Torna Gelli e tifa Berlusconi:l'ex venerabile maestro in tv, è polemica FIRENZE (31 ottobre) - Licio Gelli torna a scatenare polemiche e preoccupazioni. L'ex gran maestro della P2 ha parlato oggi a Firenze nel corso di una conferenza stampa per presentare la trasmissione televisiva "Venerabile Italia" su Odeon tv. Iniziativa che ha scatenato subito polemiche.Gelli in tv. Solo nell'ultima puntata di "Venerabile Italia", talk show che andrà in onda da lunedì prossimo su Odeon Tv e che lo vede protagonista Gelli sarà, per la prima volta, presente in uno studio televisivo. Ma l'ex venerabile maestro della P2 ha lasciato già oggi la sua villa Wanda nell'aretino per venire a Firenze, negli studi dell'emittente, per presentare il programma e rispondere come un fiume in piena alle domande dei giornalisti presenti. Suscitando reazioni preoccupate nel mondo politico: dal capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, che sollecita una reazione di Berlusconi, indicato da Gelli come il suo erede, al vicepresidente Pdl alla Camera, Osvaldo Napoli, che respinge un «apprezzamento che si trasforma in veleno per chi lo riceve», fino al senatore Pd Vincenzo Vita che chiede l'intervento del Garante delle Comunicazioni perché «la P2 non può andare in onda». Le polemiche. Stessa richiesta dalla Federazione della Stampa che afferma: dargli spazio è insulto a storia italiana. Per l'Udc «i cattivi maestri in tv destabilizzano il clima del Paese». Se un'autorità intervenisse con azioni di censura preventiva sarebbe un palese attentato alla democrazia, avverte il proprietario di Odeon Tv Raimondo Lagostena Bassi, che spiega: «Licio Gelli non sarà il conduttore di un programma, ma si è prestato a raccontare davanti alle telecamere di Odeon Tv le sue memorie, che diventeranno materiale per gli storici». «Ci auguriamo che Oden tv voglia riflettere se sia il caso di affidare a un signore come Licio Gelli la conduzione di una trasmissione televisiva. Noi non invocheremo mai censure ma ci sembra una scelta non proprio felice e nel momento meno adatto», ha detto Giuseppe Giulietti, deputato dell'Idv.Gelli, quasi 90 anni, completo scuro e piglio deciso, non si sottrae a domande sulla politica attuale e del passato: dalle caratteristiche principali del Piano di rinascita democratica alle stragi, dal fascismo («sono fascista e fascista morirò») alla massoneria, dagli aneddoti («una volta incontrai, in un hotel a Firenze, Tina Anselmi che aveva dato ordine di cercarmi in tutto il mondo e lei non mi riconobbe, ma la foto di quell'incontro è nell'archivio di Stato coperta da segreto») alle forze politiche attuali e alle manifestazioni studentesche. Di Berlusconi Gelli dice che sul Piano di rinascita democratica è «l'unico che può andare avanti, non perché era iscritto alla P2, ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in momento di debolezza perché usa poco la maggioranza parlamentare». «I partiti veri non esistono più, non c'è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perché la morte non si augura a nessuno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perché non ha una struttura partitica», è ancora l'opinione di Gelli. A proposito dell'esecutivo ha aggiunto: «non condivido il governo Berlusconi perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza. Non mi interessa la minoranza, che non deve scendere in piazza, non deve fare assenteismo, e non ci devono essere offese». «Ci sono provvedimenti che non vengono presi - ha proseguito - perché sono impopolari e invece andrebbero presi: bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato. L'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai». Poi attacca la magistratura. «Se oggi in Italia c'è un potere forte, costituzionale, è la magistratura, perché quando sbaglia non è previsto risarcimento del danno», ha detto ancora