e modi che il governo si prefigge, Rampelli spiega che "riaccendere i reattori tradizionali è un passo indietro".       Il presidente di Fare Verde Massimo De Maio esprime la sua piena condivisione all'approccio di Rampelli.       "Ci deprime pensare che il dibattito parlamentare di una giornata possa determinare irrevocabilmente il futuro energetico del nostro Paese - afferma De Maio - legandolo a costi alti ed imprevedibili, utilizzo di risorse di uranio già in esaurimento, e  mettendo in gioco variabili estremamente insidiose come le scorie radiottive, problema ad oggi irrisolto. Non ci stancheremo di sottolineare - continua il presidente di Fv - l'esigenza di perseguire come obiettivo l'incremento dell'efficienza energetica in ogni settore ed il ricorso alle  fonti energetiche alternative. Fonti per le quali vorremmo vedere crescere interesse e risorse".       Per Fare verde è necessario potenziare le conoscenze dei cittadini, opera già in corso con una attività capillare dell'associazione sul territorio, e tenere costantemente informata la popolazione circa l'impatto delle decisioni che vengono prese dai nostri governanti.