Gelli, secondo il quale «la magistratura non funziona: il pubblico ministero dovrebbe arrivare da un concorso diverso rispetto al giudice e dovrebbero odiarsi». «In Italia - ha sottolineato Gelli - poteri forti ora non ce ne sono e non ce ne sono mai stati. Oggi la massoneria non esercita nessun potere. Ci sono tre, quattro comunioni che contano e che dovrebbero chiedere che gli elenchi dei massoni non debbano essere consegnati al commissariato. Rotary, Lions, associazioni sportive o religiose non hanno questo dovere e la massoneria dovrebbe prendere dallo Stato non il segreto ma la riservatezza. La P2 era riservata, non segreta, ed è stata perseguitata per distogliere l'attenzione da altre questioni». E ai giornalisti che gli chiedevano del suo archivio ha risposto: «Archivi completi non né ho mai conosciuti: alcune cose vengono sepolte nell'oblio e poi possono riemergere». Le proteste studentesche. «Le manifestazioni non ci dovrebbero essere, gli studenti dovrebbero essere in aula a studiare», sostiene approvando la legge Gelmini «perché ripristina un po' di ordine». «Le stragi ci sono sempre state e ci saranno sempre perché non c'è ordine: infatti sono arrivate dopo gli anni '60. Se domani tornassero le Br ci sarebbero ancora più stragi: il terreno è molto fertile perché le Br potrebbero trovare molti fiancheggiatori a causa della povertà che c'è nel paese», ha detto ancora l'opinione dell'ex Gran maestro della P2 Licio Gelli. «Le stragi - ha aggiunto Gelli - sono frutto di guerra tra bande».«Marcello Dell'Utri è una bravissima persona, onesta e di profonda cultura, non credo che sia mafioso», ha detto ancora l'ex Gran maestro della P2. «C'è una sentenza che Dell'Utri si trascina dietro - ha aggiunto - e che sarà tirata fuori al momento opportuno perché tutto è guidato. La magistratura prende decisioni su teoremi e non su prove e su Dell'Utri il processo non ha fatto chiarezza».
LA P2 E' AL GOVERNO !!!!!!
Torna Gelli e tifa Berlusconi:l'ex venerabile maestro in tv, è polemica FIRENZE (31 ottobre) - Licio Gelli torna a scatenare polemiche e preoccupazioni. L'ex gran maestro della P2 ha parlato oggi a Firenze nel corso di una conferenza stampa per presentare la trasmissione televisiva "Venerabile Italia" su Odeon tv. Iniziativa che ha scatenato subito polemiche.Gelli in tv. Solo nell'ultima puntata di "Venerabile Italia", talk show che andrà in onda da lunedì prossimo su Odeon Tv e che lo vede protagonista Gelli sarà, per la prima volta, presente in uno studio televisivo. Ma l'ex venerabile maestro della P2 ha lasciato già oggi la sua villa Wanda nell'aretino per venire a Firenze, negli studi dell'emittente, per presentare il programma e rispondere come un fiume in piena alle domande dei giornalisti presenti. Suscitando reazioni preoccupate nel mondo politico: dal capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, che sollecita una reazione di Berlusconi, indicato da Gelli come il suo erede, al vicepresidente Pdl alla Camera, Osvaldo Napoli, che respinge un «apprezzamento che si trasforma in veleno per chi lo riceve», fino al senatore Pd Vincenzo Vita che chiede l'intervento del Garante delle Comunicazioni perché «la P2 non può andare in onda». Le polemiche. Stessa richiesta dalla Federazione della Stampa che afferma: dargli spazio è insulto a storia italiana. Per l'Udc «i cattivi maestri in tv destabilizzano il clima del Paese». Se un'autorità intervenisse con azioni di censura preventiva sarebbe un palese attentato alla democrazia, avverte il proprietario di Odeon Tv Raimondo Lagostena Bassi, che spiega: «Licio Gelli non sarà il conduttore di un programma, ma si è prestato a raccontare davanti alle telecamere di Odeon Tv le sue memorie, che diventeranno materiale per gli storici». «Ci auguriamo che Oden tv voglia riflettere se sia il caso di affidare a un signore come Licio Gelli la conduzione di una trasmissione televisiva. Noi non invocheremo mai censure ma ci sembra una scelta non proprio felice e nel momento meno adatto», ha detto Giuseppe Giulietti, deputato dell'Idv.Gelli, quasi 90 anni, completo scuro e piglio deciso, non si sottrae a domande sulla politica attuale e del passato: dalle caratteristiche principali del Piano di rinascita democratica alle stragi, dal fascismo («sono fascista e fascista morirò») alla massoneria, dagli aneddoti («una volta incontrai, in un hotel a Firenze, Tina Anselmi che aveva dato ordine di cercarmi in tutto il mondo e lei non mi riconobbe, ma la foto di quell'incontro è nell'archivio di Stato coperta da segreto») alle forze politiche attuali e alle manifestazioni studentesche. Di Berlusconi Gelli dice che sul Piano di rinascita democratica è «l'unico che può andare avanti, non perché era iscritto alla P2, ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in momento di debolezza perché usa poco la maggioranza parlamentare». «I partiti veri non esistono più, non c'è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perché la morte non si augura a nessuno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perché non ha una struttura partitica», è ancora l'opinione di Gelli. A proposito dell'esecutivo ha aggiunto: «non condivido il governo Berlusconi perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza. Non mi interessa la minoranza, che non deve scendere in piazza, non deve fare assenteismo, e non ci devono essere offese». «Ci sono provvedimenti che non vengono presi - ha proseguito - perché sono impopolari e invece andrebbero presi: bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato. L'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai». Poi attacca la magistratura. «Se oggi in Italia c'è un potere forte, costituzionale, è la magistratura, perché quando sbaglia non è previsto risarcimento del danno», ha detto ancora Gelli, secondo il quale «la magistratura non funziona: il pubblico ministero dovrebbe arrivare da un concorso diverso rispetto al giudice e dovrebbero odiarsi». «In Italia - ha sottolineato Gelli - poteri forti ora non ce ne sono e non ce ne sono mai stati. Oggi la massoneria non esercita nessun potere. Ci sono tre, quattro comunioni che contano e che dovrebbero chiedere che gli elenchi dei massoni non debbano essere consegnati al commissariato. Rotary, Lions, associazioni sportive o religiose non hanno questo dovere e la massoneria dovrebbe prendere dallo Stato non il segreto ma la riservatezza. La P2 era riservata, non segreta, ed è stata perseguitata per distogliere l'attenzione da altre questioni». E ai giornalisti che gli chiedevano del suo archivio ha risposto: «Archivi completi non né ho mai conosciuti: alcune cose vengono sepolte nell'oblio e poi possono riemergere». Le proteste studentesche. «Le manifestazioni non ci dovrebbero essere, gli studenti dovrebbero essere in aula a studiare», sostiene approvando la legge Gelmini «perché ripristina un po' di ordine». «Le stragi ci sono sempre state e ci saranno sempre perché non c'è ordine: infatti sono arrivate dopo gli anni '60. Se domani tornassero le Br ci sarebbero ancora più stragi: il terreno è molto fertile perché le Br potrebbero trovare molti fiancheggiatori a causa della povertà che c'è nel paese», ha detto ancora l'opinione dell'ex Gran maestro della P2 Licio Gelli. «Le stragi - ha aggiunto Gelli - sono frutto di guerra tra bande».«Marcello Dell'Utri è una bravissima persona, onesta e di profonda cultura, non credo che sia mafioso», ha detto ancora l'ex Gran maestro della P2. «C'è una sentenza che Dell'Utri si trascina dietro - ha aggiunto - e che sarà tirata fuori al momento opportuno perché tutto è guidato. La magistratura prende decisioni su teoremi e non su prove e su Dell'Utri il processo non ha fatto chiarezza».